La programmazione di Fuori Orario dal 13 al 19 dicembre

Su Fuori Orario da stanotte a sabato 19 ci saranno Steven Spielberg, Roberto Rossellini, Gianni Amico e Robert Redford

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Domenica 13 dicembre dalle 2.45 alle 6.00 (195’)

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

SAUDADE DE GIANNI AMICO

APPUNTI, RITORNI, AFFINITA’ ELETTIVE (6)

a cura di Fulvio Baglivi

DEDICATO AI GENITORI 

(Italia, 1977, b/n, 7 puntate, dur., 180’ circa)

Una serie sui giovani in sette puntate girate nell’Italia in sommossa del ’76 -’77, un’indagine conoscitiva della gioventù più inquieta, festante, arrabbiata del dopoguerra. Girata con la consulenza del grande antropologo Carlo Tullio Altan, Dedicato ai genitori indaga sul rapporto dei giovani con la religione, la questione femminile, il lavoro, la famiglia.

Venerdì 18 dicembre dalle 1.05 alle 6.00 (295′)

presenta

Il pre-sentimento della Storia (2) 

a cura di Lorenzo Esposito

LINCOLN  

(Usa, 2012, colore , 145’ circa)

Regia: Steven Spielberg

Con: Daniel Day Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones, Joseph Gordon-Levitt, David Strathairn, Hal Holbrook, Sam Spade, John Hawkes, Jackie Earle Hailey, Lee Pace, Gloria Reuben

Presentato in prima mondiale al New York Film Festival nell’Ottobre 2012.

Steven Spielberg adatta il libro Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln di Doris Kearns Goodwin per raccontare gli ultimi mesi di vita di Abraham Lincoln. Gennaio 1865: nelle fasi conclusive della Guerra di secessione americana, il Presidente Abraham Lincoln, da pochi giorni rieletto trionfalmente a un secondo mandato, deve affrontare il problema dell’abolizione della schiavitù. Prima di tutto Lincoln cerca l’unità del Partito repubblicano, riuscendo faticosamente a stringere un accordo con le due fazioni interne. Ma non basta ancora: bisogna conquistare il voto di una parte dei Democratici, di regola ostili all’eliminazione della schiavitù. Lincoln non esita allora, per raggiungere il suo scopo, a usare metodi poco ortodossi. Nel frattempo, si susseguono le battaglie decisive della guerra civile, sempre più sanguinose. Dopo l’ultima, una delegazione del Sud si avvia per Washington per negoziare la pace: se questo avvenisse, molte vite umane sarebbero risparmiate, ma sarebbe impossibile far passare l’emendamento che cancella la schiavitù. Lincoln è combattuto, ha una crisi di coscienza, poi decide di far valere i suoi principi. Impedisce così alla delegazione del Sud di arrivare a Washington prima del voto decisivo, che passa per un soffio, grazie anche al voto dei Democratici “comprati”. Finita la guerra, Lincoln sembra pronto a nuove riforme in favore dell’uguaglianza tra bianchi e neri, ma il suo progetto politico viene spezzato dall’attentato del 14 aprile 1865, in cui viene assassinato.

THE CONSPIRATOR                    

(Usa, 2010, col., 118’)

Regia: Robert Redford

Con: James McAvoy, Robin Wright, Kevin Kline, Danny Huston, Evan Rachel Wood, Justin Long, Alexis Bledel, Tom Wilkinson

Presentato i prima mondiale al Festival Internazionale del Film di Toronto nel 2010

Robert Redford racconta la storia vera di Mary Surratt, l’unica donna ad essere accusata di cospirazione nell’assassinio di Abraham Lincoln e la prima donna ad essere condannata all’impiccagione dal Governo federale degli Stati Uniti d’America. Dopo l’assassinio di Abraham Lincoln, un gruppo di sette uomini e una donna viene arrestato con l’accusa di aver cospirato per uccidere il presidente, il vicepresidente e segretario di Stato. L’unica donna accusata è la quarantaduenne Mary Surratt, proprietaria di una casa dove John Wilkes Booth e gli altri pianificarono l’assassinio. Il ventisettenne  Frederick Aiken, soldato nella guerra civile diventato avvocato, viene incaricato controvoglia di difendere Mary di fronte ad un tribunale militare.

Durante il processo Aiken si convince sempre più dell’innocenza della sua cliente, usata come capro espiatorio al fine di catturare l’unico cospiratore scampato all’arresto, suo figlio John. Nonostante l’impegno dell’avvocato, la donna viene comunque giustiziata Deluso e frustrato, Aiken si dà al giornalismo, diventando caporedattore di cronaca del neonato Washington Post. Il figlio della donna, John (nel frattempo catturato), viene invece assolto per mancanza di prove, anche se su di lui peserà sempre l’aver “causato” indirettamente la morte della madre che poteva probabilmente evitare, consegnandosi e testimoniando in suo favore.

Sabato 19 dicembre dalle 1.45 alle 6.30 (285′)

presenta

SAUDADE DE GIANNI AMICO

APPUNTI, RITORNI, AFFINITA’ ELETTIVE (7)

a cura di Fulvio Baglivi

GRAMSCI L’HO VISTO COSI’

(Italia, 1988, colore, 59’)

Antonio Gramsci raccontato come uomo, politico, intellettuale attraverso il montaggio di interventi di amici, compagni di lotta, studiosi italiani e stranieri. Un film “didattico” nell’accezione rosselliniana, ideato da Gianni Amico e Giorgio Baratta, che torna nei luoghi di Gramsci, dalla Sardegna al carcere di Trani, ma arriva fino a Mosca e New York; che va dai vicini ci casa fino a Cornel West, filosofo afroamericano membro della Rainbow Coalition, Rossana Rossanda, attivisti cileni e palestinesi seguendo le tante tracce lasciate dall’intellettuale comunista.

LE MANI SVELTE. GIOVANI, DONNE, FABBRICHE

(Id., Italia, 1981, col., dur., 66’35”)

Regia: Gianni Amico

Un reportage sulla realtà della fabbrica a Torino, con interviste a operai, donne, giovani e anziani. L’arrivo degli immigrati, i sacrifici, la ricerca di un posto di lavoro, le reazioni dei giovani al loro impatto con la fabbrica, i conflitti tra generazioni, le discriminazioni. Le mani del titolo sono quelle delle donne, modelli di tenacia e adattamento per tutti quelli che lottano per la conquista dell’integrazione e per il miglioramento delle proprie condizioni di vita. Con musiche di Enrico Rava e Lucio Dalla.

SOCRATE
(Id, Italia,1970, colore, 102’ 04”)
Regia: Roberto Rossellini
Interpreti: Jean Sylvère, Anne Caprile, Ricardo Palacios, Bepy Mannajuolo
Gli ultimi giorni di Socrate nella lettura di un suo “allievo”, animato da una medesima ansia di verità, fu presentato al Festival di Venezia 1970 e trasmesso dalla Rai in due puntate l’anno dopo. «Era un eccentrico e la sua eccentricità era la ricerca del nuovo. La sua eccentricità consisteva nella ricerca della verità e della sapienza […] nel rifiutare il titolo di maestro, nel non pretendere di imporre insegnamenti autoritari. Credeva invece alla dialettica del dialogo e alla forza della sapienza, cioè della cultura. Nel suo mondo, Socrate era un rivoluzionario» (Rossellini).

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