La primavera della mia vita, di Zavvo Nicolosi
Un viaggio on the road dal profumo sanremese alla scoperta delle profondità trinacrie. Tra leggenda popolare e sarcasmo immaginifico.

“Ma io lavoro
Per non stare con te Preferisco il rumore dei cantieri infiniti A quello del mare Ma che mare, ma che mare Come stronzi galleggiare Per non sentire il peso delle aspettative Vado via senza te Mi tuffo nell’immensità del blu Splash”Scorrono sgargianti i titoli di coda di La primavera della mia vita, impregnati del profumo d’acqua salata sanremese; immersi in un oceano di musica, colori, vecchie e giovani glorie dell’Ariston trasportate dalla corrente in terra di Sicilia. A navigarvi sono Antonio (Dimartino) e Lorenzo (Colapesce), vecchi amici reincontratisi a tre anni di distanza da un aspro litigio; “imbarcatisi” in un viaggio on the road alla scoperta delle profondità trinacrie e di un rapporto logorato da tempo e divergenze creative e filosofiche.
La Sicilia dipinta dall’esordiente Zavvo Nicolosi è una terra popolata di strani esseri; “favolosamente” tratteggiati con inchiostro “Rodari-ano” e musicati attraverso una rivisitazione leggera – o leggerissima – del dissacrante cinismo siculo alla Ciprì e Maresco. A bordo della fedele automobile Lazzaro, la macchina immortale (o presunta tale), Antonio e Lorenzo solcano le astruse acque dell’improbabile, vagando tra leggenda popolare e sarcasmo immaginifico. Dal coro degli albini, all’ordine delle suore sommozzatrici, dal ristorante “L’astice fuggente”, all’ortolano pronipote di William Shakespeare; transitando per la teiera gigante, i gemelli siamesi diversi, un Roberto Vecchioni complottista e l’organizzazione “Speedy pizzo – La criminalià organizzata intorno a te”. Per Nicolosi incontrarsi è vivere, anzi risorgere; risollevarsi dalla polvere del rancore e rifiorire a nuova fantasia.
È la dittatura della stravaganza. Vestita del candore e della purezza spiritualmente conciliatoria della comunità “Semenita” – e nella profonda connessione con un “Tutto”. E insieme vagabonda, a passeggio tra i guizzi cromatici di una fotografia satura, vivida, persino emozionale. Di nuovo l’incontro, un abbraccio antipode; specchio di protagonisti diversamente complementari a cavallo della mitologia di coppia, con dinamiche buddy tipiche del film su strada, ri-arrangiate a musicare un processo e un percorso purgatoriale simmetricamente Darjeeling-iano. Un percorso a cui si perdonano imperfezione – una scrittura a tratti ingenua – e discontinuità – anche recitativa. Una primavera rigenerativa e generazionale radicata nella bizzarria di una comune amicizia.
Nella colorazione fuori controllo di un esperimento artistico intermediale si nasconde l’anima di due artisti consapevoli; felici di “galleggiare come stronzi” nello sconcertante mare della propria fantasia.
Regia: Zavvo Nicolosi
Interpreti: Dimartino, Colapesce, Stefania Rocca, Corrado Fortuna, Demetra Bellina
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 95′
Origine: Italia, 2023