LA FOTO DEL GIORNO – L'Alba di Sidney Pollack

Si è aperta ieri ad Alba la sesta edizione dell'ALBA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL che proseguirà fino a mercoledì 4 aprile. Ospite d'onore del festival e protagonista delle prime giornate, è il regista SYDNEY POLLACK a cui viene dedicata una retrospettiva completa e un volume monografico, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino

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Programma GIORNO PER GIORNO  

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GIOVEDI 29 MARZO

VENERDI 30 MARZO


SABATO 31 MARZO


DOMENICA 1 APRILE


LUNEDI 2 APRILE


MARTEDI 3 APRILE


MERCOLEDI 4 APRILE


Scarica il programma del Festival


 www.albafilmfestival.com  

SYDNEY POLLACK –  E' uno dei registi simbolo del cinema hollywoodiano dagli anni '60 in poi, un autore capace di mantenere nel tempo la coerenza della propria messinscena, coniugando l'impegno e l'eleganza del suo stile con le esigenze del box-office. Legato soprattutto al sodalizio artistico con Robert Redford, con cui ha realizzato, tra gli altri, i celebri Corvo rosso non avrai il mio scalpo (1972), Come eravamo (1973), I tre giorni del Condor (1975) e La mia Africa (1985), Pollack è un attento osservatore dei comportamenti sociali, un umanista che coglie la dimensione privata e collettiva dei suoi personaggi e trasforma i suoi film di diverso genere (western, melodrammi, commedia, thriller, noir) in intensi ritratti di epoche storiche.


Il programma della sesta edizione prevede due sezioni che da sempre costituiscono il fiore all'occhiello del Festival: la Selezione Ufficiale per le opere di fiction e Cinema, uno sguardo nuovo per i documentari, entrambe suddivise in concorso e fuori concorso.


La retrospettiva e gli omaggi riguarderanno tre autori provenienti da altrettanti continenti, che insieme costituiscono una straordinaria trilogia di cineasti, anche sceneggiatori, produttori e attori, impegnati a ridefinire continuamente il territorio politico del proprio paese e i rapporti che esso intrattiene con il mondo: l'americano Sydney Pollack appunto, l'indonesiano Garin Nugroho e l'austriaca Barbara Albert.


SELEZIONE UFFICIALE – Con 11 film da 10 paesi, opere in pellicola e in digitale, conferme di autori già affermati e scoperte di giovani talenti, la Selezione Ufficiale è il fiore all'occhiello del Festival. Al centro della rassegna è il tema della ricerca individuale, affrontato sia dall'argentino El otro di Ariel Rotter (Argentina 2007, Orso d'argento e Premio per il Miglior attore a Berlino), storia del cambio di identità di un commesso viaggiatore, e dal belga-argentino La marea di Diego Martinez Vignatti che racconta la reclusione di una donna che ha perduto il marito e il figlio in un incidente. L'amore nelle sue molteplici varianti è al centro del brasiliano Sonhos de Peixe di Kirill Mikhanovky e del malese Love Conquers All di Tan Chui Mui (Malesia 2007, vincitore del Festival di Rotterdam). Immerso in paesaggi di incontaminata bellezza è il canadese The Journals of Knud Rasmussen di Zacharias Kunuk e Norman Cohn, centrato sull'incontro tra un etnografo danese e uno sciamano inuit; mentre calato nella tragedia della guerra è il ceco Marta di Marta Novakova, storia dell'incontro tra un giovane che vive col padre e una soldatessa nemica. Problematici rapporti tra figli e genitori sono al centro di Armin di Ognjen Svilicic (Croazia-Germania-Bosnia Erzegovina, 2007) e L'Annee suivante di Isabelle Czajka (Francia 2006, Miglior opera prima a Locarno). Adolescenti e ragazzi sono, infine, i protagonisti del giapponese Fourteen di Hirosue Hiromasa (Giappone 2006) e i tedeschi Jagdhunde di Ann-Kristin Reyels e Nachmittag di Angela Schanelec, quest'ultimo ispirato al Gabbiano di Cechov.


CiINEMA, UNO SGUARDO NUOVO – Si conferma anche per questa edizione la sezione aperta al cinema documentario e alle sperimentazioni linguistiche del cinema indipendente. Molti i temi carattere sociale affrontati: dalla prostituzione (il franco-cambogiano Le Papier ne peut pas envelopper la braise di Rithy Panh e l'austriaco Kurz Davor ist es Passiert di Anja Salomonowitz), al carcere minorile (il franco-italiano Nisida – Grandir en prison di Lara Rastelli e il francese Zuoz di Daniella Marxer); dal dramma dei prigionieri politici (il belga Le Cercle du noyes) al conflitto israelio-palestinesi (9 Star Hotel di Ido Haar). L'immigrazione è invece al centro dell'italiano Le ferie di Licu di Vittorio Moroni e anche del brasiliano Santiago di João Moreira Salles (Brasile 2006), che, insieme al Thedore dell'omonimo film Laila Pakalnina e al sig. Vig del danese The Monastery, dà vita a una curiosa galleria di personaggi alle soglie della morte ma ancora in grado di lasciare il segno nella vita degli altri. Affetti e sentimenti filtrati dalla soggettività del regista sono, infine, al centro di Tarachime della giapponese Kawase Naomi e del belga Vous êtes ici di Jorge Leon, viaggio sperimentale nel corpo e nella mente di un essere umano.


GARIN NUGROHO – E' il più celebre regista indonesiano, autore di un cinema innovativo e sorprendente, in cui realtà e finzione si incontrano nel tema ricorrente della ricerca dell'identità per esplorare la disintegrazione sociale e culturale dell'Indonesia. Vincitore del Premio Fipresci a Berlino nel 1995, del premio «Un Certain Regard» nel 1998 a Cannes, Nugroho ha ricevuto la definitiva consacrazione internazionale all'ultima Mostra di Venezia grazie al successo di pubblico e di critica del suo incredibile film-opera Opera Jawa.


BARBARA ALBERT- Viennese classe 1970, regista e sceneggiatrice, è tra le autrici più significative del cinema europeo. Dal film d'esordio Nordrand (1999) al recente Fallen (2006), in concorso all'ultima Mostra di Venezia, passando per la sceneggiatura di Il segreto di Esma – Grbavica (2006) di Jasmila Zbanic, Orso d'Oro a Berlino, Barbara Albert ha dato vita a un cinema di individui e di sentimenti, di vicende personali e di memorie collettive, che osserva il presente con uno sguardo realistico, essenziale, profondamente femminile.


CARTA BIANCA A EDOARDO BRUNOTra le altre iniziative del Festival, proseguirà la consuetudine di affidare una Carta Bianca a un prestigioso nome della critica internazionale: dopo Pierre Rissient, nel 2007 sarà la volta di Edoardo Bruno, direttore della rivista «Filmcritica» e uno dei padri della critica cinematografica italiana.
Queste le opere scelte: Novyj Vavilon (La nuova Babilonia, 1929) di Grigorij Kozinčev e Leonid Trauberg, La via del tabacco (1940) di John Ford, La Paura (1954) di Roberto Rossellini, Film (1964) di Alan Schneider e Samuel Beckett, La mia notte con Maud (1969) di Eric Rohmer, Sicilia!
(1998) by Danièle Huillet e Jean-Marie Straub.


WORK IN PROGRESS – Per l'edizione 2007, l'Alba International Film Festival punterà ancora di più sulla sezione A place in Europe: Work in Progress. Il 31 marzo e il 1 aprile si terrà un workshop in cui registi, produttori, professionisti del settore e distributori si confronteranno su nuovi film ancora incompleti e con molta strada ancora da percorrere a livello produttivo. Dedicato non solo più al cinema indipendente italiano, il progetto comprenderà anche coproduzioni europee, con l'obiettivo di fare di Alba un luogo di confronto e di scambio capace di stimolare la produzione di prodotti competitivi in rapporto al mercato europeo (festival, televisioni e distribuzione nelle sale).Quest'anno I progetti selezionati sono 52. A livello italiano Work in progress vedrà la partecipazione di alcune delle case di produzioni più stimolanti del momento (Indigo Film, Teatri Uniti, Mir Cinematografica, Vivo Film, Invisibile Film) e di registi importanti e conosciuti dai festival (Gaglianone, Marazzi, Pannone, Amenta, Salani), nuovi autori emergenti (Parenti, Lavorato, D'Agostino, Gatti, Marcello) ed esponenti del cinema indipendente italiano (De Lillo, De Bernardi, Frammartino ). Sul versante europeo, la risposta da parte di produzioni e registi è stata più che positiva, con una rappresentatività che copre quasi tutta l'area geografica (dalla Finlandia alla Grecia, dalla Lettonia al Portogallo). Tra registieuropei  presenti molti quelli con cui il festival ha instaurato nel tempo un rapporto di scambio: Kowalski, Pakalnina, Dubosc, Stonys, Madsen, Attali, Radovanovic, Trefaut.


SCRIPT&PITCH WORKSHOPS –E' un corso avanzato di sceneggiatura e sviluppo per sceneggiatori e story editor di film per il cinema e la TV.Un corso di 10 mesi (con 3 workshop, 2 sessioni on-line e 1 incontro Alumni tra marzo e dicembre 2007) per 20 partecipanti da tutta Europa (16 sceneggiatori e 4 story editor), che segue l'intero processo della sceneggiatura: dal pitch delle idee, passando per la prima e la seconda bozza, fino ad arrivare al pitch finale di fronte a 10 produttori e agenti di vendite europei. Lavorando in gruppi di 6 (4 sceneggiatori, 1 studente story editor e il tutor professionista), i partecipanti possono  discutere il loro progetto e al tempo stesso acquisire familiarità con il processo di story editing. La prima sessione off-line si terrà ad Alba, nel marzo 2007, durante l'Alba International Film Festival.


CONVEGNO: LA PAURA Il Festival dedica quest'anno un Convegno, organizzato con l'Ente dello Spettacolo di Roma, a cura di Dario Edoardo Viganò, Roberto Fiori e Federico Pontiggia, dedicato al tema della Paura. 


Il Convegno- declinato in tre incontri che si terranno martedì 3 e mercoledì 4 aprile, nell'Auditorium della Fondazione Ferrero – vuol essere un cammino tra i problemi politici che la domanda di sicurezza pone, ma anche un giro d'orizzonte sulle radici antropologiche e sulle espressioni artistiche – cinematografiche in primis – del rischio, della fuga e della paura. Tra le personalità che vi prenderanno parte: Marco Neirotti, giornalista de "La Stampa" e scrittore, autore del recente libro-inchiesta Anime Schiave sul racket della prostituzione;   Souad Sbai, direttrice del mensile Al Maghrebiya, presidente della Confederazione delle associazioni della comunità marocchina in Italia e membro della Consulta islamica. Franco Fracassi, giornalista e scrittore, autore insieme con Giulietto Chiesa del film documentario ancora in fase di lavorazione Zero. Inchiesta sull'11 settembre; Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera e fondatore del Gruppo Abele, Giacomo Marramao, professore di Filosofia politica presso l'Università di Roma Tre, direttore scientifico della Fondazione Basso-Issoco e membro del Collège International de Philosophie di Parigi. Giuseppe Goisis, docente di Storia della Filosofia politica all'Università Ca' Foscari di Venezia, autore del recente volume Camminando lungo il crinale. Riflessioni su rischio, fuga e paura (Libreria Cafoscarina). Davide Ferrario, regista e sceneggiatore (Dopo Mezzanotte, Tutti giù per terra), autore del recente film documentario La strada di Levi.


Per informazioni:


Segreteria ALBA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL
via Vittorio Andreis, 18 – 10152 Torino, Italia
Tel./Fax +39 011 436 19 12
www.albafilmfestival.com

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