La 28ª edizione del CinemAmbiente. Tutti i vincitori
Trionfa il polacco The Town that Drove Away vincitore del premio Asja al miglior documentario, mentre Middletown ottiene la menzione speciale. Ecco tutti i vincitori dell’edizione 2025

Si è conclusa martedì 10 giugno, al Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana di Torino la 28ª edizione del CinemAmbiente, il festival dedicato alle istanze ambientali del presente.
Una selezione di 45 titoli che ha visto primeggiare il polacco The Town that Drove Away di Grzegorz Piekarski e Natalia Pietsch, vincitore del Premio Asja per il miglior documentario della sezione internazionale. La giuria, composta da Alex Bellini, Massimo Bernardi, Johannes Kostenzer, Petrula Veljanovska e Ottavia Virzì ha motivato la scelta elogiando la domanda aperta che lascia il film, quando si chiede: “l’economia può davvero legittimare la perdita dei legami locali e della memoria storica?”.
La giuria del CinemAmbiente, inoltre, ha assegnato la menzione speciale a Middletown di Jesse Moss, Amanda McBaine per “offrire un potente promemoria sull’importanza dell’impegno civico e dell’educazione come strumenti essenziali per ricostruire la speranza nel cambiamento”.
Il Premio SMAT per il miglior cortometraggio della sezione internazionale, assegnato dalla giuria composta da James Berclaz-Lewis, Perturbazione, Valeria Vantaggi, se lo è aggiudicato Bloodline di Wojciech Węglarz , dramma umano lungo il confine militarizzato tra Polonia e Bielorussia nella foresta di Balowieka.
La menzione speciale, invece, è andata a Hic svnt dracones del francese Justin Fayard, per una “tecnica pittorica magistrale, un paesaggio sonoro misterioso e contemplativo, e una tensione narrativa che non esplode mai, ma ci guida con eleganza da un piano materiale a uno spirituale”.
Il Premio IREN del pubblico per il miglior documentario è stato assegnato a Blame – Bats, Politics and a Planet out of Balance… dello svizzero Christian Frei.
L’unico film a vincere due premi in questo CinemAmbiente è Valentina e i MUOStri della bergamasca Francesca Scalisi, che ha vinto il Riconoscimento speciale “Gaetano Capizzi” per il miglior film della sezione Made in Italy e il Premio Ambiente e Società, istituito dal Festival e dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno. Ne è stata riconosciuta “la capacità di unire un piano individuale, che si sviluppa a poco a poco, a uno di carattere sociale, riuscendo ad approfondire i due livelli con uguale capacità di racconto e di analisi”.
Il Premio Slow Food – istituito dal Festival e da Slow Food Italia, per il film che meglio abbia saputo trattare il complesso e articolato tema del rapporto tra cibo, agricoltura e ambiente – è andato a Mut di Giulio Squillacciotti, finestra che guarda alla montagna, il mut (il monte, in dialetto bergamasco) dove una giovane famiglia, con i suoi animali, vive la bella stagione.
Infine, a vincere il premio Casacomune, istituito dal Festival CinemAmbiente e da Casacomune, è Opher Thompson per Abito di confini. Muoversi dietro le quinte del palcoscenico italiano, racconto per fotogrammi della traversata di un migrante dall’est all’ovest del Nord Italia.