La doppia vita di Linda Lovelace
Pur essendo la prima pornostar non assomiglia a nessuna delle altre a venire, non ha una pelle del viso liscia, non è giovanile, non è "perfettina" e nelle interviste si vanta di non aver mai incontrato niente di troppo grande per la sua gola… La ricordiamo con un brano dal libro "Gola profonda – la pornografia prima e dopo Linda Lovelace"
Si racconta che sia stato Travnor a iniziare Linda alla pratica della “gola profonda” che lui aveva assimilato a sua volta da una prostituta giapponese. Pare che Traynor dovette ricorrere all’ipnosi per addestrare l’allieva. Nel 1972, quando la strana coppia incontra Gerard Damiano, il regista è così colpito dal “numero” di Linda da scriverci una sceneggiatura. E’ una delle prime volte che qualcuno progetta un lungometraggio a luci rosse. Damiano sceglie per Linda l’indovinato pseudonimo di Lovelace. Secondo le sue intenzioni Linda Lovelace, LL, sarebbe succeduta a Brigitte Bardot, BB e a Marylin Monroe, MM.

Per sfruttare al massimo il fenomeno Linda Lovelace, i distributori di pornografia montano dei filmetti con spezzoni da lei girati in precedenza. Due esempi: “The Confessions of Linda Lovelace” (1974), “Linda Lovelace Meets Miss Jones” (1975). Esce anche un libro intervista, “Inside Linda Lovelace”, che diventa subito un best seller.

Un paio di note su quest’ultimo aneddoto. Primo: comincia ad affermarsi con Linda Lovelace l’orgoglio della pornostar che si considera una vera e propria artista del sesso, come Annie Sprinkle, ex pornostar che alla fine della carriera si è trasformata in artista-performer da museo d’arte contemporanea. Secondo: la Lovelace non si accorge che proprio il film di Bertolucci costituisce l’inizio della sua fine. “Ultimo tango a Parigi” dimostra infatti che un film ufficiale può fare scandalo esattamente come “Gola profonda”. Il rapporto anale “al burro” accende la fantasia degli spettatori che per anni si interrogano se i due divi avessero avuto dei veri rapporti sessuali sul set (Brando ha confessato in seguito che Bertolucci aveva effettivamente avanzato questa richiesta, respinta sia da lui che dalla Schneider).
Solo qualche anno dopo, il mercato di “Gola profonda” è conquistato dai softcore di produzione europea, che strappano pubblico a Damiano e agli altri eroi del porno-chic con l’esotismo raffinato e calligrafico di film come “Emmanuelle”.
Nel dicembre del 1973 Linda Lovelace è arrestata per possesso di cocaina e anfetamine: il momento d’oro sta per finire ma lei non sembra accorgersene. Scarica Traynor che ormai non le serve più e nel giugno del 1974 è al festival di Cannes con il nuovo compagno, il coreografo David Winters. Nel 1975 girano assieme il softcore “Linda Lovelace fòr President”, un fallimento. Nel 1976 la Lovelace scarica anche Winters e sposa lo stuccatore Larry Marchiano, che le dà due figli, uno lo stesso anno e l’altro quattro anni dopo. I due sopravvivono con sussidi statali, con disappunto della Lovelace che intanto prepara il colpo di scena. Poco dopo infatti diventa a sorpresa una donna molto religiosa e una femminista convinta. L’ex pornostar capisce però che l’unico modo di guadagnare un po’ di quattrini è far parlare ancora di sé e torna sui suoi passi, ai suoi trascorsi, ma con intenzioni del tutto diverse rispetto al passato. “Quando guardate il film “Gola profonda”, mi guardate mentre mi stuprano, è un crimine che il film sia ancora proiettato; c’era una pistola puntata alla mia testa in ogni momento”, dichiara al “Tòronto Sun” nel marzo del 1981.

Linda Marchiano rinnega Linda Lovelace ma fino a un certo punto. Rimane intatto il desiderio di scandalizzare e di stare al centro delle attenzioni dei media. E’ solo un adattamento.
Dall’esibizionismo al vittimismo, più adatto alla nuova condotta di vita. Sono davvero pochi quelli che le credono, nessuno della troupe del film conferma le accuse della Marchiano, neppure il protagonista maschile Harry Reems che come la Lovelace ha ritrovato la fede, ma non ha rinnegato il passato.
Dal libro “Gola profonda – la pornografia prima e dopo Linda Lovelace”, di Piero Calò e Giuseppe Grosso Ciponte, Edizioni Lindau, 2002