LA FOTO DEL GIORNO – L'ultima sigaretta di Jean Paul Sartre

È la moderna caccia alle streghe: a Parigi in una mostra su Sartre è stata cancellata la sigaretta dalla foto del manifesto, per "impedire la pubblicità indiretta al fumo attenendosi alla legge", dicono i responsabili dell'operazione. Siamo alla censura della storia. Il fumo è il peccato e va cancellato come Trotskij dai manifesti staliniani. Orrore!

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

L'ultima sigaretta di Jean Paul Sartre

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

da il manifesto del 17/3/2005



In nome di una legge che vieta la pubblicità al tabacco, con nessun senso del ridicolo, è stata «ritoccata» in Francia la foto del filosofo nei manifesti della grande mostra parigina, allestita per i cento anni della sua nascita
ANNA MARIA MERLO
PARIGI
La grande mostra organizzata alla Bnf (Biblioteca nazionale di Francia) per celebrare i cent'anni dalla nascita di Jean-Paul Sartre è estremamente puntigliosa e ricca dal punto di vista storico. Fatta eccezione per un particolare, che sta sollevando una grande polemica: nel manifesto pubblicitario della mostra, e sulla copertina del catalogo, c'è una foto del `46 del filosofo, presa da Boris Lipnitzky al teatro Saint Antoine, che è stata ritoccata per cancellare dalla mano l'eterno mozzicone di sigaretta (Sartre fumava delle terribili Bayard bianche). Si vede così un Sartre dall'aspetto giovane, con due dita tese e le altre un po' piegate, in un atteggiamento incomprensibile visto che la sigaretta è stata concellata. « Siamo davvero umilmente spiacenti» dicono alla direzione della Bnf, per mettere le mani avanti ed evitare di farsi accusare di falsificazione storica. Sono i pubblicitari che hanno concepito il manifesto e la copertina a spiegare la scelta di cancellare il mozzicone: in Francia, dal 1991, c'è una legge (le legge Evin) che proibisce «la propaganda o la pubblicità, diretta o indiretta, a favore del tabacco e degli alcolici».


I giuristi si interrogano sulla validità di un'interpretazione così restrittiva della legge Evin, al punto da falsificare un documento storico per ragioni «sanitariamente corrette». Anche se «il legislatore ha voluto proibire ogni esposizione alla vista del pubblico del tabacco e delle sigarette» spiega un giurista, non è per nulla certo che un'interpretazione così restrittiva della legge non sia in contraddizione con la «libertà di espressione» garantita dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Sartre era un fumatore, questa è la realtà storica. Che diritto hanno oggi dei pubblicitari di contraffarla? Gli unici ad essere soddisfatti della cancellazione sono i militanti del Cnct (Comitato nazionale contro il tabagismo ), che tagliano corto: «non c'è nessuna necessità di riconoscere Sartre dal fatto che fumava». Secondo il Cnct, «non è anodino il fatto che dei personaggi pubblici valorizzino l'atto di fumare».

Sartre non sarebbe certo contento di questa censura, dicono i sartriani, che giudicano «stupida» e «grottesca» la censura del mozzicone.

In realtà, non è la prima volta che in Francia delle immagini di grandi personaggi appartenenti a un'epoca in cui fumare e bere non erano gesti sottoposti al rigore del «sanitariamente corretto» vedono la propria immagine ritoccata: era già successo a Malraux, lo scrittore ministro della cultura di De Gaulle, su un francobollo della Posta nel `96 dove la sigaretta era stata cancellata dalla foto di Gisèle Freund, a Georges Simemon privato della pipa per un manifesto pubblicitario per il settimanale Le Point, nel `99 al cantante Serge Gainsbourg, per la copertina del Larousse sulla Canzone francese e francofona, a cui era stata tagliata l'eterna Gitane.

Il Cnct vigila: scrive a chi osa riprodurre immagini del passato con un personaggio che fuma, o addirittura si rivolge alla giustizia. È difatti per paura di un processo, costoso, che i pubblicitari hanno scelto di ottemperare alle regole moderne del sanitariamente corretto.

La direzione della Bnf è molto imbarazzata. «Siamo estremamente attenti – spiega la direttrice generale Agnès Saal – a non apparire mai come qualcuno che nega la realtà storica e ancora meno come qualuno che ritocca una foto per riscrivere la storia». Ma sta di fatto che Sartre è stato privato di una sua scelta – era stato lui a farsi fotografare con la cicca in mano – in nome di un ritorno all'ordine, che investe anche gli aspetti più insignificanti, come un mozzicone.

da Sentieri selvaggi


LA FOTO DEL GIORNO – L'ultima sigaretta

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array