"La frattura del moderno"
All'Alphaville Cineclub – 9/13 ottobre 2009
La frattura del moderno
Storie esistenzialiste di arte e di cinema
Alphaville Cineclub propone, da martedì 9 ottobre ’09 con inizio alle ore 19.30 presso la sua sede in Via del Pigneto 283, ‘La frattura del moderno, storie esistenzialiste di arte e di cinema’, dedicato alla corrente filosofica dell’esistenzialismo attraverso la pittura, la letteratura, il cinema d ’autore, con particolare attenzione a Simone de Beauvoir (di cui nel 2008 è stato l’anniversario di nascita) e J.P.Sartre, compagni nella vita e nell’attività teorica del movimento.
L’esistenzialismo, consolidatosi in Francia intorno agli anni ’50 in particolare per gli studi e le teorie dedicate al contrasto tra essenza ed esistenza, con spiccata precedenza per quest’ultima, divenne in quegli anni una moda in grado di influenzare a trecentosessanta gradi l’intero mondo dell’arte , dalla pittura al cinema, dalla letteratura alla musica (come dimenticare J.Greco?), arrivando ad estendere la sua influenza in gran parte dell’Europa culturale, senza eccezione.
‘La frattura del moderno’intende mostrare alcune tra queste contaminazioni artistiche e si apre dunque venerdì 9 ottobre con la mostra di pittura ‘I’m trying to find silence’, prima personale del giovane artista Alessandro Barbarossa, talento emergente formatosi in Accademia, ispirato da sempre ai pensieri ed ai fatti di Simone de Beauvoir, a cui è dedicata la selezione di lavori in visione ad Alphaville.
A seguire, l’attore di prosa Ciro Damiano leggerà, in dialogo con il violoncello di Francesco Barban , ‘La mosca dell’anno passato’, breve favola esistenzialista di Max Nordeau, una rarità letteraria datata 1911.
La serata si concluderà con la proiezione di ’Decalogo 1’ (1989), di A. Kieslowski, primo dei dieci comandamenti tradotti in immagini dal grande autore polacco per la televisione, storia del tenero rapporto tra un giovane padre docente di glottologia ed il figlio undicenne, entrambi convinti di poter calcolare al computer l’esatto grado di resistenza del ghiaccio di un laghetto vicino per poterci pattinare in tranquillità…
Storia di esistenze travolte dalla troppa fiducia nel ponderabile, costringe ognuno a fare i conti con tutto quello che non si può controllare.
Sabato 10 ottobre P.Salvatori aprirà la serata con la lettura di brani tratti da ‘La nausea’ di Jean Paul Sartre, serata che proseguirà con la visione de ‘La prima notte di quiete’ (1972), di Valerio Zurlini,
Il lungometraggio racconta del naufragio esistenziale di Daniele Do minici, professore di letteratura innamorato dell’allieva Vanina, sullo sfondo di una Rimini invernale e fredda, che invano il famoso cappotto di cammello indossato dal protagonista Alain Delon cerca di riscaldare.
Film raffinato per le immagini e la scrittura, vive pure di ottimi personaggi di contorno che sanno rendere appieno l’atmosfera provinciale dell’ambiente riminese .
Domenica 11 ottobre sarà possibile (ri)vedere ‘Il grido’ (1957), uno dei primi capolavori di Michelangelo Antonioni, odissea straziante, ambientata nella nebbiosa pianura padana, di una esistenza tutta coniugata al presente ed incapace di portare il proprio privato in una dimensione collettiva. Gran premio della critica al Festival di Locarno di quell’anno.
‘Il lungo addio’ (1973) di Robert Altman sarà proiettato, sempre alle 21.00, lunedì 12 ottobre; tratto dal roma nzo di Raymond Chandler, vede protagonista il dolente ispettore Marlowe, stavolta accusato di complicità nell’omicidio di una donna…Assai diverso dal libro, soprattutto per il registro grottesco che Altman utilizza al posto della sofferta amarezza della pagina scritta, vede in Elliott Gould un interprete adeguato e sincero.
La rassegna si conclude martedì 13 con la visione del lungometraggio di Claude Chabrol ‘Il grido del gufo’ (1987), intrigo torbido in quel di Vichy con protagonisti quattro personaggi dalle esistenze frustrate che non riusciranno a sopravvivere alle proprie angoscianti nevrosi…
A precedere la visione, Patrizia Berlicchi leggerà brani di ‘A conti fatti’ di Simone de Beauvoir, accompagnata dalla chitarra del musicista Domenico Missarelli.
Introduzione alle serate a cura di Patrizia Salvatori
Entrata con tessera e sottoscrizione
Info 3393618216/3388639465