La Commedia Nera: una risata vi seppellirà!

Rassegna organizzata dall'Associazione Culturale “La Scheggia” di Milano. Dal 6 al 27 aprile 2006.

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L'Associazione Culturale La Scheggia presenta la Rassegna cinematografica

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"LA COMMEDIA NERA"


– una risata vi seppellirà –


 


 


Rassegna Cinematografica


        


Sede           Ass.ne La Scheggia, via Dolomiti 11, MM1 Turro, Milano


                   info@lascheggia.org; www.lascheggia.org


 


A cura di       Federico Rossin esperto e critico cinematografico


 


Ingresso      ore 21.30


 


Costo          1 Euro con tessera associativa (5.00 euro annuale)


 


 


La Commedia Nera: una risata vi seppellirà!

Durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale e i primi del dopoguerra il cinema inglese, quello americano e quello francese sembrano per qualche anno puntare su un
genere fino ad allora trascurato: la commedia nera. Quasi ad esorcismo degli orrori bellici e dei ricordi ancora dolorosi, molti grandi registi decidono di far tornare al cinema il pubblico proprio ridendo, amaramente o sarcasticamente, su temi fino ad allora tabù: la morte, l'
omicidio, l'amoralità delle leggi che regolano il cosiddetto viver civile; quattro capolavori senza tempo per ridere e riflettere sul nostro presente, in pieno stato di guerra.


 


 


Giovedì 6 aprile: HO UCCISO MIA MOGLIE


Regia di Sacha Guitry (La Poison, 1951, Francia, b/n, 85')


Paul Braconnier e sua moglie Blandine non pensano ad altro che a sopprimersi l'un l'altra. La notorietà del grande avvocato Aubanel, che è riuscito a far rilasciare il suo centesimo cliente, sprona Paul ad incontrarlo. Con abilità, riesce a fargli dire come procedere per uccidere sua moglie e senza rischio. In seguito la uccide con una coltellata al ventre, mentre lei gli serve del veleno. Si costituisce e l'Avvocato Aubanel lo farà rilasciare. Sarà un trionfo in paese…


 


 


Giovedì 13 aprile: ARSENICO E VECCHI MERLETTI


Regia di Frank Capra (Arsenic and old lace,  1942, b/n, USA, 118')


Due vecchie signorine pazzerelle fanno opere caritatevoli con vino di sambuco all'arsenico. Un fratello demente le aiuta a seppellire i cadaveri. Un classico della commedia nera. Come un testo teatrale (di Joseph Kesselring, 1941) riesce a diventare un film di irresistibile dinamismo e di buffoneria scatenata. Le vecchiette e Grant sono super, ma il coro dei caratteristi (Massey, Lorre, Alexander) non è da meno. L'uscita del film fu ritardata di quasi 2 anni per non danneggiare lo spettacolo teatrale che nel frattempo aveva resistito in cartellone contro ogni previsione dei suoi impresari.


 


 


Giovedì 20 aprile: SANGE BLU'


Regia di Robert Hamer (Kind Hearts and Coronets, 1949, Gran Bretagna, b/n, 104')


Il figlio di un cantante e di una nobile viene rinnegato dalla famiglia. Il ragazzo, per vendicarsi, uccide tutti i parenti e diventa duca. La sua amante, al corrente del segreto, vuole obbligarlo a sposarla, lui rifiuta, viene processato e condannato alla pena capitale. La donna, per salvarlo, presenta le prove che il delitto per il quale l'uomo è stato incriminato è in realtà un suicidio. Ma un ultimo colpo di scena chiude il film ambiguamente.


 


 


Giovedì 27 aprile: MONSIEUR VERDOUX


Regia di Charles Chaplin  (1947, USA, b/n, 122')


Monsieur Verdoux è un impiegato di banca, che dopo trent'anni di servizio, viene bruscamente licenziato. Verdoux ha una giovane moglie inferma ed un bimbo, che adora: il pensiero della povertà, della rovina economica, il pensiero che questi esseri cari possano essere esposti a insolite privazioni gli riesce insopportabile. Che fare? Col pretesto degli affari si mette a girare la Francia: il suo aspetto elegante, i suoi modi insinuanti gli attirano la simpatia delle donne. Egli riesce ad avvicinare delle vedove danarose, le sposa e le sopprime, dopo essersi impadronito dei loro denari. Malgrado i sospetti destati dalla misteriosa sparizione delle sue vittime, Verdoux riesce a farla franca, continuando per anni nella sua criminosa attività. Ma quando la morte gli rapisce la moglie e il figlio, Verdoux perde ogni interesse alla vita, e finisce per consegnarsi volontariamente alla polizia. Condannato a morte, osserva soltanto che di fronte agli enormi massacri di uomini, donne e fanciulli che le guerre moderne, determinate da interessi finanziari, sono destinate a fare, la sua attività uxoricida, determinata anch'essa da motivi finanziari, è stata una cosa modestissima.

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