La programmazione di Fuori Orario dal 19 al 25 aprile

Da domani al 25 aprile, si parte con Rossellini e si finisce con Olmi. Poi, Il diavolo sulle colline, I tempi felici verranno presto, Guardiamoli negli occhi e Dalla Nube alla Resistenza.

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Domenica    19   aprile    2020

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

 CINEASTA DEL PRESENTE

“NON SI PUO’ VIVERE SENZA ROSSELLINI”

(4)

BLAISE PASCAL

(Italia, 1971, col., durata totale, le 137’07”) 1° e 2° puntata

Regia: Roberto Rossellini

Sceneggiatura: Roberto Rossellini, Luciano Scaffa, Marcello Mariani

Con: Pierre Arditi, Claude Baks, Giuseppe Addobbati, Christian De Sica, Rita Forzano

Le biografie dei grandi, da Socrate ad Agostino, da Cartesio agli Apostoli e Cosimo de’ Medici, furono il progetto divulgativo di un regista che usò il cinema per parlare a uomini del presente, sempre più frastornati dalle accelerazioni esponenziali del ventesimo secolo, di uomini del passato dalle vite non facili, in alcuni casi drammaticamente segnate da persecuzione, malattia e morte.

Come avverrà in Cartesio due anni dopo, Rossellini offre lo spunto didattico didascalico per conoscere uno dei grandi filosofi del passato, nascondendo dietro l’intento educativo una visione del mondo molto personale e problematica. Il Pascal scienziato è colui che sperimenta la pressione atmosferica (confutando le tesi torricelliane), che inventa una rudimentale macchina per calcoli matematici (antesignana delle moderne calcolatrici) e cerca di dimostrare l’esistenza del vuoto come necessità anche metafisica (contravvenendo le teorie aristoteliche e rischiando l’accusa di ateismo).

E in quale mondo, ancora pieno di contraddizioni, si muova Pascal lo chiarisce la scena del processo della strega, apparentemente una inutile appendice, che è però emblematico, nel quadro che ci vuole offrire Rossellini, dell’idea di una permanenza di elementi arcaici e medievali in una società che tramite uomini come Pascal e Cartesio, sentiva la necessità di voltare pagina, rimettere in discussione le certezze del passato ed offrire strumenti più moderni di decodificazione della realtà (vedi l’acceso confronto con un non meglio identificato denigratore delle ardite idee di Pascal). Una visione insomma complessiva di una realtà storica che probabilmente era il riflesso di una realtà, quella italiana anni Settanta in cui si muove Rossellini, fortemente attraversata da spinte innovative e rivoluzionarie, ma ancora orientata da altre forze più reazionarie e conservatrici.

Venerdì    24   aprile    2020 

CORPI E LUOGHI

(7)

a cura di Simona Fina

I TEMPI FELICI VERRANNO PRESTO

(Italia/Francia, 2016, col., dur., 99’) 

Regia: Alessandro Comodin

Con: Sabrina Seyvecou, Erikas Sizonovas, Luca Bernardi, Carlo Rigoni, Marco Giordana

Tommaso e Arturo sono riusciti a scappare cercando rifugio nella foresta. Bella la vita ora, nonostante tutto. Ma, attenzione, muori sempre quando meno te l’aspetti, anche se sei giovane, finalmente felice e non hai mai fatto niente di male. Tanti anni dopo, ai giorni nostri, la foresta pare sia infestata da lupi affamati. Nessuno si ricorda della storia dei due giovani, ma proprio in quella foresta Ariane scopre uno strano buco. Ariane è forse, allora, la ragazza di cui parla quella leggenda della valle? Il perché Ariane sia entrata in quel buco rimane un mistero, fatto sta che poi, di lei, non s’è saputo più nulla. Ognuno la racconta a modo suo questa storia, ma tutti concordano nel dire che Ariane il lupo l’ha incontrato.

Presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2016 – Proiezione speciale Semaine de la Critique

IL DIAVOLO SULLE COLLINE

(Italia, 1985, col., dur., 90’34”)

Regia: Vittorio Cottafavi

Con: Alessandro Fontana, Roberto Accornero, Daniela Silverio, Matteo Corvino, Urbano Barberini, Kristina Van Eyck

Dal secondo dei tre racconti di La bella estate (1949), di Cesare Pavese: tre amici torinesi, di diversa estrazione sociale, tirano a campare subendo, ognuno a modo suo, l’influenza negativa di un amico ricco, bello e corrotto. Costui rappresenta tutto ciò che i ragazzi non sono o non hanno. È ricco, è viziato, è vissuto, ma soprattutto, è sconfitto, ma della sua sconfitta sembra farne, e in effetti ne fa, un affascinante punto di forza. Poli risucchia i tre amici nelle sue turbinose avventure.

“Due parole sul film? È un omaggio a Cesare Pavese. Uno scrittore estremamente moderno che ha usato l’introspezione psicologica per comunicare le proprie emozioni. Vedrete un film dove ogni cosa è suggerita, non detta compiuta­mente, perché a Pavese non interessano tanto gli avvenimenti quanto i sentimenti che essi sviluppano nei suoi personaggi, li maturano, li modificano. È la storia di cinque giovani alle prese con una “educazione senti­mentale” che influirà probabilmente su tutta la loro vita. Ho cercato di girare questo racconto, che si svolge negli anni trenta, con i movimenti, le pause dei dialoghi, il pudore con il quale a quei tempi si scoprivano i sentimenti. I giovani allora parlavano di più, cercavano di comunicare attraverso la parola, l’intelligenza. Quello che mi ha sempre turbato nei film che narrano di un’altra epoca è l’incongruenza tra l’ambiente rigorosamente aderente ad essa, ed il ritmo, i movimenti, il modo di esprimersi inequivocabilmente di oggi. Sono convinto che sia il momento di rievocare il mondo di questo straordinario scrittore. Esistono misteriose affinità con quello di oggi. Le atmosfere inquietanti riescono tutt’ora a suscitare in noi il dubbio che le cose più segretamente tenute nel nostro animo siano la vera condizione dell’esistenza» (V. Cottafavi, “Filmcritica” n. 356, giugno-luglio 1985).

 

Sabato 25 aprile    2020

SE LA MEMORIA ESISTE

a cura di Simona Fina

GUARDIAMOLI NEGLI OCCHI                   PRIMA VISIONE TV

(Italia, 2015, b/n e col., dur., 85’)

Regia: Barbara Elese ed Erik Negro

Con i partigiani: Elio Righi, Mario Mariscotti, Pasquale Cinefra, Giovanni Moretti, Giuseppe Piana, Pietro Reverdito

Per gentile concessione di Barbara Elese ed Erik Negro

 “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione” (Piero Calamandrei). Girato e montato nel 2015, in occasione del Settantesimo anniversario della Liberazione, “Guardiamoli negli occhi” vuole essere il racconto di un viaggio di scoperta, in cui tre ragazzi del basso Piemonte si avventurano attraverso parole, sguardi e paesaggi per comprendere il significato profondo della Resistenza italiana. Un percorso sia fisico che spirituale, alla scoperta di un legame con la terra e la sua Memoria, lungo i sentieri fangosi illuminati nel riverbero tra le foglie, accompagnati dal suono del vento di Langa nel tentativo di dare una presenza a ciò che ormai appare assente. (Barbara ed Erik)

DALLA NUBE ALLA RESISTENZA

(Italia/Germania/Francia 1979, col., dur., 100’57”)

Regia: Danièle Huillet, Jean-Marie Straub

Da: Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese (1947)

Con: Olimpia Carlisi, Guido Lombardi, Gino Felici, Lori Pelosini, Walter Pardini, Mauro Monni, Gianni Toti.

Nel primo segmento del film troviamo sei racconti ripresi dai Dialoghi con Leucò (1947) di Cesare Pavese; nel secondo brani di un altro libro di Pavese, La luna e i falò (1950). Sui testi di Cesare Pavese viene tracciata la parabola dell’umanità dal mito alla storia. Nel cielo del Mito, i destini degli umani sono soggetti alla volontà degli dèi: ed è sui temi legati al potere che si articolano i dialoghi della prima parte del film. Nella seconda parte i racconti di guerra dell’artigiano-musicista Nuto trovano un attento ascoltatore nel Bastardo, rientrato dall’America nelle natie Langhe dopo il 25 aprile. Nuto e Bastardo ricordano e discutono della Resistenza, ma il Bastardo scopre che tutti quelli che conosceva sono morti e che la guerra ha profondamente cambiato i rapporti fra le persone.

NASCITA DI UNA FORMAZIONE PARTIGIANA

(Italia, 1973, b/n, dur., 62’30”)

Regia: Ermanno Olmi

Il film si apre nello studio dell’avvocato Duccio Galimberti, a Cuneo, covo segreto dove ebbe origine un piccolo nucleo di partigiani, che si riunì poi il 12 settembre a Madonna del Colleto, sopra Valdieri. Viene rievocato il dramma di Boves, incendiato dai nazisti per rappresaglia dopo aver trucidato 23 persone. Ma il movimento partigiano non viene soffocato: altre bande sorgono, si rafforzano ovunque, si moltiplicano i colpi di mano e i sabotaggi, come la distruzione del viadotto ferroviario di Vernante. Sequenze ricostruite si alternano a testimonianze e a letture di diari e memorie.

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