"La cosa più dolce", di Roger Kumble

Ennesima commedia caustica sulla vita sentimentale dei singles trentenni in cui l'ironia si sfalda nella trivialità più corriva e prevedibile sfruttando situazioni pretestuose accozzate in una trama flebilissima.

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Singles, quasi trentenni, rampanti, attraenti e attente alla moda, al bivio tra il continuare lo spasso tardo adolescenziale e il sistemarsi con l'inevitabile "uomo giusto". Non manca il manuale con le regole d'oro per accalappiare un marito, l'equa ripartizione di temperamenti tra l'amica molto disinvolta, l'amica mediamente disinvolta e l'amica imbranata e, ovviamente, il principe azzurro che imbatte nella protagonista con il tassativo battibecco iniziale. La formula è sperimentata, dunque perché non rinfrescarla con un set rutilante come la San Francisco by night, con attrici che sfilano come modelle, con una colonna sonora petulante e con una sfilza di ruoli secondari macchiettistici? E a corroborare lo spirito "irriverente" del progetto ecco un regista (Roger Kumble) di film giovanilistici come Cruel intensions, una it-girl come Cameron Diaz nel ruolo di protagonista, i produttori di un blockbuster come Scream e la sceneggiatrice di un cartone animato irriguardoso come South Park. Uno schieramento che fa da tritacarne a tutto l'armamentario di gag e siparietti dei film demenzial-scorretti che tanto successo garantiscono ai botteghini.

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Ma non basta ammiccare al pubblico infilando un luogo comune dietro l'altro per suscitare empatia, così come usare il kitsch come forma dello sberleffo oltraggioso non è sufficiente a rendere dissacrante il tono scontato della storia. Se la comicità nasce dal disagio è difficile andarlo a scovare nell'ottusa ovvietà del glamour che i personaggi effondono. Non può che destare insofferenza il persistente muoversi delle tre ragazze come se camminassero su una passerella in un isterismo di balletti, smorfiette e battute dalla grana grossa. L'ironia si sfalda allora nella volgarità più corriva e prevedibile sfruttando situazioni pretestuose accozzate in una trama flebilissima. C'è tutto: la sposa in crisi prima di andare all'altare, la ragazza mollata che si ingozza di gelato, i commenti camerateschi tra amiche che diventano occasione per inscenare una coreografia triviale, il vecchio nonnino sguaiato, tutto già visto, già decantato e già decaduto. Neanche la confezione patinata e scoppiettante riesce a tonificare la comicità grossolana e fuori tempo della commedia che si conforma ad un gusto predeterminato basato sull'accumulo quantitativo di comiche dalle unghie spezzate.


 


Titolo originale: The Sweetest Thing
Regia: Roger Kumble
Sceneggiatura: Nancy Pimental
Fotografia: Anthony B. Richmonds
Montaggio: Wendy Greene Bricmont, David Rennie
Musica: Ed Shearmur
Scenografia: Jon Gary Steele
Costumi: Denise Wingate
Interpreti: Cameron Diaz (Christina Walters), Christina Applegate (Courtney Rockcliffe), Thomas Jane (Peter Donahue), Selma Blair (Jane Burns), Jason Bateman (Roger Donahue), Parker Posey (Judy Webb), Lillian Adams (zia Frida), Chelsea Bond (Greta)
Produzione: Columbia Pictures Corporation/Konrad Pictures
Distribuzione:
Durata: 90'
Origine: Usa, 2002


 

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