La buona uscita. Incontro con il regista Enrico Iannaccone e il cast

Esce giovedì l’opera prima del regista vincitore per il Miglior Documentario ai David del 2013. “Ciò che vorrei mostrare è la mostruosità che può nascere dalla libertà non sorretta dallo spirito”

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Si è tenuta stamattina al cinema Adriano di Roma l’anteprima e la conferenza stampa di La buona uscita, opera prima di Enrico Iannaccone, giovane regista napoletano vincitore del David di Donatello con il corto L’esecuzione nel 2013. La buona uscita mette in scena una borghesia napoletana senz’anima, feroce e insensibile, simboleggiata nella figura di Marco Macaluso (Marco Cavalli). A fare da contraltare c’è Lucrezia Sembiante (Gea Martire), una professoressa sulla sessantina dotata di un’ampia libertà sessuale che cerca di sottrarsi ad un sistema profondamente malato.

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Oltre al regista e ai due protagonisti, alla conferenza erano presenti anche i produttori Luciano Stella della Mad Entertainment e Mirko Di Lio della IK Media. Il film verrà distribuito da Microcinema a partire dal 5 maggio iniziando dalle grandi città, Napoli in primis.

Spesso Napoli sullo schermo si vede attraverso storie drammatiche e violente. Questa invece è una Napoli borghese alquanto grottesca e cinica.

Enrico Iannaccone: In verità, quando ho scritto la sceneggiatura pensavo di aver scritto una commedia. Ciò che vorrei mostrare con La buona uscita è la mostruosità che può nascere da un tipo di libertà che non è sorretta da un’impalcatura emozionale e spirituale forte.

Spesso le attrici reclamano ruoli importanti non solo nella giovinezza ma anche nella maturità. Lucrezia Sembiante lo è, essendo un ruolo totalmente fuori dagli schemi.

Gea Martire: Lucrezia per alcuni aspetti corrisponde a quella che sono io. La sua libertà è un qualcosa al quale ispirarsi in un mondo in cui l’uomo non subisce alcune critiche nel suo rapporto con la sessualità, mentre la donna è continuamente giudicata.

Il personaggio di Marco Macaluso, borghese senz’anima, è uno di quei personaggi immutabili della città napoletana.

Marco Cavalli: Ovviamente io sono una persona totalmente diversa dal personaggio che ho interpretato, per fortuna. Detto ciò, mi sono divertito tantissimo ad interpretare questo ruolo. Oltretutto, Marco Macaluso è un po’ ovunque, basta guardarsi intorno, leggere i giornali e osservare alcuni visi in quartieri “borghesi” come Chiaia o Vomero.

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