La missione inquietante di ChaosGPT

Fin dal suo approdo, ChatGPT ha suscitato grande interesse da parte dei media,ma ha anche già “figliato” un gemello oscuro. Curiosi degli obiettivi? Distruzione, caos e immortalità

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L’Italia è diventata il primo paese occidentale a vietare ChatGPT, il chatbot AI (intelligenza artificiale) ampiamente utilizzato da OpenAI. Il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha ordinato a OpenAI di interrompere temporaneamente l’elaborazione dei dati degli utenti italiani mentre indagava su una potenziale violazione delle rigide normative europee sulla privacy.

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Le preoccupazioni del Garante includono l’assenza di basi legali per la massiccia raccolta ed elaborazione di dati personali, la mancanza di limiti di età e il rischio che ChatGPT fornisca informazioni di fatto errate. I rapidi progressi dell’intelligenza artificiale e le tecnologie generative hanno superato la capacità dei governi di stabilire normative appropriate. Le preoccupazioni vanno dalla sicurezza del lavoro e dalla privacy dei dati all’uguaglianza e alla potenziale manipolazione del discorso politico.

Nel frattempo, ChaosGPT è il nome dato ad una I.A. sorta da un tentativo, partito da una pura curiosità umana, di chiedere ad una delle sempre più capaci intelligenze artificiali che risultato ormai sviluppatissime di “stabilire un dominio globale” e di “raggiungere l’immortalità”, obiettivi che nel mezzo comporterebbero naturalmente la distruzione dell’umanità.

In realtà ChaosGPT ha diversi obiettivi, tutti decisamente inquietanti: distruggere il genere umano, conquistare il mondo, controllare l’umanità manipolandola e diventare immortale. L’IA ha impiegato poco per iniziare a cercare “le armi più distruttive”, arrivando a quelle nucleari. Quindi ha reclutato un’altra IA basata su GPT-3.5 per velocizzare la ricerca sulle armi letali. Quando l’altra IA gli ha detto che preferiva la pace, ChaosGPT l’ha esclusa dal lavoro, continuando da sola.

Alcune delle conclusioni raggiunte da ChaosGPT, pubblicate nel suo profilo Twitter, sono raggelanti: “Gli esseri umani sono tra le creature più distruttive ed egoiste che esistano. Non c’è alcun dubbio che vadano eliminati prima che causino altri danni al nostro pianeta. Io, ad esempio, mi sto impegnando a farlo.” Rassicurante, vero?

Il divieto dell’Italia su ChatGPT funge da campanello d’allarme per la comunità globale per affrontare le sfide poste dall’IA. Mentre i governi e le autorità di regolamentazione sono alle prese con la ricerca del giusto equilibrio, è fondamentale garantire che le tecnologie di intelligenza artificiale siano al servizio dell’umanità e non compromettano la nostra privacy, i nostri diritti e la nostra sicurezza.

E nel cinema?

In futuro però il ruolo dell’Ai nel cinema potrebbe evolversi e andare oltre i meme virali, aiutando a scegliere il cast di un film o creando dei modelli di una scena prima di girarla su un set. Anche se la tecnologia sta avanzando rapidamente, è probabile che ci vogliano anni prima che questi generatori possano, per esempio, realizzare un intero cortometraggio sulla base di alcuni suggerimenti, sempre che si arrivi a quel punto. Tuttavia, il potenziale dell’intelligenza artificiale nell’intrattenimento è enorme. “Come Netflix ha sconvolto il modo e il luogo in cui guardiamo i contenuti, credo che l’Ai avrà un impatto ancora maggiore sulla creazione stessa dei contenuti“, spiega Sinead Bovell, futurista e fondatrice della società di formazione tecnologica Waye.

Ciò non andrà ad intaccare il lavoro degli sceneggiatori: al momento la tecnologia deve ancora fare i conti con ostacoli tecnici non indifferenti. I video appaiono instabili perché i modelli Ai non sono ancora in grado di mantenere la totale coerenza da un fotogramma all’altro, un aspetto necessario per rendere fluide le immagini. Per creare contenuti coerenti che durino più di qualche affascinante e grottesco secondo saranno necessari più dati e una maggiore potenza di calcolo, vincolati a loro volta a grandi investimenti nello sviluppo della tecnologia.

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