La città proibita: il trailer del revenge movie di Gabriele Mainetti

Dopo 10 anni dal fortunato debutto di Lo chiamavano Jeeg Robot e quattro dall’uscita di Freaks Out, Gabriele Mainetti torna con un revenge movie che promette adrenalina, amore e colpi di scena

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La città proibita


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Il 13 marzo esce in sala il nuovo film di Gabriele Mainetti La città proibita, che seguirà la storia di Mei, una misteriosa ragazza cinese che arriva a Roma, in cerca della sorella scomparsa. 

Nel frattempo il cuoco Marcello e la madre Lorena portano avanti il ristorante sommerso di debiti a causa del padre Alfredo, che li ha abbandonati per fuggire con un’altra donna. Quando i destini di Mei e Marcello s’incrociano, la battaglia contro i vecchi pregiudizi culturali e nemici spietati sarà inevitabile. Per sopravvivere dovranno combattere fianco a fianco ed affrontare un’avventura pericolosa, che si svolge nelle strade criminali della città. Il film vanta un cast variegato, dai grandi nomi del cinema italiano come Sabrina Ferilli, Marco Giallini e Luca Zingaretti, ad attori più giovani come Enrico Borello, già visto in Lovely Boy di Francesco Lettieri e Il principe di Roma di Edoardo Falcone.

Nel ruolo della protagonista c’è una grintosa Yaxi Liu, già nota al pubblico per il crime comedy Second Life. L’attrice aveva già collaborato in passato anche come controfigura nel live-action Mulan. Il trailer de La città proibita riassume tutte le caratteristiche tipiche del cinema di Mainetti, fatto di action, sfumature di romance e chiari riferimenti al noir. La criminalità del sobborgo romano è enfatizzata da una fotografia molto scura e da combattimenti intensi. 

Il revenge movie non lascia indietro la componente romantica, che si interpone tra i protagonisti e fa da contraltare alla tragicità degli eventi. Il regista romano scrive su Facebook a proposito del film: “Ho spesso desiderato portare il cinema di Hong Kong delle arti marziali nel nostro mondo, magari in un contesto dove l’indolenza la fa da padrona, con la speranza di creare un conflitto che possa generare qualcosa di utile per entrambe le culture. Però, come non risultare ridicoli? Come scrivere una storia che rispetti i codici del genere e si sviluppi armoniosamente nelle strade della mia città? Non ne ho idea. So solo che alla fine è nata una storia d’amore.

Dopo 10 anni dall’audace debutto di Lo chiamavano Jeeg Robot e dai quattro dall’uscita di Freaks Out, presentato in anteprima alla 78esima edizione della Mostra del cinema di Venezia, il cineasta è pronto a stupire ancora il suo pubblico con un film che promette adrenalina, amore e un gran dose di vendetta.


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