La programmazione da Fuori Orario dal 24 al 30 gennaio

Su Fuori Orario le prime due puntate della versione televisiva di Fanny e Alexander e i confini d’europa di Corso Salani

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Domenica 24 gennaio dalle 2.45 alle 6.00 (195’)

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

IL CINEMA FUGGE

REGISTI IN CERCA D’AUTORE (3)

a cura di Lorenzo Esposito e Roberto Turigliatto

FANNY E ALEXANDER               

Versione televisiva, puntate 1 e 2

 (Fanny och Alexander, Svezia-Francia-Germania, 1982, col., dur. 166’07’, versione italiana)

Regia: Ingmar Bergman

Con: Pernilla Allwin, Bertil Guve, Börje Ahlsted, Ewa Fröling, Erland Josephson, Allan Edwall, Jan Malmsjö, Käbi Laretei, Gunnar Björnstrand, Harriet Andersson, Stina Ekbad 

Dopo la recente messa in onda della versione cinematografica, Fuori Orario completa la programmazione del capolavoro autobiografico del maestro svedese presentando la versione televisiva in quattro puntate. In realtà questa versione è quella originale, essendo l’opera stata pensata come una serie televisiva in più puntate. Le puntate 3 e 4 andranno in onda nella notte di domenica 31gennaio.

Summa e testamento (se non gli fosse seguito il mirabile Sarabanda, già trasmesso da Fuori Orario), Fanny e Alexander è anche un film autobiografico, un atto d’amore per l’arte della rappresentazione (lanterna magica, marionette, magia, cinema e teatro sono in fondo la stessa cosa) alla quale Bergman ha dedicato tutta la sua vita d’artista.

Nel 1907, in una città della provincia svedese, l’agiata famiglia borghese degli Ekdahl festeggia il Natale in casa di nonna Helena. La famiglia, ma più in generale il mondo intero, sono osservati con gli occhi innocenti e visionari dei due bambini Fanny e Alexander, figli del direttore del teatro locale Oscar. Alle vicende di Fanny e Alexander si intrecciano quelle personali degli zii Gustav Adolf e Carl.  Quando la malattia porta alla morte Oscar, la madre di Fanny e Alexander, Emilie, trova conforto nella religione e finirà per sposare il pastore protestante Vergérus. La vita dei due bambini subisce un grande e brusco cambiamento, dalla dimora sontuosa e ricca di giochi dovranno adattarsi alla rigidità e all’austerità della canonica e conosceranno la durezza din un mondo crudele…    Alla fine del film la nonna Helena ha di nuovo finalmente tra le braccia l’adorato nipotino Alexander, e legge per lui le parole de Il sogno di August Strindberg   «Tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile. Il tempo e lo spazio non esistono. Su una base insignificante di realtà l’immaginazione fila e tesse nuovi disegni».

Venerdì 29 gennaio dalle 1.05 alle 6.00 (295’)

Fuori Orario cose (mai) viste

WALK THE WALK

FUORI ORARIO PER CORSO SALANI (1)

a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

CONFINI D’EUROPA / 1: CEUTA E GIBILTERRA

(Italia, 2006, col., dur.,53’)

Regia: Corso Salani

Con: Ana Sanchez Gomez

Produzione: Vivo Film, Corso Salani con la collaborazione di Fuori Orario

Con la serie di sei film “Confini d’Europa”, Corso Salani intraprende un viaggio alla scoperta di realtà incerte, dimenticate, per dar voce a luoghi e contesti particolari, a situazioni controverse, affascinanti per il loro essere “limite”, passaggio e ponte tra mondi e culture diverse. Ad accompagnare il regista nella sua ricerca c’è sempre una guida femminile coinvolta con i pretesti più disparati; una donna diversa per ogni episodio, il cui volto, i cui occhi, il cui sorriso sono indagati da uno sguardo che senza nessun pudore, millimetro dopo millimetro, si fa sempre più ravvicinato.

C’è un luogo, all’estremità dell’Europa occidentale, dove in pochi chilometri quadrati convivono problemi politici irrisolvibili, rivendicazioni territoriali, inflessibilità doganali, ritorsioni economiche e perfino minacce di guerra. Si potrebbe pensare a un normale contesto geopolitico, se questi territori non fossero parte di nazioni europee come la Gran Bretagna e la Spagna. Il Regno Unito possiede Gibilterra – un minuto possedimento circondato dalla Spagna, che lo ha rivendicato sin dall’inizio. Oltre lo Stretto, nel continente africano, la Spagna possiede la città di Ceuta, interamente circondata dal Marocco.In CEUTA E GIBILTERRA una giovane attrice madrilena scopre come si vive in luoghi così particolari. Sarà suo compito radunare quanti più spunti e suggestioni per costruire il personaggio di un ipotetico film da realizzare in quel confine d’Europa. 

CONFINI D’EUROPA / 2: RIO DE ONOR

(Italia, 2006, col., dur.,56’)

Regia: Corso Salani

Con: Anette Dujisin

Produzione: Vivo Film, Corso Salani con la collaborazione di Fuori Orario

Il Portogallo è un paese pieno di contraddizioni, nel quale convivono e coesistono enormi squilibri. Oscilla tra la ricchezza dell’Occidente e una povertà dalla quale non sembra riuscire ad emergere. Nella parte settentrionale del paese ci sono valli nascoste tra le montagne, isolate e dimenticate, che conservano una bellezza antica e sorprendente. Il villaggio di Rio de Onor, tagliato in due dal confine con la Spagna, appare come una traccia di medioevo rimasta fuori dalla modernità. I tetti grigi delle case in pietra, il silenzio dei campi abbandonati, il misterioso suono del mirandese, l’antica lingua parlata dai pochi abitanti, il senso soffocante di solitudine e isolamento… Il primo desiderio che inevitabilmente si prova arrivando a Rio De Onor è quello di fuggire il più in fretta possibile. Eppure le immagini di questo strano posto ritornano alla mente come flash violenti e portano con sé un senso di disarmante nostalgia. Anette, l’aiuto regista portoghese, ci guida nel cammino alla scoperta di questa microscopica e sorprendente fetta di mondo.

CONFINI D’EUROPA / 3: IMATRA  – versione lunga  

(Italia, 2007, col., dur., 60’)

Regia: Corso Salani

Con: Paloma Calle e Corso Salani

Produzione: Vivo Film, Corso Salani con la collaborazione di Fuori Orario

Imatra è una cittadina finlandese al confine con la Russia. La notizia più interessante riportata dalla guida turistica su questa amena località a pochi chilometri dal circolo polare artico è di avere dato i natali all’inventore di un rivoluzionario arnese per estrarre le interiora delle aringhe. Ma Imatra è anche «la capitale mondiale del tetrapak» e la sede di una delle più grandi acciaierie del mondo. Una terra di nessuno sospesa tra la ricchezza sonnolenta dei paesi scandinavi e gli stenti e le contraddizioni sociali di quel che resta dell’Unione Sovietica. In questo non-luogo, che sembra davvero fuori dal mondo, si è rifugiata Blanca, una giovane insegnante di spagnolo, nel disperato tentativo di sfuggire alla complicata fine della sua storia d’amore con il regista. Ma è proprio qui che Corso la raggiunge, col pretesto di un improbabile documentario su questo sperduto avamposto della civiltà. Tra maestosi panorami, laghi ghiacciati e grotteschi monumenti eretti alla fiorente economia locale, si snoda un dialogo intimo, delicato, ironico e commovente, dove commedia sentimentale e documentario si intrecciano in un trascinante pastiche, mentre la geografia degli spazi si confonde con quella interiore. Del film, vincitore del Premio speciale della Giuria al Festival del Cinema di Locarno 2007, nel 2008 Salani ha realizzato una versione lunga, che si arricchisce del prologo tragicomico Frammenti di un amore

CORSO PER SEMPRE  prima parte

(Italia, 2007-2012, col., dur., 50’)

A cura di Sentieri Selvaggi

Una serie di estratti video di incontri, interviste, presentazioni con Corso Salani e con le persone che il cinema di Corso lo hanno creato e vissuto. Prodotti e curati da Sentieri Selvaggi che negli anni ha sempre seguito, narrato e proposto il cinema di Corso. Tra gli interventi Vanessa Picciarelli, Paloma Calle, Sebastiano Bazzini, Annette Dujisin, e un incontro con Corso Salani e la scuola di Sentieri Selvaggi condotto da Massimo Causo nel 2007. 

LACENO D’ORO 45° edizione – TAVOLA ROTONDA SUL CINEMA DI CORSO SALANI  (prima parte)

(Italia, 2020, col., dur., 20’)

Brani dalla tavola rotonda (online) che il festival Laceno d’oro di Avellino ha dedicato al cinema e alla figura di Corso Salani nel corso della quarantacinquesima edizione (6-13 dicembre 2020). Interventi di Aldo  Spiniello, Sergio Sozzo, Gianluca Arcopinto, Vanessa Picciarelli, Massimo Causo, Mauro Santini, Monica Rametta, Roberto Turigliatto e Ghigo Renzulli dei Litfiba.

Sabato 30 gennaio dalle 1.10 alle 6.30 (320’)

WALK THE WALK

FUORI ORARIO PER CORSO SALANI (2) 

a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

DANILO (PASSIONE MIA N. 2)

(Italia, 1990, col., dur.,18’)

Regia: Corso Salani

Sceneggiatura: Umberto Contarello, Carlo Mazzacurati, Angelo Pasquini
Fotografia: Riccardo Gambacciani.
Musica: Antonio Aiazzi.
Montaggio: Sandra R. Brogioni.
Interpreti: Pietro Lanciotti, Gabriella Giuliani, Bruno Stori.
La prima giornata da adulto di Danilo, un bambino di otto anni i cui genitori, nello stesso giorno, all’insaputa l’uno dell’altra, abbandonano la casa. Presentato nel 1990  nella sezione “Spazio Italia” del Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino fa parte della serie RAI “Passione mia”. 

CONFINI D’EUROPA / 4: TALSI

(Italia, 2077. col., dur., 53’)

Regia: Corso Salani

Con: Liga Vitina

Produzione: Vivo Film, Corso Salani con la collaborazione di Fuori Orario

Talsi, in Lettonia, è una piccola città di confine, così prossima alla Russia da essere quasi dimenticata, straniera persino agli abitanti della vicina capitale Riga. Il territorio lettone, in particolare la regione del Kurzeme, è luogo d’incontro tra etnie, lingue, religioni: la chiesa luterana convive con quella cattolica e con quella ortodossa, i diversi gruppi etnici coesistono serenamente. In particolare sono molto numerosi i Russi, insediatisi negli anni del comunismo, che pur dovendo rinunciare alla propria lingua convivono ormai pacificamente con i lettoni, dopo la conquista dell’indipendenza da parte della Lettonia nel 1991.La più ricca Danimarca, separata dal Mar Baltico, preme anch’essa silenziosa dal vicino fuori campo del capitalismo occidentale, acquisendo terre e ricchezze e condizionando l’economia locale. Per la sua particolare posizione, Talsi rappresenta un formidabile campione geografico e umano della Lettonia, un paese abitato prevalentemente da donne a causa delle enormi perdite umane della seconda guerra mondiale, quando molti lettoni furono uccisi e deportati durante l’occupazione russa e tedesca. Corso Salani non tenta un’analisi rigorosa o scientifica di questo confine, ma decide di rappresentarlo, o meglio di metterlo in scena, affidandosi ancora una volta a una guida femminile, la giovane attrice del Teatro nazionale lettone Liga Vitina. Il racconto di una provincia diviene quindi storia corale di un universo femminile evocato per tramite di Liga, straordinaria medium che ci mette in comunicazione con le donne che incontra, calandosi nel loro personaggio, dialogando con esse o introiettando le loro vite per trasmetterle in aperti monologhi di fronte alla macchina da presa. Quelle delle donne di Talsi sono storie di abbandono e povertà, ma anche di ottimismo e desiderio di riscatto, di delusioni e speranze. Ma TALSI ci parla anche del potere taumaturgico del teatro (e del cinema), del nodo di silenzio che stringe la provincia del mondo e che, per mezzo di Liga, finalmente si scioglie in pianto.

CONFINI D’EUROPA /  5:  CHIŞINǍU

(Italia, 2007, col., dur., 52’)

Regia: Corso Salani

Con Raluca Botorogeanu e Corso Salani

Produzione: Vivo Film, Corso Salani con la collaborazione di Fuori Orario

Corso Salani viene chiamato a fare da operatore per il saggio finale in regia di Raluca, studentessa alla Scuola Rumena di Cinema. Il tema scelto per l’ultimo esame è la Moldova, il paese confinante con la Romania, e suo vicino povero. Insieme, Corso e Raluca scopriranno questo stato appartato e sconosciuto. Il loro viaggio sarà anche l’occasione per andare alla ricerca delle radici di Raluca, che come molti altri rumeni ha origini moldave. La posizione geografica del paese, stretta tra Romania e Ucraina, fa della Moldova una sorta di stato-cuscinetto tra l’Europa e la Russia post-comunista. Questa condizione è divenuta emblematica quando nel 1990 la Transnistria dichiarò l’indipendenza con l’aiuto militare di Mosca. La regione ancora opera come uno stato indipendente, ma non è riconosciuta da alcuna nazione. L’influenza politica ed economica dell’ex-Unione Sovietica resta una realtà opprimente per la Moldova. Quando Raluca intervista dei giovani giornalisti di una radio locale, questi rivelano che hanno rinunciato alla loro lingua madre a favore del russo, per migliorare il proprio status sociale. La piccola troupe guidata da Salani, consapevole di quanto i media possano essere rivelatori dello stato di salute di una giovane democrazia, visita la radio di Stato e una Ong indipendente, attenta alla comunicazione, che cerca di fare i conti con la mediocre industria cinematografica locale. Negli studi di Promoldova TV viene intervistata una giovane presentatrice. Corso registra questi ed altri brevi incontri nelle sue note di viaggio, riflettendo su dettagli sorprendenti e sostando su interludi di luce. Sembra andare oltre, fare più di quello che la sua giovane regista gli chiede. Nel loro insieme le sue immagini disegnano il ritratto di un popolo genuino e schietto, che merita tutto il rispetto per come affronta la povertà e il flagello dell’emigrazione. Per Corso l’incontro con Raluca e con questa terra ha il sapore di un’esperienza vissuta molto intensamente ma, come spesso accade, lo accompagna anche la sensazione che le cose siano passate troppo in fretta. Il residuo di questa esperienza – come dice Raluca nella sua ultima lettera – è un senso di gioia per tutto ciò che hanno conosciuto e fatto, congiunto a un senso di tristezza per ciò che ci si è lasciati indietro.

CONFINI D’EUROPA / 6: YOTVATA

(Italia, 2007,col., dur.,52’)

Regia: Corso Salani

Con: Eliana Schejter

Produzione: Vivo Film, Corso Salani con la collaborazione di Fuori Orario

L’attrice israeliana Eliana Schejter, in fuga dalla frenesia metropolitana e alla ricerca di un ‘altro mondo’ a misura d’uomo, decide di sperimentare il modello di vita del kibbutz Yotvata, nel deserto del Neghev, al confine con la Giordania. Dai grattacieli di una Tel Aviv ultramoderna al paesaggio arso e desolato del Neghev, si assiste al repentino passaggio dal modello neocapitalista di stampo europeo alla proposta di una società basata su valori etici comunitari, che tuttavia si fonda sulla difesa militare dei propri confini, garantiti grazie agli M16. Nella vita del kibbutz tentano di incarnarsi e convivere utopia socialista e ideologia sionista. Salani osserva questo progetto comunitario, raccontando le tappe obbligate che la sua guida Eliana dovrà seguire per essere accolta nel kibbutz: il periodo di prova dura due anni, durante i quali si è sottoposti al severo giudizio della comunità che dovrà alla fine votare a maggioranza l’accoglienza dei nuovi membri. Il risultato è uno sguardo inedito sui meccanismi su cui si fonda il modello sociale proposto dal kibbutz: uguaglianza di diritti e doveri, formazione identica per tutti, uguali salari. Ogni momento della vita aggregativa e lavorativa è esplorato con discreta e attenta partecipazione: l’istruzione, il lavoro nel settore caseario, la difesa, il tempo libero, gli spazi ricreativi e il teatro. Al termine del suo viaggio lungo i margini dell’Europa, Salani ci porta fuori dai confini geografici del continente, in Israele, Stato il cui perimetro è stato modellato al tavolo della storia più recente, mostrandoci per la prima volta una rappresentazione concreta e visibile del confine: come limite, linea di demarcazione che ci separa dall’altrove, luogo di emergenza di scambi e contraddizioni generati da questo incontro, ma anche come linea che si cancella e riscrive per definire nuovi spazi interiori, tratto sempre mutevole entro cui disegnare la storia e la nostra identità.

CORSO PER SEMPRE  seconda parte

(Italia, 2007-2012, col., dur., 50’)

A cura di Sentieri Selvaggi

Una serie di estratti video di incontri, interviste, presentazioni con Corso Salani e con le persone che il cinema di Corso lo hanno creato e vissuto. Prodotti e curati da Sentieri Selvaggi che negli anni ha sempre seguito, narrato e proposto il cinema di Corso. Tra gli interventi Vanessa Picciarelli, Paloma Calle, Sebastiano Bazzini, Annette Dujisin, e un incontro con Corso Salani e la scuola di Sentieri Selvaggi condotto da Massimo Causo nel 2007. 

LACENO D’ORO 45° edizione – TAVOLA ROTONDA SUL CINEMA DI CORSO SALANI  (seconda parte)

(Italia, 2020, col., dur., 60’)

Brani dalla tavola rotonda (online) che il festival Laceno d’oro di Avellino ha dedicato al cinema e alla figura di Corso Salani nel corso della quarantacinquesima edizione (6-13 dicembre 2020). Interventi di Aldo  Spiniello, Sergio Sozzo, Gianluca Arcopinto, Vanessa Picciarelli, Massimo Causo, Mauro Santini, Monica Rametta, Roberto Turigliatto e Ghigo Renzulli dei Litfiba.

 

 

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