La carovana dei mormoni, di John Ford

Tra i film preferiti del regista, girato con scarso budget e con nessun nome di richiamo. Il suo sguardo si fa più lucido per coincidere con quello primario del western. Stanotte, ore 5, Rai Movie

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All’interno della filmografia di John Ford La carovana dei mormoni spicca per originalità e per la stratificazione di diverse tematiche. Sin dai tempi di Ombre rosse (1939) e di Furore (1940) nel concetto di viaggio è contenuta la ricerca della propria identità con l’attraversamento di diversi ostacoli sul modello omerico dell’Odissea: questo percorso prevalentemente da est verso ovest trova spesso lo scenario ideale nelle Valli desertiche, spazi mitologici dove si incontrano natura e civiltà. Siamo nel 1870 e la carovana dei mormoni si deve spostare nei territori dello Utah per arrivare alla Terra Promessa di San Juan.

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Due simpatici venditori di cavalli Travis (Ben Johnson) e il biondissimo Sandy (Harry Carey jr.) decidono di accompagnarli prendendo accordi economici con l’irascibile Elder Wiggs (Ward Bond). Durante la traversata faranno numerosi incontri con il falso dentista Dr Locksley  (Alan Mowbray) e le sue prostitute, la giovane Denver (Joanne Dru) e la più matura Fleuretty (Ruth Clifford), si imbatteranno in un gruppo di indiani Navajo e si scontreranno con la banda dei Cleggs e del perfido patriarca Zio Shiloh (Charles Kemper).

Girato con scarso budget e con nessun grosso nome di richiamo (John Ford si affida qui alle seconde linee di caratteristi e stuntmen) La carovana dei mormoni perde quasi subito l’afflato epico delle grandi imprese per virare nel romanzesco e in un discorso sulla tolleranza molto vicino a Intolerance (1916) di David Wark Griffith. La comunità accoglie al suo interno anche le minoranze e, attraverso la integrazione e la comprensione, non è utopistico immaginare una società in cui il sacro prevalga sul profano (alcuni critici hanno intravisto Dreyer in certi passaggi).

Ford intreccia abilmente le storie d’amore tra Travis e Denver (che ricorda la Dallas di Ombre rosse) e tra Sandy e Miss Prudence (Kathleen O’Malley) con la vicenda dei banditi che per sfuggire allo sceriffo di Crystal City si mimetizzano con i mormoni. In più sottolinea l’ironia dei diversi contrasti inserendo intermezzi di puro divertimento: Ward Bond che ironizza sulle sue molte mogli, Sorella Luisa (Jane Darwell già Oscar per l’interpretazione di Ma Joad in Furore) che suona il corno gettando scompiglio tra uomini e animali, Ben Johnson che tenta di domare un cavallo imbizzarrito senza controfigura. Il primo incontro con i Cleggs è tutto giocato in veloci campo-controcampo che ricordano il Ford del cinema muto: l’atmosfera violenta viene stemperata utilizzando le canzoni di Stan Jones e le musiche di Richard Hageman a commento non solo del lungo tragitto attraverso la polvere del deserto (Song of the wagon master, Wagon west, Shadows in the Dust) ma anche dei momenti di convivialità (Chuchawalla Swing).  Anche l’incontro con gli indiani rompe con le convenzioni del genere: quando il gruppo dei Navajo si presenta di fronte ai mormoni, in realtà il primo approccio è di rispetto e di accoglienza (“i mormoni sono ladri più piccoli rispetto alla maggioranza degli uomini bianchi”). Poi l’atmosfera di idillio quasi sacro viene spezzata da un tentativo di violenza sessuale e da questo momento si dovrà sparare ai serpenti (“sciacalli” nella traduzione italiana) per sopravvivere.

Scritto dal fido Frank S. Nugent e da Patrick Ford, La carovana dei mormoni è tra i film preferiti da John Ford ed è anche quello in cui si alternano saggiamente forma epica a romanzesca. Al di là dei richiami biblici sull’esodo verso la terra promessa, lo sguardo di Ford sembra farsi più lucido e cosciente proprio quando si perde negli spazi infiniti dei cielo e dei deserti coincidendo perfettamente con lo sguardo primario del western. L’ultima inquadratura dopo i titoli di coda riassume il senso di questo viaggio.

 

Titolo originale: Wagon Master
Regia: John Ford
Interpreti: Ben Johnson, Joanne Dru, Ward Bond, Alan Mowbray, Jane Darwell
Durata: 86′
Origine: Usa 1950
Genere: western

 

 

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