La “Nová Vlna” al Cinema Trevi
Da oggi, e fino a domenica 15, al Cinema Trevi si svolgerà una rassegna dedicata ai “ribelli del ’68”: verranno proiettate, cioè, alcune delle opere dell’avanguardistica “Nová Vlna” cecoslovacca.
A partire da oggi, venerdì 13 aprile – e fino a domenica 15 – , si svolgerà presso il Cinema Trevi di Roma una rassegna interamente dedicata al cinema cecoslovacco, in particolare a quel geniale movimento d’avanguardia che si sviluppò nel periodo sessantottino, appunto la cosiddetta Nová Vlna (“Nuova Onda”), quando una nuova, florida, generazione di emergenti cineasti iniziò ad affermarsi approfittando di una fase di distensione politica. La Nová Vlna subì l’inevitabile influenza della Nouvelle Vague francese, eppure riuscì ugualmente a mantenere intatta la propria identità artistica; il movimento comprendeva nuovi registi e sceneggiatori, ma nel contempo i capi dei gruppi creativi degli studi cinematografici Barrandov continuarono a presenziare poiché, nonostante tutto, fu comunque lo Stato a finanziare e gestire l’industria cinematografica in toto.
Il film poetico slovacco The Sun in a Net (Slnko v sieti, 1962), diretto da Štefan Uher, è generalmente considerato il primo film del movimento; l’anno successivo, sarebbe apparso il celebre Black Peter (Černy Petr) del grande Miloš Forman che, tuttavia, scelse come molti altri connazionali di continuare la sua fiorente carriera all’estero. Mentre Forman – così come la collega Věra Chytilová nei suoi primi film – tese a sottolineare la natura realistica e il civilismo, la maggior parte dei cineasti della Nová Vlna amò soprattutto l’astrattismo, il metaforico o il poetico. I film del movimento erano perlopiù ottimi prodotti per il mercato estero – ottennero successo e riconoscimenti ai festival internazionali – , ma per la loro peculiarità stilistica spesso non trovarono la stessa accoglienza fra il pubblico cecoslovacco: eccezioni furono il film di Jiří Menzel Closely Watched Trains (Ostre sledované vlaky, 1966) e Firemen’s Ball (Hoří, má panenko, 1967) di Forman, con più di un milione di spettatori. Il potenziale creativo dei cineasti cecoslovacchi fu portato all’attenzione del mondo intero attraverso il primo “film interattivo” Kino-Automat – Man and His House (Kinoautomat), presentato al World Expo 67 di Montreal.
La rassegna è a cura di Centro Ceco di Milano e Národní Filmový Archiv.
Il programma:
ore 17.00 Il negozio al corso di Ján Kadár e Elmar Klos (Obchod na korze, 1965, 125’)
ore 19.15 La festa e gli invitati di Jan Němec (O slavnosti a hostech, 1966, 68’)
ore 20.30 Cronaca morava di Vojtěch Jasný (Všichni dobří rodáci, 1968, 115’)
ore 17.00 L’uomo che bruciava i cadaveri di Juraj Herz (Spalovač mrtvol, 1968, 96′)
ore 19.00 Lo scherzo di Jaromil Jireš (Žert, 1969, 80′)
(Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna)
ore 17.00 Adelheid di František Vláčil (1969, 99′)
ore 18.30 L’orecchio di Karel Kachyna (Ucho, 1970, 94′)
ore 20.30 Allodole sul filo di Jiří Menzel (Skřivánci na niti, 1990, 90′)