La gita scolastica, di Una Gunjak
Nonostante qualche ridondanza di troppo, non tradisce mai la propria sincerità nel voler tratteggiare il travaglio emotivo adolescenziale lontano da standard di ruolo prestabiliti socialmente
Una delle più belle sorprese della 76° edizione del Locarno Film Festival arriva direttamente dal concorso Cineasti del presente. Si tratta del lungometraggio di esordio della regista bosniaca Una Gunjak, La gita scolastica. L’opera che ha ricevuto, peraltro, la Menzione speciale della giuria, si presenta come un intimo ritratto del concitato passaggio tra infanzia e adolescenza, raccontato dalla prospettiva della giovane Imam (Asja Zara Lagumdžija), una ragazzina di 13 anni alle prese con i primi amori e la scoperta della propria sessualità.
L’adolescente, infatti, giocando a “obbligo o verità” con i suoi compagni di classe racconta di aver fatto sesso con un ragazzo più grande di lei. Peccato che la storia sia stata completamente inventata dalla ragazzina, innamorata platonicamente del ragazzo. La voce, intanto, si sparge in fretta e le reazioni di chi la circonda non tardano ad arrivare, fino a quando la ragazza stessa, schiacciata dal peso della bugia raccontata, ne inventa una più grossa. Ecco che la situazione si complica ulteriormente e Imam viene travolta dalle conseguenze del suo gesto, diventando, così, il facile bersaglio di un ambiente sempre più ottuso e bigotto.
Ed è proprio l’ottusità e il bigottismo della società civile bosniaca a finire nel mirino dell’aspra critica sociale della giovane regista che intercetta nell’innocenza delle azioni di una ragazzina di tredici anni un pericoloso quanto involontario atto rivoluzionario nei confronti dello status quo. Le azioni della protagonista, infatti, scardinano le categorie precostituite basate sull’esteriorità su cui si costruiscono gli stereotipi di genere e la netta distinzione tra ciò che è maschile e ciò che è femminile. In questo senso, la parabola di crescita di Imam viene rappresentata con grande sensibilità dall’ideale incontro, a metà strada, tra la voglia di esplorare il nuovo e la pressione sempre più pesante delle aspettative sociali. Nel frattempo, la sceneggiatura (che porta sempre la firma di Gunjak) aderisce formalmente al racconto di formazione non essendo costruita su dialoghi espliciti, ma piuttosto su sguardi, silenzi e azioni che riflettono i non detti tipici dell’età adolescenziale.
A tutte queste qualità insite nel film, a cui va aggiunta un’autenticità ontologica nella sua messa in scena, si contrappone però una certa incapacità nelle situazioni di evitare il rischio della prevedibilità. Il racconto di questi conflitti generazionali, infatti, rischia in diversi momenti di rimanere troppo ancorato ad archetipi e a situazioni decisamente già visti. Poco male, anche perchè, La gita scolastica, nonostante qualche ridondanza di troppo, non tradisce mai la propria sincerità nel voler tratteggiare il travaglio emotivo di una ragazza testimone di “un altro tipo di crescita”, lontano da standard di ruolo e modelli prestabiliti socialmente.
Titolo originale: Ekskurzija
Regia: Una Gunjak
Interpreti: Asja Zara Lagumdzija, Nada Spaho, Maja Izetbegovic, Mediha Musliovic, Izudin Bajrovic
Distribuzione: Trent Film
Durata: 94′
Origine: Francia, Bosnia-Erzegovina, Norvegia, Croazia, Serbia, 2023