Un certo discorso aspetta ancora una risposta – ma incredibilmente La coniglietta di casa di Fred Wolf non è l'occasione giusta: perché paradossalmente il pubblico seduti in mezzo a cui si son visti Sex and the City, Bratz, High School Musical, non è davvero il tipo di spettatori che possono amare un film come questo: d'altra parte nei tempi di youporn siamo sicuri che i teenager sappiano ancora cos'è Playboy? (viene in mente una delle battute migliori del fantastico Strafumati, quando Rogen apostrofa col nome del personaggio di Happy Days un ragazzino con cui sta fumando una canna, e quello gli risponde: “chi ca**o è Fonzie?”) Seppure la tematica del film – ovvero il valore irrinunciabile e fondamentale della popolarità tra i ragazzi del college per poter sopravvivere negli spietati anni della high school – mantenga in pieno la sua urgenza per le giovani pulzelle d'America, la strada con cui Wolf (spesso autore per Adam Sandler, che qui produce) e le sue due sceneggiatrici (che scrissero lo splendido La Rivincita delle Bionde per Luketic) scelgono di risolvere questa tensione passa in sostanza solo lateralmente per il costume contemporaneo di messinscena della vita di una teenager cool (in breve un paio di sequenze di shopping e rivoluzione del look davvero identiche al film sulle Bratz, che forse era più folgorante), assestandosi poi su di una comicità davvero talmente classic-demenziale che nelle situazioni (la lotta della confraternita sfigata contro quella di successo, la festa atzeca con 'sacrificio della vergine', la visita all'ospizio dei vecchietti, ma anche il discorso finale in difesa dell'anima nerd…) non può che ricordare i capisaldi della commedia collegiale pruriginosa di fine-anni 70/anni 80, spingendosi fino ad infilare un paio di sequenze di esplicita parodia (di cui quella che richiama Forrest Gump anche decisamente riuscita) – d'altronde, Anna Faris ha lavorato per ben due volte con il David Zucker 'senile' di Scary Movie 3 e 4 (film che annoveravano tra gli sceneggiatori fenomeni come Pat Profit e Jim Abrahams), ed è proprio con questo film che dimostra di essere diventata una innegabile campionessa del genere: in effetti, se molte delle battute e dei doppi sensi spesso gustosamente scurrili funzionano per tempi e reazioni, è tutto assolutamente merito della fantastica attrice (ma anche dell'aplomb quasi danackroydiano del giovane ed efficace Colin Hanks, figlio di Tom), davvero un volto che potrebbe spiccare una carriera da legally blonde sulle orme di Reese Whiterspoon. Anche se il film ci va giù con abbastanza cattiveria sulla totale stupidità dei ragazzoni americani che pensano solo al sesso, è altrettanto vero però che la confraternita delle losers non è mai realmente il rifugio di disadattate, ma unicamente l'ennesimo nugolo di teenager ultrasexy (soprattutto la coppia alternativa-dark di Emma Stone e Kat Dennings) celate sotto le mentite spoglie castiganti di secchione occhialute.

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Titolo originale: The House Bunny
Regia: Fred Wolf
Interpreti: Anna Faris, Colin Hanks, Rumer Willis, Emma Stone, Kat Dennings, Katharine McPhee
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Durata: 97'
Origine: Usa 2008

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