"La casa delle donne" di Mimmo Mongelli

Mongelli, tentando di raccontare sentimenti forti e difficoltà quasi insormontabili, a volte degenera in situazioni confuse e di difficile gestione, con quadri sovraffollati che suscitano smarrimento

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Tre generazioni di una grande famiglia del Sud si confrontano e si scontrano in sessant'anni di storia tra discordanti comportamenti di atavica data e pochi momenti di serenità. Attraverso il ciclico riproporsi delle stagioni e dei suoi rituali legati alla terra Mimmo Mongelli, nato e cresciuto tra quei campi di grano, filma l'omonimo romanzo di Maria Marcore e ambienta le vicissitudini di una piccola comunità, qual è la famiglia, in una Puglia che quasi distrattamente passa da una cultura rurale ad una disordinata era post-industriale. Nonostante l'apparente predominio di Don Rocco, uomo capofamiglia e padrone, i processi che governano la conservazione (non solo quella del pomodoro cui si allude ripetutamente durante tutto il film) e la continuazione del gruppo appartiene alle donne ed al loro potere di riuscire ad adattarsi e a sopravvivere meglio, nonostante comportamenti rancorosi e gelosie, alle diverse avversità. Realismo nel presentare le situazioni – la pellicola è girata nell'aspro dialetto barese ma la voce narrante aiuta anche se il tono troppo gioioso stride con quello che viene raccontato – e surrealismo nel concatenarle; alcune scene oniriche infatti ricordano un'altra casa dalla numerosa e controversa famiglia (quella "degli spiriti"), accompagnano la confusione dei ruoli di molti personaggi che corrisponde ad una sostanziale destabilizzazione emotiva.

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Come in una tragedia greca anche in La casa delle donne le colpe dei padri (e delle madri, in questo caso) si ripercuotono, a volte con esiti drammatici, sui figli troppo spesso impreparati nel costruirsi il proprio ruolo e nel riuscire a gestire una confusa eredità del passato, mentre la speranza per il futuro è racchiusa tutta in una giovane donna. Mongelli, tentando di raccontare sentimenti forti e difficoltà quasi insormontabili, a volte degenera in situazioni confuse e di difficile gestione, con quadri sovraffollati che suscitano smarrimento in chi assiste alla proiezione e non pochi sforzi di memoria per ricordare i molti nomi dei personaggi.


 


Regia: Mimmo Mongelli
Sceneggiatura: Mimmo Mongelli, Maria Marcone (autrice del romanzo "La casa delle donne")
Fotografia: Frederic Fasano
Montaggio: Anna Napoli
Musica: Giuseppe De Trizio, Adolfo La Volpe (Radicanto)
Scenografia: Luigi Spezzacatene
Costumi: Beatrice Giannini
Interpreti: Pietro Conversano (Rocco giovane), Mario Mancini (Rocco adulto), Ilaria Cangiatosi (Checchina giovane, Caterina Sylos Labini (Checchina adulta); Ivana Pantaleo (Marietta giovane), Tiziana Schiavarelli (Marietta adulta), Raffaella Parlato (Pasquina giovane), Stefania Caito (Pasquina adulta)
Produzione:  Giuseppe Giacchi, Ennio Pontis per Resh
Distribuzione: Resh
Durata: 98'
Origine: Italia 2003

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