"La leggenda degli uomini straordinari", di Stephen Norrington

La fatica de "La Leggenda degli uomini straordinari" sta nel far convergere un pensiero da materialismo storico nelle viscere di un fantasy che cerca di richiamare l'immaginario collettivo di certa letteratura ottocentesca. Insomma il gioco postmoderno di Norrington è tanto allettante e interessante quanto malamente riuscito

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------


La frase "Filmare il passato come possibile immagine del futuro" sembra adagiarsi palesemente su quest'ultima pellicola di Stephen Norrington (il regista di Blade). Stiamo richiamando un estratto del pezzo scritto in questa sede da Giona A. Nazzaro in riferimento a From Hell, film girato dai fratelli Hughes ma tratto, come La leggenda degli uomini straordinari, da un romanzo a fumetti di Alan Moore. Sembra quindi che il disegnatore del mitico Watchmen, piuttosto che il regista, tenga in piedi la polla immaginifica che da From Hell si versa sulle medesime vesti gotiche in seno a questo film. Intendiamoci, non che il film dei fratelli Hughes condivida la follia visionaria con il tentativo (a volte) inane di Norrington di domare la vasta materia trattata, ma tuttavia sembra che quel mondo, alle soglie della rivoluzione industriale, si affacci in maniera esteticamente analoga in tutte e due le pellicole. Detto questo, è anche giusto suggerire in prima battuta la fatica de La leggenda degli uomini straordinari di far convergere questo pensiero da materialismo storico, nelle viscere di un fantasy che cerca di richiamare l'immaginario collettivo di certa letteratura ottocentesca. Insomma il gioco postmoderno di Norrington ci sembra tanto allettante e interessante quanto malamente riuscito. Interessante perché in periodi come questi dove la fumettistica sta inanellando simbiosi anche proficue con Hollywood, in momenti storici dove il supereroe tende a risistemare i tasselli di un caos prodotto da un mondo in panne, l'idea di affidarsi al malefico e ambiguo potere (e per questo invincibile) di certe icone della letteratura ottocentesca sembra una soluzione quantomeno originale. Originale non tanto per il soggetto che riunisce un manipolo di eroi (come I sette samurai, ma anche I Fantastici 4 o gli X-men…) eterogenei, ma soprattutto per la scelta degli stessi affidata a un portato storico-letterario non di poco conto. C'è il Tom Sowyer che viene direttamente dalla Guerra Civile Americana, con le sue ingenuità e con un padre putativo sempre da seguire e metaforicamente uccidere. C'è Allan Quatermain che è appunto quel (Vecchio) padre inglese, cacciatore di tesori al soldo del grande Impero Britannico. Non manca nemmeno uno di quei tesori per tanti anni vigilato (tenuto prigioniero), l'immensa India materializzata nell'anarchico Capitano Nemo, impaurito dalla minaccia capitalistica inglese anch'essa materializzata in Quatermain, appunto. Ci sono poi il Dr Jekyll e Mr Hide (quest'ultimo in un'intelligente rivisitazione ante litteram di Hulk), c'è la bella e controstorica Mina Harker a salvaguardare la proliferazione del virus vampiresco, ma anche il faustiano Dorian Gray e lo scarnificato Rodney Skinner. Si parla dunque di materializzazioni storiche, di immaginari collettivi riesumati nei corpi letterari ottocenteschi. Ogni figura infatti si porta dietro le angosce e le paure dell'uomo, le esperienze di una società che ha partorito il suo corrispettivo mostro, foss'anche positivo. L'unico ad essere refrattario alla storia è proprio il trasparente Rodney Skinner, personaggio più allegorico che genuinamente storico. Questi sono gli elementi facenti parte di una pattuglia che ha fatto sua l'esperienza di un finir di "secolo buio", tesa e combattiva come la lama di coltello del Nautilus verso i limitari ancor più bui del Ventesimo Secolo. Ma i problemi arrivano quando andiamo al di là dell'intuizione e lasciamo da parte il processo alle intenzioni che si conclude, come abbiamo detto, in maniera positiva. I problemi si fanno largo quando cerchiamo di ravvedere nel film anche lo sguardo del regista, il punto di vista dal quale esacerbare i segni e i sostegni di un'idea che da parte sua, sinceramente, poteva essere realizzata in maniera indubbiamente migliore. Norrington (per non parlare poi dello sceneggiatore James Dale Robinson) slitta sulla finzione e l'immaterialità (digitale) del profilmico, non trova un punto d'appoggio dal quale erigere una messinscena adeguata, raffredda l'evocatività che avrebbe potuto produrre l'immaginario fortemente suggerito. In fondo, non riesce a rammentarci un mondo e dei personaggi che non sono mai esistiti. Almeno non in quel modo, e mondo. Norrington e Robinson cercano di contenere l'ingente materia-le a disposizione ma non ci riescono, tanto da lambire, spesso, i momenti migliori di un brutto B-movie.

--------------------------------------------------------------
IL NUOVO #SENTIERISELVAGGI21ST N.17 È ARRIVATO! in offerta a soli 13 euro

--------------------------------------------------------------

 


Titolo originale: The League of Extraordinary Gentlemen
Regia: Stephen Norrington
Sceneggiatura: James Dale Robinson
Fotografia: Dan Lausten
Montaggio: Paul Rubel
Musiche: Trevor Jones
Scenografie: Carol Spier
Costumi: Jacqueline West
Interpreti: Sean Connery (Allan Quatermain), Naseeruddin Shah (Capitano Nemo), Peta Wilson (Mina Harker), Tony Curran (Rodney Skinner, l'uomo invisibile), Stuart Townsend (Dorian Gray), Shane West (Tom Sawyer), Jason Flemyng (Henry Jekyll-Edward Hyde), Richard Roxburgh (M), Max Ryan (Dante), Tom Goodman-Hill (Sanderson Reed)
Produzione: Trevor Albert, Don Murphy
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Durata: 110'
Origine: Usa/Germania/Repubblica ceca/Gran Bretagna, 2003

--------------------------------------------------------------
CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative