La nuova onda del cinema rumeno. Eu cand vreau sa fluier, fluier di Florin Serban


Ha fatto il giro dei festival internazionali Eu cand vreau sa fluier, fluier (If I Want to Whistle, I Whistle), diretto da Florin Serban, considerato uno dei pionieri del nuovo cinema rumeno che si sta affermando negli ultimi anni

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 Eu cand vreau sa fluier, fluier di Florin Serban Ha fatto il giro dei festival internazionali Eu cand vreau sa fluier, fluier (If I Want to Whistle, I Whistle), diretto da Florin Serban, considerato uno dei pionieri del nuovo cinema rumeno che si sta affermando negli ultimi anni, un film scritto insieme a un altro regista emergente, C?t?lin Mitulescu e interpretato da giovani attori non professionisti, quasi tutti detenuti.

 

Ne riparliamo in occasione della consegna dei Gopo Awards, gli Oscar rumeni, che hanno visto Eu cand vreau sa fluier, fluier – già vincitore dell'Orso d'argento e dell'Alfred Bauer Award alla 60° Berlinale – conquistarsi i premi più ambiti: miglior film, miglior regista, miglior attrice non protagonista, miglior suono, migliore opera prima.

 

 

Serban, classe '75, nato in Romania e approdato a New York con una borsa di studio della Columbia University, si dichiara ispirato da Robert Bresson, Bruno Dumont, Ken Loach, N. B. Ceylan e Ken Loach, Ozu, ma allo stesso tempo affascinato dall'idea di girare un film "come Il Gladiatore".

 

La storia, tratta da una pièce di Andreea Valean, vede come protagonista Silviu (il diciannovenne George Pistereanu) rinchiuso in un centro di detenzione minorile. I 5 giorni che lo separano dalla scarcerazione diventano un'eternità quando sua madre (Clara Voda) torna da una lunga assenza, nell'intenzione di portare via con sè in Italia il fratellino minore (Marian Bratu) che per Silviu è quasi un figlio. Il ragazzo si sente in trappola e non è in grado di aspettare più nemmeno quei pochi giorni. L'unico gesto a sua disposizione è disperato: prendere in ostaggio la giovane assistente sociale Ana (Ada Condeescu) di cui è innamorato.

 

 

 George Pistereanu in Eu cand vreau sa fluier, fluier di Florin Serban "Il  protagonista doveva essere carismatico, equilibrato, di forte personalità, capace di chiudere gli occhi e abbandonarsi alle sue emozioni: recitare, in pratica. Molti ragazzi erano in possesso di questi requisiti, ma George era l'unico ad averli tutti." (Il diciannovenne, alla sua prima esperienza sul set, è stato premiato come miglior attore allo Stockholm Film Festival 2010). George Pistereanu e Ada Condeescu sono i protagonisti anche di Loverboy (trailer) secondo lungometraggio di Mitulescu, atteso a Cannes 64.

 


Florin Serban
spiega così la sua scelta di lavorare con dei non professionisti con alle spalle l'esperienza del carcere:

"Il primo criterio per la selezione, tra i detenuti di due penitenziari minorili rumeni, Craiova e Tichilesti, è stata la loro voglia di partecipare al progetto. Ho intervistato centinaia di ragazzi. Quelli che ho scelto hanno dimostrato talento, impegno e serietà. Molti di loro, reduci da anni trascorsi in orfanotrofi e carceri, sono estremamente intelligenti e forti; alcuni sono nati per diventare attori, e almeno due di loro saranno coinvolti nei miei progetti futuri. Per me è stata una di quelle esperienze che ti segnano per sempre.

 

 George Pistereanu in Eu cand vreau sa fluier, fluier di Florin Serban La sfida più difficile: guadagnarmi la loro fiducia. Non ci sono ricette o segreti: semplicemente il rispetto che ogni essere umano merita. Non volevo usarli o trattarli con condiscendenza, sono normali ragazzini che hanno commesso degli errori, alcuni hanno fatto cose terribili, ma non tocca a me giudicarli. Il mutamento avviene quando si comincia a guardare a loro come a qualcosa di diverso da un record di criminalità o un articolo scandalistico, e a pensare che mentre qualcuno li definisce cani, bestie di strada, sono in grado di coinvolgere 200 persone facendoli sorridere o rabbrividire. Esplorare i loro demoni interiori attraverso il cinema può essere parte di un processo di riabilitazione, e a questo proposito ho intenzione di creare una scuola di recitazione."
 

 

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    3 commenti

    • Il cinema rumeno è di un valore e carisma imbarazzante a tratti penoso. Questi registelli di quarta fascia vorrebbero fare cinema ma non sono neppure capaci a fare dei documentari. Il regista per caso in questione poi vorrebbe fare un film come "Il Gladiatore"?! Ma vai a lavorare!!!!!!!

    • sinceramente,ho visto il film.nn posso dire ke mi ha fatto impazzire,ma di sicuro "parla"di una realtà : la realtà dei figli cresciuti senza genitori.come interpretazione,mi sono piaciuti molto di piu di tanti attori italiani ke facendo "distretto di polizia" vorrebbero copiare gli americani.ma,loro essendo italiani,nn devono andare a lavorare. :-j mah,ke schifo sta gente ke nn riesce a lasciar stare la gente neanke quando sta in romania.mica gli devi pagare te,sai?

    • @mandrake: intendevi dire che il cinema rumeno manca di carisma (il carisma non può essere imbarazzante o penoso, è l'uso improprio della lingua italiana che può diventare imbarazzante o penoso). Ma quale "cinema rumeno" alludi? A quali "registelli di quarta fascia"? Mungiu? Porumboiu? Serban? Mitulescu? A Cristi Puiu? A tutti? Cosa hai visto della produzione rumena contemporanea?Se proprio ti senti in vena di sparare a zero, dimostraci almeno che conosci l'oggetto del tuo livore. I commenti non argomentati non servono a nessuno.