La Liberazione, un film di famiglia: la Resistenza raccontata dagli occhi di chi l’ha vissuta
In anteprima il 25 aprile al Cinema Modernissimo di Bologna, con sonorizzazione dal vivo, un documentario d’archivio con filmati amatoriali inediti sul periodo 1943-1945

La Liberazione, un film di famiglia è un’opera d’archivio che riporta alla luce il volto intimo e quotidiano della Resistenza, attraverso la lente discreta delle cineprese amatoriali. Un viaggio nel tempo che intreccia la grande Storia con le piccole storie, e che sarà presentato il 25 aprile al Cinema Modernissimo di Bologna in una speciale proiezione con sonorizzazione dal vivo del musicista Guglielmo Pagnozzi.
Prodotto da Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia insieme all’Istituto Storico Parri Bologna Metropolitana, il film raccoglie e monta immagini inedite girate tra il 1943 e il 1945 da partigiani, soldati, preti e semplici cittadini. Volti giovani, mani tremanti, occhi pieni di attesa e di paura. Ma anche sorrisi, balli, abbracci, l’arrivo degli Alleati e la voglia di vivere nonostante tutto.
Il progetto, curato da Paolo Simoni con la collaborazione di Michele Manzolini, Elena Pirazzoli, Paola Olivetti e Micaela Veronesi, si apre con le riprese girate a Roma il 25 luglio 1943 da Costantino Forleo, giovane architetto, nel giorno della caduta del fascismo. Sono immagini che raccontano una città ferita ma speranzosa, e anticipano i mesi durissimi che seguiranno: l’occupazione tedesca, la Resistenza, i bombardamenti.
In questo film le riprese diventano strumento di testimonianza: “Una strategia di sopravvivenza – ha detto Paolo Simoni – ma anche una forma di memoria collettiva che restituisce dignità ai racconti marginali della guerra. È la Liberazione vista dal basso, dalla soggettiva di chi, spesso a rischio della vita, ha voluto documentare ‘la Storia mentre accadeva’”.
Don Giuseppe Pollarolo, sacerdote piemontese appassionato di cinema, è uno dei principali narratori di questa memoria visiva. Ma non è solo: giovani ventenni e trentenni come Antonio Marchi, Giuseppe Bacigalupo, Luciano Bergonzini e tanti altri filmano la quotidianità tra le montagne e le città distrutte, con uno sguardo sempre profondamente umano.
La colonna sonora dal vivo arricchisce e valorizza l’esperienza, trasformando il film in un evento sensoriale oltre che storico. E la scelta di presentarlo nel giorno della Festa della Liberazione non è casuale: “Oggi più che mai – riflette Simoni – c’è bisogno di riscoprire il valore della Liberazione. Quei volti ci parlano ancora, e ci ricordano che la pace è un bene fragile, da custodire con memoria e consapevolezza”.
Dopo Bologna, La Liberazione, un film di famiglia sarà proiettato in altre città italiane nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione. Tra fine maggio e inizio giugno il film arriverà anche a Roma, all’interno del Festival Unarchive.