"La cultura italiana ha influito in modo molto forte sui miei fumetti". Incontro con Go Nagai (prima parte)
Sguardo gentile e modi cortesi, in antitesi alla foga dei personaggi creati nei suoi fumetti, il creatore di Mazinga, Goldrake e Devilman è stato ospite al recente Napoli Comicon. Riportiamo i passaggi più salienti del suo incontro con i fans
Napoli, 28 aprile 2007, Auditorium di Castel S.Elmo
Opere come "Devilman" o "MazinSaga" hanno sempre manifestato delle affinità con "La Divina Commedia" e con un certo tipo di cultura occidentale, quindi volevo chiederle cos'è per lei l'Italia dal punto di vista culturale e come influenza la sua opera? Cosa significa per lei essere qui?
"La Divina Commedia" è un libro molto importante per me, ho avuto occasione di leggerlo quando ero ancora bambino e ha esercitato una forte influenza sulla mia formazione. Crescendo mi sono inoltre ispirato alle sculture romane per fare degli studi di disegno di anatomia. Per cui l'influenza che ho ricevuto dalla cultura italiana è molto forte. In maniera più specifica la "Divina Commedia" ha ispirato "Mao Dante" e poi "Devilman"; figure dei miti greci e romani compaiono anche in molte mie opere. Inoltre in gioventù ho avuto la possibilità di vedere anche molti film italiani, che hanno pure influenzato la mia formazione.
Ieri ad esempio ho avuto la possibilità di visitare Pompei e vedendo il Tempio di Apollo, le statue e gli affreschi al museo, sono nate nella mia mente delle figure dell'età mitica che sicuramente influenzeranno le mie opere future.
Esaurito il discorso sulla "Divina Commedia" e la cultura italiana, vorrei sapere ora quanto la sua educazione personale e familiare ha influito sulla creazione dei suoi personaggi.
Come sempre è difficile distinguere nella propria formazione da dove vengano tutte le influenze che si sono ricevute, comunque posso rispondere che il mio ambiente familiare è sempre stato molto libero e credo che questo istinto verso la libertà sia l'aspetto che maggiormente ha influito sulla mia produzione.
Si è sempre parlato dell'influenza che la cultura occidentale ha avuto sulle sue opere: ha mai pensato di ambientare una storia in un paese diverso dal Giappone, come l'Italia o la Francia?
Ho voluto farlo molte volte, ma le case editrici giapponesi non vedono molto positivamente lavori di questo tipo. Comunque se avrò la possibilità di farlo coglierò senz'altro l'occasione perché è qualcosa che mi interessa molto.
La mia domanda nasce da vissuti personali, ricordo che all'epoca vedevo i cartoni animati di Mazinga e Goldrake quasi con un "senso di colpa" per via delle polemiche che hanno accompagnato il loro arrivo in Italia. Volevo sapere come sono state accolte invece queste opere in Giappone dal mondo della "cultura ufficiale", se anche lì si sono innescate polemiche e proteste.
Quando sono usciti in Giappone questi cartoni animati continuavano una lunga tradizione preesistente per cui non furono assolutamente criticati, anzi Mazinga Z in particolare creò scalpore perché era seguito anche da una vasta fetta di pubblico adulto. La mia opinione è che in Italia l'arrivo di Goldrake abbia creato uno shock perché non c'erano precedenti cui fare riferimento, fatto che poi condusse ai fenomeni di critica citati.
Quanto il lavoro di Ken Ishikawa ha influenzato Go Nagai e viceversa? E cosa ci può dire di questo compianto maestro?
Ken Ishikawa iniziò la sua attività come mio assistente, per cui i primissimi mesi gli insegnai le basi del fumetto. I primi anni disegnò poi delle opere che si avvicinavano molto alle mie, ma da un certo punto in avanti iniziò a creare lavori completamente originali. A un certo punto il nostro diventò un rapporto in cui all'amicizia si univa anche la competizione, ci si influenzava cercando però di superarsi a vicenda.
Volevo chiederle cosa pensa delle opere che si sono ispirate al suo lavoro, in particolare quelle di grande successo come "Berserk" di Kentaro Miura, che in Italia è per esempio uno dei fumetti più venduti.
Effettivamente ci sono molti manga in Giappone nei quali riconosco tratti ispirati esplicitamente alle mie opere. Per esempio nel caso di "Berserk" all'inizio mi divertivo quasi a cercare le citazioni dei miei lavori, ma mentre lo facevo ho scoperto che Miura aveva realizzato un'opera veramente molto interessante, della quale sono diventato io stesso un fan.
Ha parlato di registi italiani, quali sono i suoi preferiti?
Ho visto veramente tantissimi film italiani, al punto che mi è difficile che me ne venga in mente uno in particolare, complice anche il fatto che i titoli in Giappone spesso erano diversi da quelli originali. Ricordo anche delle pellicole ambientate proprio qui a Napoli e infatti in questi giorni ho avuto occasione di camminare per le vie della città dove ho riconosciuto tanti paesaggi che ricordavo dai film italiani che avevo visto quando ero giovane. Come regista posso dire che mi piaceva molto De Sica. Inoltre, anche se non sono film ambientati in questo paese ma sono comunque film italiani, amo moltissimo gli "spaghetti western".