La fine di Gackeen

A ventidue anni dalla prima trasmissione televisiva italiana, la Yamato Video edita in VHS le puntate conclusive della celebre serie robotica

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Gakeen magnetico robot
Yamato Video, Milano 1999/2002
39 episodi raccolti in 8 volumi
(gli ultimi 3 contengono episodi inediti)
VHS vendita euro 18,50
La serie di “Gackeen, il robot magnetico” (1976; da pronunciarsi “Geikin”) è l’ultima prodotta dalla gloriosa Toei Animation sul modello di quelle di Go Nagai, e infatti presenta un forte debito con il più celebre “Jeeg” per l’idea del robot componibile. L’elemento innovativo comunque è presente nella figura della co-pilota Mai, prima di tante ragazze a pilotare l’automa di turno, in questo caso fondendo le proprie molecole con quelle del compagno Takeru, attraverso la “Croce d’Incanto”, metafora neanche tanto velata dell’unione sessuale: una trovata che spezza la tradizionale, ancorché blanda, misoginia di queste storie, ponendo i due protagonisti alla pari. In ogni caso si tratta di una serie minore di un genere vasto, con un look grottesco e quasi psichedelico dei personaggi e del robot, ma che pure gode di un meritato seguito in Italia, dove venne trasmessa per la prima volta nel lontano 1980. Al pari di altre serie robotiche (e non), gli ultimi 13 episodi erano però rimasti inediti, rendendo sconosciuto il finale: oggi, per fortuna, questo vuoto viene colmato dalla Yamato Video che, dopo averci mostrato la conclusione del coevo “Gaiking, il robot guerriero” e del capolavoro “Baldios, il guerriero dello spazio”, ci permette di tornare indietro nel tempo per riannodare i fili del racconto laddove erano stati interrotti. Nelle ultime puntate, così, trovano giusta conclusione i rapporti dei protagonisti, membri dell’equipaggio della Divina Libertà, la nave-fortezza che si oppone ai crudeli Azariti intenzionati a conquistare la Terra. La novità maggiore sta nella più accentuata presenza del robot, che viene dotato di una nuova e praticamente inesauribile serie di armi, implementando così il divertimento degli appassionati. Per queste puntate finali – che presentano di volta in volta le anticipazioni delle successive – la Yamato ha effettuato un apposito doppiaggio, con un cast diverso da quello delle prime 26 (proposte con la colonna audio d’epoca), ma ben assortito, e avendo cura di mantenere la giusta continuità nei nomi italiani delle armi. In particolare risulta una sorpresa gradita che il cattivo Comandante Azarita Brain abbia mantenuto la voce di Giorgio Locuratolo, grande professionista che ha ripreso il suo personaggio dopo 22 anni. La sigla è l’originale giapponese, ma quella italiana (cantata dai Minirobot) si trova comunque a mo’ di bonus in coda alla cassetta numero 1.
L’intera serie, infine, è stata raccolta in otto VHS, per un divertimento assicurato, sul filo della nostalgia.

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