Kraven – Il cacciatore, di J. C. Chandor
L’ultimo capitolo del SSU trasforma un villain in un protagonista positivo e lo circonda di personaggi che nessuno si è ricordato di scrivere. Buone le scene d’azione e la prova di Russell Crowe

Dopo la saga di Venom, Madame Web e Morbius, il tanto vituperato Sony’s Spider-Man Universe (SSU) si arricchisce con un nuovo villain, Kraven – Il cacciatore. Un film dalla lunga e complessa gestazione che arriva nelle sale italiane con un’aspettativa piuttosto bassa da parte del pubblico. L’unica speranza risie nella firma del buon J.C. Chandor (All is lost. Tutto è perduto, 1981: Indagine a New York), che non più di qualche settimana fa aveva chiesto ai fan di “dare una possibilità al film”. La voglia di distaccarsi dai fallimenti dei capitoli precedenti è chiara, ma il problema alla base del franchise SSU è ben più profondo e strutturato del semplice discorso narrativo o stilistico del singolo film.
Sergei e Dmitri sono i figli di Nikolai Kravinoff, boss della mala russa burbero e dispotico che li alleva per diventare “veri uomini”. Quando la madre dei ragazzi si suicida, Nikolai anziché portarli al funerale decide di organizzare una caccia al leone in Tanzania. Sergei viene ferito gravemente da un enorme leone creato con una CGI penosa, ma viene salvato da Calypso, una giovane del luogo discendente di stregoni voodoo. Il ragazzo si risveglia improvvisamente con dei superpoteri perché il suo sangue si è mescolato a quello del leone e ora è diventato il cacciatore perfetto: forte, veloce, agile e spietato con i nemici. Decide di abbandonare la famiglia e dedicarsi all’eliminazione dei peggiori criminali in circolazione, molto simili al suo stesso padre. Tutto si complica quando il fratello finisce casualmente nel mirino del pericoloso Rhino, vero villain del film e acerrimo nemico di Nikolai.
Kraven – Il cacciatore prende in prestito la storia del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko nel 1964 modificandone radicalmente la natura e il contesto. Quello che nel fumetto era un cacciatore selvaggio e scorretto qui diventa un personaggio positivo, un protagonista più simile a Tarzan che al rivale di Spider-Man. Kraven è molto violento, di sicuro edulcorato rispetto al fumetto ma comunque più cruento dei soliti personaggi dell’universo Marvel. Le sequenze migliori sono quelle di azione, tra tutte la prima ambientata nel carcere in Siberia e il lungo inseguimento metropolitano in cui Kraven tenta di raggiungere un auto correndo e saltando da un palazzo all’altro.
L’interpretazione di Aaron Taylor-Johnson è tutta muscolare, non c’è introspezione, zero profondità, ma questo rientra più nella sfera autoriale a firma di Richard Wenk, Art Marcum e Matt Holloway. Stessa cosa vale per il Rhino di Alessandro Nivola e la Calypso di Ariana DeBose (Premio Oscar per West Side Story), personaggi che spiegano quello che provano, raccontano tutto ciò che gli passa per la testa, gli obiettivi, i rimpianti, senza mai crederci per un momento. L’unico che sembra veramente in parte è Russell Crowe nei panni del feroce e machista Nikolai, imponente nell’inquadratura e capace di incutere timore e rispetto col solo uso dello sguardo. La vodka che spesso tiene in mano è l’unico dettaglio di una presunta origine russa soltanto menzionata, dato che nel film nessuno parla russo né tantomeno ha l’accento. L’attenzione ai dettagli non è proprio il principale pregio del film, basta soffermarsi sulla rappresentazione della Tanzania, simile in maniera preoccupante all’Africa di Boris.
Kraven – Il cacciatore punta tutto sulla spettacolarità delle scene d’azione e il ritmo serrato che scandisce la storia, per il resto non c’è un impianto narrativo capace di dare spessore alla grande quantità di personaggi in scena, sprecando così il potenziale di buoni attori come Nivola, DeBose, Abbott e Hechinger. Non è il peggiore del franchise, forse è addirittura il migliore, in ogni caso non possono bastare un paio di scene adrenaliniche per giustificare una lunga sequenza di scelte sbagliate.
Titolo originale: Kraven the Hunter
Regia: J. C. Chandor
Interpreti: Aaron Taylor-Johnson, Ariana DeBose, Russell Crowe, Fred Hechinger, Alessandro Nivola, Christopher Abbott
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 127′
Origine: USA, 2024