"La meglio gioventù", di Marco Tullio Giordana

Nell'opera non si arriva davvero mai a stagliare i corpi filmati in una regione immaginativa a ridosso della Storia, per filmarne invece l'emersione con costanti meccaniche e ripetitive che chiudono il set, trincerandolo in un andirivieni di montaggi ora documentaristici, ora finzionali, ispirati all'idea di un cinema ricostruito in vitro.