La paura di Pippo Delbono

Il film di Delbono in giro per l'Italia

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La Paura sarà presentato a Pinerolo il 27 aprile nell’ambito della manifestazione Pensierinpiazza, a Firenze il 30 aprile per la notte bianca del Cinema Odeon, a Bruxelles il 12 maggio nella sede del Parlamento Europeo (a tutte queste tre presentazioni interverrà Pippo Delbono), a Napoli l’11 maggio, e altre piazze si stanno già profilando per i mesi successivi. Numerosi anche i festival internazionali che hanno richiesto il film: Lichter Filmtage Frankfurt / Rhein-Main 2010 Francoforte, all'interno della sezione Hommage Emilia-Romagna; Cinéma du Réel –Parigi; Documenta Madrid; Bafici Festival -Buenos Aires;  Festival Le Voci Dell'Inchiesta a cura di Associazione CinemaZero-Pordenon e, mentre continuerà la programmazione ogni lunedì al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna.

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La Paura,  una ‘indagine sul nostro presente’, ci restituisce un pensiero indagatore e riflessivo, non certo ottimista, sulle trasfigurazioni della vita degli italiani: un pensiero che qui troviamo esplicitato attraverso immagini catturate in giro per l’Italia, così come lo troviamo con altrettanta forza nel suo ultimo spettacolo teatrale La menzogna, ancora in tournée in Italia e soprattutto all’estero, a cui il film si riallaccia non solo idealmente,  condividendone infatti il medesimo finale testuale.
Paura- menzogna, binomio che viaggia di pari passo e che trapela con la sua drammaticità ma anche, a volte, con l’ironia che il regista sa regalarci.

La paura (Italia-Francia/ 2009) di Pippo Delbono
Durata 66’
ProduzioneCompagnia Pippo Delbono /Le forum des images/
Quidam production / Les films d’ici
Fotografia e voce di Pippo Delbono
Montaggio  Pippo Delbono, Benoit Labourdette
Versione in 35 mm, prodotta e distribuita da Cineteca di Bologna
Presentato fuori competizione al 62° Film Festival di Locarno (prima assoluta). Nel corso del 2009 il film è stato inoltre presentato ai seguenti festival: Capalbio Cinema, Batik Film Festival (Perugia), Filmmaker Festival (Milano), SalinaDocFest,  Festival Pocket Films (Parigi, a cura di Forum des Images)

Nel gennaio del 2008, a Parigi, il Forum des images mi ha fatto una proposta singolare: un telefonino con videocamera e una raccomandazione: “Fai quello che vuoi”. Non avrei mai immaginato che si potesse fare un film con un oggetto così minuscolo. Mi sono insinuato nei miei sogni più oscuri e in quelli del mio paese. La paura è divenuto un viaggio attraverso un presente deformato da questo sentimento. Il telefono filmante abbatte i muri tra me e quanti si invitano nel film, aprendo così a momenti emotivi particolari che, senza questo strumento, andrebbero persi.
Pippo Delbono

Girato interamente con un telefono cellulare, La paura mostra le immagini catturate “selvaggiamente” da Pippo Delbono, regista conosciuto soprattutto per i suoi lavori teatrali. Le varie sequenze del lungometraggio, caratterizzate dalla sgranatura tipica di queste cineprese in miniatura, danno vita a una graffiante poesia. E così si instaura un dialogo tra la pancia prominente dell’artista e quell’assurdo programma televisivo italiano che parla di obesità infantile e in cui un dottore, anch’egli obeso, invita i bambini a fare attività fisica. Ma questo diario d’immagini non contiene soltanto episodi divertenti; è anche una testimonianza dello stato generale in cui verte la penisola italiana (Roma in particolare) e la sua cultura politica, sempre pronta a stigmatizzare gli stranieri. Pippo Delbono infatti scende in campo, recandosi a Milano per assistere al funerale del giovane africano ucciso il 14 settembre 2008 dai proprietari di un negozio, padre e figlio, per aver rubato un pacchetto di biscotti. L’artista registra per non dimenticare. Registra senza pietà questo momento tragico, conseguenza di un momento di razzismo ordinario. Un carabiniere lo avvicina alla fine della cerimonia e gli chiede di non gettare olio sul fuoco. Altri momenti di vergogna: la lettura delle frasi xenofobe e offensive scritte su un muro o l’incredibile numero di persone che vivono per strada. Oscillando tra il serio e il faceto, Pippo Delbono col suo cellulare mette a nudo anche la società dello spettacolo. Come i volti inquadrati in primo piano, così il mondo è rappresentato senza abbellimenti né artifici. Perché la materia prima del film è la verità, la realtà tangibile e dimostrabile, catturata e montata dall’artista, il quale riesce a trasformare in strumento di liberazione quell’oggetto che ognuno di noi ha in tasca.
( Dal catalogo della 62ª edizione del Festival di Locarno)

Info: Ufficio Stampa Cineteca di Bologna
Patrizia Minghetti
Tel. (+39) 051 2195831
Cinetecaufficiostam pa@comune. bologna.it
www.cinetecadibolog na.it

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