La programmazione di Fuori Orario dal 15 al 21 agosto

Su Fuori Orario focus su Alberto Lattuada e Bela Lugosi. In più sarà programmato anche Phenomena di Dario Argento

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Domenica 15 agosto dalle 1.45 alle 6.00

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta 

TUTTI I COLORI DEL BUIO 2- LUGOSI/ KARLOFF: IL CORPO SCOMPARSO DEL CINEMA (3) 

a cura di Paolo Luciani

Una proposta nella migliore tradizione cineclubbistica che fu, quando l’attenzione al cinema di genere e alle sue declinazioni più estreme (basso budget, serializzazione, diffusione nei circuiti periferici e televisivi) unita alla disponibilità di titoli che il precipitare nel gorgo del pubblico dominio rendeva finalmente accessibili, portò ad una ri/nascita di interesse nei confronti di momenti e personalità, del cinema fantastico che mai erano stati considerati, men che meno come meritevoli di approfondimento, se non a livello di passione individuale, spesso nascosta o non esplicitata. Nel caso degli appuntamenti che Fuori Orario propone, Bela Lugosi e Boris Karloff rappresentano la quintessenza  del cinema come “morte al lavoro”; il loro stesso corpo/volto accompagna la storia del cinema  fantastico e del cinema stesso, dalla stagione classica dei capolavori alla decadenza umiliante e putrefatta di un cinema,/genere/biografia  che non riescono a sopravvivere loro stessi.

Se, in parte, nelle  biografie personali Lugosi e Karloff  sono accomunati da tutti quegli elementi avventurosi che sono propri di personalità forti che hanno attraversato gli sconvolgimenti storici, sociali, culturali del  passaggio da un secolo all’altro, è invece nel segno che tutti e due hanno inciso nell’immaginario cinematografico e non che le loro due vicende umane, di più i loro corpi cinematografici, quasi coincidono. E questo vale anche sia per la ininterrotta   riscoperta del cinema che loro rappresentano, alto o basso che sia, comunque di nuovo punto di riferimento di moderni autori del fantastico, sia  nella  trasformazione in  icone pop “senza tempo” (appunto), cui assistiamo da anni. Il cinema scomparso che rappresentano in realtà sembra   rigenerarsi nella capacità unica dei loro corpi cinematografici di essere ciclicamente detonatori di nuovo immaginario, fecondo od inquietante che sia.

UN DRAMMA PER TELEVISIONE                    

(Murder by television, Usa, 1935, b/n, dur., 57’)

Regia: Clifford Sanforth

Con: Bela Lugosi, June Collyer, George Meeker, Hattie Mc Daniel, Claire Mc Dowell

Seppure agli albori, la televisione è il centro di questo film che, al di la dell’argomento inusuale, si presenta con la struttura di un giallo classico, con tanto di finale alla Agatha Christie. Uno scienziato ha brevettato la scoperta che lo mette in grado di trasmettere segnali televisivi contemporaneamente in ogni parte del mondo. La sua scoperta fa gola a grandi industrie  della comunicazione, inizia così una serie di strani eventi che mettono in pericolo la sua vita…Il film fu girato utilizzando dei reali studi televisivi sperimentali.

PHENOMENA

(Italia, 1985,  col., dur., 113’)

Regia: Dario Argento

Con: Jennifer Connelly, Daria Nicolodi, Dalila Di Lazzaro, Donald Pleasence, Patrick Bauchau, Michele Soavi, Mario Donatone, Kaspar Capparoni, Fiore Argento

Un serial killer miete vittime nelle apparentemente vallate della Svizzera tedesca; Jennifer, giovane studentessa venuta a studiare musica, diventa un suo bersaglio. Ma Jennifer potrà contare sull’aiuto della sua particolare condizione di affetta da sonnambulismo e dal particolare legame che riesce ad instaurare con gli insetti…

Il regista italiano, è un conoscitore profondo del cinema Usa fantastico/horror classico, in particolare quello degli anni d’oro Universal e Rko. In questo film gli omaggi sono evidenti come più dissimulati; dalla presenza del gorilla “buono”, fedele protettore dell’eroina in pericolo,  all’eterno conflitto natura tra la corrotta natura umana e la “purezza” rappresentata dal mondo animale.

IL CORPO SCOMPARSO                 

(The corpse vanishes, USA, 1942, b/n, dur., 55’16’’)

Regia: Wallace Fox

Con: Bela Lugosi, Luana Walters, Tristram Coffin, Minerva Urecal, Elizabeth Russel, Frank Moran

La inspiegabile  scomparsa dei corpi di giovani donne, morte in prossimità delle loro nozze, spinge una giovane ed intraprendente giornalista ad indagare e cercare di scoprire perché, tutte queste donne, avevano ricevuto in dono una misteriosa orchidea…

 

Venerdì 20 agosto dalle 1.45 alle 6.00

ALBERTO LATTUADA – L’OCCHIO QUADRATO (1) 

IL BANDITO                          

(Italia, 1946, b/n, dur., 82’)

Regia: Alberto Lattuada

Con: Anna Magnani, Amedeo Nazzari, Carla Del Poggio, Carlo Campanini, Eliana Banducci, Mino Doro, Folco Lulli, Mario Perrone, Amato Garbini, Ruggero Madrigali, Gianni Appelius, Thea Ajmaretti

Un reduce dalla prigionia, tornando a Torino alla fine della guerra, trova la casa distrutta, i genitori morti e la sorella in un bordello.  Cerca di portarla via  ma il protettore glielo impedisce e nella colluttazione uccide la ragazza. Davanti allo shock della miseria nera e della tragedia familiare, uccide lo sfruttatore e diventa un gangster. La seconda parte del film racconta le imprese del bandito e della sua banda; alla fine, braccato dalla polizia, viene ucciso dalla polizia.

Iniziato come un film “neorealista” , girato con mezzi di fortuna alla FERT  e in esterni a Torino, è un film  impregnato dalla grande  cultura cinematografica del regista, dal  suo gusto per il cinema noir americano e anche francese.   “Il bandito è nato per le strade di una Torino in macerie. È un grido di rivolta sociale.  (…) Mi piace l’indignazione del reduce che, dopo la prigionia, trova la società capovolta, le ingiustizie legalizzate (la borsa nera, la malavita, la prostituzione) e davanti a questo shock, non riuscendo più a inserirsi,  cede al desiderio di farsi giustizia da sé”. (Alberto Lattuada) 

LA FRECCIA NEL FIANCO                              

(Italia, 1944, b/n, dur., 82’)

Regia: Alberto Lattuada

Con: Mariella Lotti, Leonardo Cortese, Roldano Lupi, Alanova, Cesare Barbetti, Galeazzo Benti, Enzo Biliotti, Paola Borboni, Liliana Laine, Emilio Petacci, Sandro Ruffini, Gina Sammarco

Durante un concerto Nicoletta, moglie di un industriale, riconosce nel pianista il giovane Brunello, di famiglia aristocratica, con cui dieci anni prima, quando lei aveva diciotto  anni e lui appena dodici,  aveva conosciuto una felicità prossima all’amore. Trascorrendo alcuni mesi felici avevano riscoperto insieme il senso della vita che l’inautenticità delle rispettive famiglie stava cancellando in loro. La partenza del ragazzo le aveva lanciato una freccia nel fianco, da cui Nicoletta non era mai riuscita a liberarsi, malgrado il successivo matrimonio.

“Zuccoli aveva un senso vivissimo dei nodi drammatici. Ne La freccia nel fianco c’erano le premesse di un dramma un po’ psicanalitico (…)  c’era l’amore di un ragazzino per una donna, per una giovane già formata come donna, un primo approccio al freudismo che era già nell’aria nonostante il fascismo lo avesse bandito. E c’era il suicidio. Anche il suicidio era un argomento vietato. (…) Quindi avevamo due tabù da infrangere” (Alberto Lattuada).  Interrotto dopo l’8 settembre 1943, fu ripreso dopo la liberazione di Roma nel luglio del 1944.

CRISTOFORO COLOMBO 1° Puntata

(Italia, 1985, col., dur., 94’)

Regia: Alberto Lattuada

Con: Gabriel Byrne, Mark Buffery, Audrey Matson, Virna Lisi, Kasimir Berger, Max von Sydow, Raf Vallone, Faye Dunaway.

“L’idea di Cristoforo Colombo non è mia, ma di Silvio e Anna Maria Clementelli. Sono loro che hanno avuto l’idea, sono loro che l’hanno portata avanti, che l’hanno prodotto, coinvolgendo la RAI, Antenne 2 e la Bavaria: successivamente la Lorimar-CBS. Confesso che quando Clementelli mi ha proposto la regia, sapevo poco di Colombo. Ho letto tutto quello che c’era da leggere in proposito. Che cosa ho dedotto da questi testi? Che la ventura di Colombo è la vittoria di un sublime errore (in fondo i saggi spagnoli che lo contestavano, avevano ragione): un sublime errore commesso da un grande navigatore, forse il più grande che sia mai esistito, con  Vasco Da Gama e Magellano: un errore che cambiò il volto della storia (…) Colombo è una figura tragica, non  solo per il suo destino individuale. Il suo dramma nasce con la nascita della colonizzazione che è la molla dei suoi ultimi viaggi, frutto di una logica perversa di cui lui non è responsabile, ma è ormai responsabile lo Stato, il potere che lo organizza. Vorrei che si sentisse tramite quei viaggi il preannuncio di quelli di Cortes e di Pissarro, che avrebbero portato al genocidio di intere civiltà: gli Aztechi, gli Incas. In nome di che cosa. Dell’roro. Ecco, quindi che Colombo, attraverso questa tragedia preannunciata e in parte già applicata agli indigeni dei Caraibi rientra a pieno diritto nella mia filmografia, affronta uno dei temi centrali della mia opera”. (Alberto Lattuada)

 

Sabato 21 agosto dalle 1.40 alle 6.30

ALBERTO LATTUADA – L’OCCHIO QUADRATO (2) 

IL DELITTO DI GIOVANNI EPISCOPO

(Italia, 1947, b/n,  dur., 90’)

Regia: Alberto Lattuada

Con: Aldo Fabrizi, Rodano, Yvonne Sanson, Ave Ninchi, Amedeo Fabrizi, Nando Brune, Alberto Sordi, Francesco De Marco, Lia Grani, Maria Gonnelli, Gino Cavalieri, Luca Cortese, Folco Lulli, Galeazzo, Silvana Mangano, Gina Lollobrigida

Il protagonista, che narra di sé in prima persona, è un impiegato dell’Archivio di Stato, un tipo dosteovskiano di “umiliato e offeso”, succube di un uomo prepotente, un truffatore che vive di espedienti e di cui egli ha sposato l’amante Ginevra.

“La scrittura di Giovanni Episcopo è in chiave russa: una storia di umiliazione, di distruzione della personalità attraverso l’amore. Fabrizi fece un’interpretazione magistrale, degna di uno Jannings”. (Alberto Lattuada)

“È già un film un po’ ‘russo’ come Il cappotto. Prima di tutto cioè il rapporto dell’umiliato; e poi c’è un’altra cosa che ho voluto fare. Roma è apparentemente luminosa, ma sostanzialmente nera, cupa, e allora non ho fatto la Roma solare, ho cercato di tirare fuori l‘animaccia un po’ scura di questa città, l’anima umbertina, i portici… non l’anima solare che inganna tutti”. (Alberto Lattuada)

SENZA PIETÀ

(Italia, 1948, b/n, dur., 87’)

Regia: Alberto Lattuada

Con: Carla Del Poggio, John Kitzmiller, Giulietta Masina , Folco Lulli, Pierre Claudé

Nella pineta di Tombolo, un ambiente di prostitute e di malavita,  vicino  al porto di Livorno, Angela, una ragazza madre fuggita di casa si unisce a Jerry, un disertore di colore della Military Police, ferito in una colluttazione con ladri e contrabbandieri. Scambiata per una prostituta la ragazza finisce nelle  mani di una banda di criminali.  I   due tentano disperatamente  di sfuggire al loro destino.

“Quella mano bianca e quella mano nera, che si univano nella morte, davano molto fastidio. Solo in Italia ci furono riserve, in Europa invece fu un successo” (Alberto Lattuada)

Senza pietà è l’affermazione della forza vitale dell’amore in un mondo di abiezione. La coppia del film è una delle più emozionanti della storia del cinema”. (Ado Kyrou)

CRISTOFORO COLOMBO 2° Puntata

(Italia, 1985, col., dur., 72’)

Regia: Alberto Lattuada

Con: Gabriel Byrne, Mark Buffery, Audrey Matson, Virna Lisi, Kasimir Berger, Max von Sydow, Raf Vallone, Faye Dunaway.

 

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