La programmazione di Fuori Orario dal 17 al 23 luglio

Il cinema di D’Anolfi e Parenti, Elia Suleiman, Lav Diaz, Ousmane Sembene e Fabrizio Ferraro nelle tre notti su Fuori Orario di questa settimana.

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Domenica 17 luglio dalle 1.00 alle 6.00

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta 

SI SALVI CHI PUO’ – LA VITA NON SI SCAMPA (3)

A cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

IL TEMPO CHE CI RIMANE           

(The Time ThatRemains, Regno Unito, Italia, Belgio, Francia, 20009, col., dur., 105’, v. o. araba, ebraico, inglese, con sott., it.)

Regia: Elia Suleiman

Con: Elia Suleiman, Alik Suleiman, Saleh Bakri, Samar QudhaTanus

Il film è la cronaca di una famiglia palestinese residente a Nazareth lungo un arco temporale   che va dal 1948 ai giorni nostri. Elia Suleiman basa il suo racconto sui contenuti dei diari di suo padre e sui suoi ricordi personali, facendo di fatto un ritratto della vita quotidiana dei palestinesi che sono rimasti nella loro patria dopo la guerra del 1948 e la creazione dello stato d’Israele.

“I miei film si ispirano alla mia vita quotidiana. Quando vivi in una zona sensibile come il mio paese, la politica fa semplicemente parte della vita. Si dà il caso che la Palestina subisca un eccesso di esposizione mediatica, col conseguente risultato di lasciare campo libero agli ideologi sia a sinistra, sia a destra. Ho sentito che la mia sfida era quella di sottrarmi a questo approccio semplicistico e di fare film in cui non ci fosse nessuna lezione di storia da impartire. Mi sono focalizzato su momenti di intimità familiare, con la speranza di non ottenere altro che il piacere del pubblico e una certa verità nel modo di girare. Se raggiunge questo scopo, il film diventa universale e il mondo stesso diventa Palestina. (…)   Alcuni degli eventi rappresentati hanno avuto luogo in modo brutale e caotico. Io stesso sono stato segnato per sempre da ricordi di questo periodo. Volevo però presentare questo caos come una danza in cui la violenza è suggerita sul piano emozionale ma non esibita. La sfida era quella di tradurre la violenza in un linguaggio filmico alieno da ogni sensazionalismo. La violenza di quel periodo è stata estrema, ma il mio obiettivo era di alludervi, non di rappresentarla. (…)  Trovo che il silenzio sia molto cinematografico. Il silenzio è una cosa meravigliosamente sovversiva. Tutti i governi lo odiano perché è un’arma di resistenza. Quando leggi una poesia, per esempio, il respiro gioca un ruolo fondamentale. Molte persone si sentono intimidite dal silenzio, perché le destabilizza, li spossessa della loro identità. Il silenzio ti fa mettere in discussione le cose”. (Elia Suleiman)

GLI INDESIDERATI D’EUROPA

(Italia/Spagna, 2018, b/n., dur., 112’)

Regia: Fabrizio Ferraro

Con: Vicent Altaió, Bruno Duchêne, Euplemio Macri, Pau Riba, Marco Teti, Catarina Wallenstein

Al confine tra Francia e Spagna, sui Pirenei, alla ricerca dei sentieri di Walter Benjamin (in fuga dall’Europa nazista), Ferraro realizza il suo film più aperto e più audace. Il film è il primo segmento di un polittico dedicato agli “indesiderati”, fantasmi che si aggirano per l’Europa del terzo millennio.

 

Venerdì 22 luglio dalle 0.45 alle 6.00

RISALENDO LA SPIRALE

L’OPERA MULTIFORME DID’ANOLFI/PARENTI

A cura di Fulvio Baglivi

RISALENDO LA SPIRALEUNA CONVERSAZIONE CON MASSIMO D’ANOLFI E MARTINA PARENTI

(Italia, 2022, col., 20’ circa)

I due registi ci parlano della genesi dei quattro cortometraggi dedicati ai quattro elementi e montati in momenti diversi durante il lavoro al progetto Spira Mirabilis. Il film e i quattro corti sono tutte parti di un’opera complessa, di cui fa a suo modo parte anche L’infinita Fabbrica del Duomo, dove a volte le stesse immagini montate in modo diverso assumono un’altra dimensione e un’altra forma.

ACQUA, ARIA, TERRA, FUOCO

(Italia, 2016, col., durata complessiva 120’, circa)

Regia: Massimo D’Anolfi, Martina Parenti

Quattro cortometraggi dedicato ognuno a un elemento che hanno le tracce di quattro storie montate insieme nel film Spira Mirabilis. Non tutte le immagini sono presenti nel montaggio finale del film che ha partecipato alla Mostra del cinema di Venezia, Selezione Ufficiale, del 2016. Ognuno dei quattro brevi film, montati separatamente e finora mai mostrati insieme, racconta una storia: Acqua le ricerche dello scienziato asiatico, Aria i due inventori di sculture/strumenti musicali, Terra la fabbrica del Duomo e Fuoco la comunità Iakota.

SPIRA MIRABILIS

(Italia, 2016, col., 124’)

Regia: Massimo D’Anolfi, Martina Parenti

Con: Marina Vlady, Leola One Feather, Moses Brings Plenty, Felix Rohner, Sabiona Schȁrer, Shin Kubota

In concorso a Venezia nel 2016.

Il fuoco: Leola One Feather e Moses BringsPlenty, una donna sacra e un capo spirituale, e la loro piccola comunità di nativi americani Iakota da secoli resistenti a una società che li vuole annientare. La terra: le statue del Duomo di Milano sottoposte a una continua rigenerazione per rimediare all’erosione del tempo. L’aria: Felix Rohner e Sabina Schärer, musicisti “alchimisti” svizzeri inventori di strumenti/sculture in metallo le cui sonorità possono curare e salvare. L’acqua: Shin Kubota, uno scienziato-cantante giapponese che studia la Turritopsisnutricula, una piccola medusa “immortale”, capace com’è di rigenerarsi fino a dodici volte. L’etere: Marina Vlady, che dentro un cinema fantasma ci accompagna nel viaggio narrando L’immortale di Borges. Sono i protagonisti di Spira Mirabilis, girato in diversi luoghi del mondo, una sinfonia visiva che racconta l’immortalità.

“Venuti a conoscenza di Shin Kubota e dei suoi studi sulla medusa immortale abbiamo subito capito che questo era il punto di partenza del nostro film: un uomo alle prese con l’immortalità. Nei nostri precedenti lavori abbiamo indagato il rapporto fra l’uomo e le istituzioni, in Spira Mirabilis ci interessava invece realizzare un film in cui l’uomo si confrontasse con i propri limiti e le proprie aspirazioni. (…) Se l’immortalità è un’utopia, qui viene declinata in vario modo attraverso la rigenerazione, la resistenza, attraverso l’idea che l’immortalità possa tradursi nel lasciare nel tempo qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio”. (Massimo D’Anolfi, Martina Parenti)

 

Sabato 23 luglio dalle 0.45 alle 6.30

SI SALVI CHI PUO’ – LA VITA NON SI SCAMPA (4)

A cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

LA NOIRE DE…        

(Senegal/Francia, 1966, b/n, dur. 59′ , v. o. sott., it. )

Regia: Ousmane Sembène

Con: Mbissine Thérèse Diop, Anne-Marie Jelinek, Robert Fontaine, Momar Nar Sene

Con questo suo primo lungometraggio il grande cineasta senegalese Ousmane Sembéne vinse il Premio Jean Vigo per il miglior film.

Basato su un fatto realmente accaduto, il film racconta la storia della giovane donna senegalese Diouana che si trasferisce da Dakar, Senegal, ad Antibes, Francia, per lavorare per una coppia francese. In Francia, Diouana spera di continuare il suo precedente lavoro come tata e si aspetta un nuovo stile di vita cosmopolita. Tuttavia, al suo arrivo, Diouana sperimenta un trattamento duro da parte della coppia, che la costringe a lavorare come una serva (e che lei chiamerà fino alla fine Madame e Monsieur). Col passare dei giorni, Diouana diventa sempre più consapevole della sua situazione di costrizione e alienazione e comincia a mettere in discussione la sua vita in Francia.La struttura del film è fatta di continui flashback che mostrano la vita precedente di Diouana in Senegal. Il povero villaggio fuori Dakar da dove la ragazza proviene e dove, come la maggior parte dei suoi coetanei, vagava per la città in cerca di un lavoro. L’incontro con ‘Madame’ che inizialmente la sceglie per occuparsi dei suoi figli a Dakar e poi la porta in Francia. Diouana sogna una nuova vita ma il sogno si infrange velocemente. Politicamente il film mostra lo scarto chiudendosi in interni, mentre le scene in Senegal sono tutte all’aperto. Diouana comincia la sua ribellione. Non mangia, non lavora, rifiuta lo stipendio e, al culmine della lotta, si suicida tagliandosi la gola nella vasca da bagno della casa di famiglia. La maschera atroce del colonialismo è svelata.

“Considero il cinema un mezzo di azione politica. Ciononostante non voglio fare dei “film manifesto”. I film rivoluzionari sono un’altra cosa. In più, non sono così naif da pensare di poter cambiare la realtà senegalese con un singolo film. Ma penso che se ci fosse un gruppo di registi che realizzasse film con lo stesso orientamento, noi potremmo in piccola parte modificare lo stato di cose presenti.” (O. Sembène)

THE WOMAN WHO LEFT – LA DONNA CHE SE NE È ANDATA              

(Angbabaenghumayo, Filippine, 2016, b/n, 220’12”, v.o. sott. italiano)

Regia: Lav Diaz

Con: Charo Santos-Concho, John Lloyd Cruz, Michael De Mesa, Nonie Buencamino

Ispirato al racconto di Tolstoj “Dio vede quasi tutto, ma aspetta”, il film ha vinto il Leone d’oro alla Mostra di Venezia nel 2016, facendo seguito ai premi di Locarno e Berlino dei suoi film precedenti.

Il cineasta filippino mette al centro del racconto una donna (in Tolstoj al contrario è un uomo) e sposta l’ambientazione nel contesto urbano contemporaneo delle Filippine. Mentre Horacia ritorna in città dopo essere stata ingiustamente detenuta per trent’anni emergono le storie di violenza e ingiustizia delle Filippine degli ultimi quarant’anni.

Lav Diaz l’ha definita “una storia di morte e di perdono. Un racconto spirituale che non riguarda Dio ma una persona che soffre ed è spinta a fare qualcosa di buono per tutta l’umanità”.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array