La programmazione di Fuori Orario dal 15 al 21 maggio

Su Fuori Orario prosegue il ciclo su Carmelo Bene e Marco Leto e inizia qullo su Frederick Wiseman con In Jackson Heights.

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CORSO SCENEGGIATURA CINEMA E TV, in presenza o online, NUOVA DATA DAL 27 MARZO
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Domenica 15 maggio dalle 2.10 alle 6.00

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

AUTOBIOGRAFIA TELEVISIVA DI UNA NAZIONE (9) 

Marco Leto, anatomia di un “ventennio senza fine”

a cura di Paolo Luciani

A partire dai primi anni ’60, soprattutto grazie anche alla   cesura temporale di appena 15 anni dalla fine della guerra, come se non di più ad una realtà economica e culturale nuova, in grado di modificare in profondità anche il costume nazionale, proprio in quegli anni si moltiplicano le inchieste, i documentari, il film a soggetto che ritornano a studiare, raccontare, analizzare il ventennio,  i suoi protagonisti come la condizione del paese tutto; di più,  l’intenso e variegato lavoro storiografico trova anche  nel cinema, nella stampa specializzata  come in  quella popolare,  nella televisione in particolare, le  tribune e le  occasioni  per manifestarsi,  fino ad incidere  nella cultura di massa in forme del tutto originali, coinvolgendo un  pubblico vasto fatto “di chi c’era, come di quelli che sono venuti dopo”, capace anche di appassionarsi, confrontarsi, dividersi, sulle diverse tesi storiche a confronto.

Nelle notti che seguiranno cercheremo di dare conto di questa realtà , intrecciando materiali documentaristici televisivi con esperienze cinematografiche significative o meno scontate.

I prossimi appuntamenti saranno dedicati al lavoro televisivo di Marco Leto, appassionato anatomopatologo del nostro ventennio, forse anche per la sorte che lo fece figlio di uno dei più potenti uomini di potere del regime, il padre  Guido (e non si può fuggire alla tentazione di pensare come la profonda convinzione di Marco Leto di una continuità mai decisamente recisa tra il ventennio mussoliniana e la nuova repubblica resistenziale, con il recupero ed il collocamento in posti di responsabilità di tanta parte della burocrazia politica ed economica del regime nei contorni del nuovo stato, dia stata avvalorata e confermata proprio dalla vicenda del padre, che trovò di nuovo la possibilità , in pieno regime democristiano, di far valere le sue competenze ed informazioni).

La figura di Leto assume così anche  i tratti di un grande dramma familiare, che non oscurano però quello che fu il suo grande lavoro di scavo e ricerca dei caratteri originari ed originali del fascismo italiano, ampliando poi il suo sguardo sulle contraddizioni dello sviluppo industriale del paese, il terrorismo nostrano, il fallimento di importanti tentativi di democratizzazione politica e sociale  come il governo di Unidad Pòpular in Cile.  Da questo punto di vista Leto si ritaglia un ruolo da protagonista del movimento democratico del nostro cinema e della nostra televisione, con l’ampiezza dei suoi interessi e con l’approccio sempre attento alla maggiore diffusione possibile.

Classe 1931,allievo nei primai anni ’50 dei corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia, Leto li abbandona (ma tornerà come docente di regia televisiva dal 1983 al 1988)  per provare sul campo i  diversi momenti del fare cinema: lavora infatti come assistente, sceneggiatore, aiuto di diversi registi; Monicelli, Rossi,  Vancini, Capogna, De Concini, Lenzi, Merchant, Moser, Salerno. Dagli anni ’60 comincia a lavorare in televisione; il suo interesse principale è rivolto verso il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale, con produzioni tutte di livello per competenza e novità realizzativa; PRIMO PIANO: GOEBBELS, BADOGLIO; LA STORIA SOTTO INCHIESTA: FUGA DA LIPARI; DAL GRAN CONSIGLIO AL PROCESSO DI VERONA; TEATRO INCHIESTA: LA MORTE DI GIOVANNI GENTILE; FINCHE’ DURA LA MEMORIA: INTERVISTA A DINO GRANDI; LA SCONFITTA DI TRTSKY; IL CASO EVANS; INCIDENTE A VICHY; L’AFFONDAMENTO DELLA INDIANAPOLIS; CRONACHE DEL XX SECOLO; VENTI ANNI DELLA REPUBBLICA, ecc.

Ma non vanno dimenticate serie televisive di successo, trasposizioni di commedie e grandi romanzi, come: QUADERNO PROIBITO, I VECCHI E I GIOVANI, IL CASO LAFARGE, PHILO VANCE, ROSSO VENEZIANO, OPLA’ NOI VIVIAMO; e poi i film per la tv come DONNARUMMA ALL’ASSALTO, UNA DONNA SPEZZATA. Per il grande schermo va assolutamente ricordato LA VILLEGGIATURA che nel 1973 gli valse la partecipazione al Festival di Cannes e il Nastro d’Argento come migliore opera  prima (sceneggiato con Lino Dal Fra e Cecilia Mangini, il film è una delle più incisive analisi del fascismo al suo apogeo e delle difficolta, anche  ideologiche ed umane, che attraversarono quanti si opposero al regime), e poi AL PIACERE DI RIVEDERLA, A PROPOSITO DI QUELLA STRANA RAGAZZA , L’USCITA, questi due ultimi incentrati sul terrorismo.

ITALIANI,  BRAVA GENTE

(Italia, 1964,  b/, dur., 141’)

Regia: Giuseppe De Santis

Con: Arthur Kennedy, Tatiana Somoilova, Gianna Prokhorenko, Raffaele Pisu, Andrea Checchi, Riccardo Cucciolla, Peter Falk

In Ucraina , nel 1941, italiani e tedeschi sono alleati contro i sovietici. Due italiani, Gabrielli e Bazzocchi, salvano Katia, una partigiana russa. Poco dopo se la trovano davanti , tra altri partigiani russi che stanno per essere fucilati. Riescono a farla fuggire di nuovo…Passano i giorni, l’estate sta per finire, fra i soldati italiani arrivano tre partigiani russi che chiedono l’aiuto di un medico per un loro compagno ferito. Trovano un accordo, il medico parte, i partigiani lasciano un loro compagno in ostaggio degli italiani…Ma non tutto va come immaginato, sulla via del ritorno trovano la morte i due russi che accompagnavano il medico e il loro compagno in ostaggio. La guerra continua, arriva l’inverno, le sorti del conflitto cambiano, con i tedeschi accerchiati a Stalingrado e gli italiani in rotta sul fiume Don… I soldati Sanna e Gabrielli decidono di disertare e consegnarsi prigionieri ai russi…tutti e due vanno incontro ad una fine tragica.

Penultimo film del regista di Fondi, che  ritrova la sua capacità di raccontare storie e storia attraverso le vicende di un gruppo di militari italiani durante la campagna di Russia, con la stessa nettezza di narrativa di altre sue opere (CACCIA TRAGICA, RISO AMARO) pur con una lavorazione da superproduzione come era stato con LA STRADA LUNGA UN ANNO. 

FUGA DA LIPARI: UN ESILIO PER LA LIBERTA’

(Italia, 1966,  b/n, dur., 52’)

Regia: Marco Leto; testo: Leandro Castellani; riprese: Eugenio Thellung; montaggio: Luciano Gigante

Puntata della serie STORIA SOTTO INCHIESTA andata in onda sul programma nazionale

in prima serata il 12  gennaio 1966

Leto e Castellani raccontano uno degli episodi fondativi dell’antifascismo militante; nella notte tra il 27 ed il 28 luglio del 1929 dall’isola di Lipari, adibita, dopo” le leggi speciali fascistissime” del regime, a carcere e confino di prigionieri politici,  riescono ad evadere tre importanti esponenti antifascisti, raggiungendo,  a nuoto dopo avere evitato guardie e ronde la barca che li attende: sono Fausto Nitti, nipote dell’ex Presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti, repubblicano; l’ex deputato ed eroe di guerra Emilio Lussu; Carlo Rosselli, che alcuni anni prima era stato tra gli ideatori ed esecutori della fuga in Francia di Filippo Turati. Il motoscafo che che li accoglie, dall’evocativo nome di Dream V, li porta velocemente in Tunisia e da lì alla libertà ed alla continuazione della lotta.

 

Venerdì 20 maggio dalle 1.15 alle 6.00

A VIVA VOCE: CARMELO BENE PER SEMPRE (6)

a cura di Fulvio Baglivi

MORE (ANCORA DI PIU’): UN INCONTRO CON LUCA BUONCRISTIANO

(Italia, 2022, col., dur., 20’circa)

Luca Buoncristiano, già curatore del numero di Panta dedicato a Carmelo Bene in occasione del decennale (nonché della biografia di Charles Manson Una svastica sul viso), da più di vent’anni studia e raccoglie articoli, interviste, carte sparse lasciate da CB. Dai progetti non realizzati agli interventi sui giornali, Luca Buoncristiano ci porta a scoprire un Carmelo diverso dal personaggio narrato solitamente.

INCONTRI SUL PIANETA ROSSO – MARZIANI A ROMA

(Italia, 1970, b/n, dur., 30’)

Di: Piero Panza

Con: Carmelo Bene, Mario Carotenuto, Ruggero Orlando, Nanni Loy

Un filmato folle realizzato da Piero Panza, amico e collaboratore di Carmelo Bene, per una serie di racconti di scienza fantascienza curata da Mino Damato e Mario Maffucci. In una deriva folle Carmelo Bene a cena con i suoi collaboratori, Mario Carotenuto con un amico, Ruggero Orlando parlano dei marziani che sono arrivati a Roma, almeno a quanto racconta un trio di “contattisti”.

Una pura follia con un Carmelo Bene che scherza e ride.

THE LIVING THEATRE 

(Italia, 1977, b/n, dur., 35’)

Con: Carmelo, Bene, Ruggero Orlando

Carmelo Bene e Ruggero Orlando commentano da studio le immagini delle performances del Living Theatre nelle strade di Cosenza nel 1977. Il Living di Julian Beck e Judith Malina porta la propria idea di teatro e di vita nelle piazze, sotto il carcere, davanti a una chiesa della città calabrese. Grazie alla disponibilità dell’archivio del Living Theatre, conservato da Tom Walker a New York, rimandiamo in onda questo eccezionale documento dopo 45 anni.

 RICCARDO III

(Italia, 1977-1981, b/n, dur., 76’)

Di: Carmelo Bene

Con: Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Maria Grazia Grassini, Daniela Silverio, Laura Morante

Adattato per la TV nel 1977, anno dell’omonimo spettacolo teatrale, ma andato in onda soltanto 4 anni dopo, il Riccardo III di Carmelo Bene è un’opera concentrata su un Unico, interpretato ovviamente dallo stesso Bene. Sia Maurizio Grande che Gilles Deleuze (a cui l’opera è dedicata) sottolineano il lato funereo della visione di CB, il suo essere rimasto solo con i propri fantasmi. Riccardo III continua la ricerca di Bene nella messa in scena per la televisione, concentrata sui primi piani e in questo lavoro sull’uso del chiaroscuro.

COMINCIÒ CHE ERA FINITA – INCONTRO CON LUISA VIGLIETTI

(Italia, 2022, col., dur., 10’)

Luisa Viglietti è stata l’ultima campagna di Carmelo Bene, dal 1994 gli è stata accanto nella gestione delle attività nonché ha curato i costumi degli spettacoli e la registrazione delle opere per la TV tra cui Macbeth Horror Suite, Pinocchio, Lectura Dantis. Nel 2020 ha pubblicato il libro Cominciò che era finita per Le Edizioni dell’asino.

MACBETH HORROR SUITE

(Italia, 1996, col., dur., 68’)

Di: Carmelo Bene da William Shakespeare

Con: Carmelo Bene, Silvia Pasello

Realizzato negli studi della sede Rai di Napoli, questa edizione per la televisione di Macbeth Horror Suite è contemporanea allo spettacolo messo in scena al Teatro Argentina di Roma nel settembre del 1996 in occasione del centenario della nascita di Antonin Artaud. Il primo Macbeth Carmelo Bene lo realizza nel 1983 e per lui spalanca l’avvento della macchina attoriale che partirà pochi anni dopo. Macbeth per CB è innanzitutto “l’eroe annientato dal suo stesso progetto”.

 

Sabato 21 maggio dalle 2.00 alle 6.30

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta 

IL MONDO REALMENTE ROVESCIATO – IL CINEMA DI FREDERICK WISEMAN (1)

a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

IN JACKSON HEIGHTS    

(USA, 2015, col., dur., 180’, v .o. inglese, spagnolo, arabo, hindi con sott., it.,)

Regia, produzione, montaggio: Frederick Wiseman

Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia del 2015.  

Jackson Heights, nel Queens, a New York, è una del comunità etnicamente e culturalmente più eterogenee degli Stati Uniti e del mondo. Ci sono immigrati da ogni paese del Sud America, da Messico, Bangladesh, Pakistan, Afghanistan, India e Cina. Alcuni sono cittadini, altri hanno la green card, altri ancora non hanno documenti. Le persone che abitano a Jackson Heights, nella loro diversità culturale, razziale ed etnica, sono rappresentative della nuova ondata di immigrati in America. Alcune delle questioni poste dal film – l’assimilazione, l’integrazione, l’emigrazione e le differenze culturali e religiose  – sono comuni a tutte le principali città dell’Occidente. Il tema del film è la vita quotidiana delle persone di questa comunità: i loro affari, i loro centri comunitari, le loro religioni, e le loro vite politiche, culturali e sociali; nonché il conflitto tra il mantenimento dei legami con le tradizioni dei paesi di origine e il bisogno di imparare e adattarsi ai costumi e ai valori americani.

L’America è un paese di immigrati. Come nel XIX e nel XX secolo, molti si stabiliscono a New York. In Jackson Heights è un film su una comunità in cui si parlano 167 lingue e gli immigrati del Sud America e dell’Asia vivono e lavorano con i discendenti degli immigrati del XIX secolo, provenienti dall’Europa centrale e occidentale”. (Frederick Wiseman)

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