La programmazione di Fuori Orario dal 25 al 31 luglio

Nella programmazione di Fuori Orario da stanotte a sabato 21 il Vangelo di Pippo Delbono in prima tv e i racconti delle quattro stagioni di Eric Rohmer

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CORSO SCENEGGIATURA CINEMA E TV, in presenza o online, NUOVA DATA DAL 27 MARZO
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Domenica 25 luglio dalle 1.50 alle 6.00

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

PUISSANCE DE LA PAROLE

visioni, corpi, voci di scrittori e poeti alla deriva tra cinema e TV (7)

a cura Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto

VANGELO                                 prima visione TV

(Italia-Svizzera, Belgio, 2015, col., 87’)
Regia e sceneggiatura Pippo Delbono

Con: Pippo Delbono, Zakria Safi, , Ugiagbe Nosa, I rifugiati del Centro di accoglienza di Asti, Petra Magoni, Ilaria Fantin, Bobò, , Pepe Robledo

Pippo, regista teatrale, si reca in un centro dove i profughi trovano asilo e condivide la loro quotidianità fatta di tempo sospeso tra dolorose memorie e incerto futuro. Poco alla volta i rifugiati si aprono al regista, gli raccontano le loro storie. Qualcuna di queste sarà nel film, altre rimarranno segrete. E alla fine l’idea di mettere in scena il Vangelo prende una sua forma incarnandosi nelle vite di queste persone, inevitabili protagoniste di un tempo nuovo.

“ Con gli occhi feriti sono entrato in un campo di rifugiati. Senza difese, senza idee chiare, senza capire bene perché andavo lì. Certo per fuggire da quel mio mondo del teatro così lontano dal mondo, così morto, per riempire un mio vuoto, per cercare qualcosa di vivo. E ho incontrato delle persone che portavano segni di grandi ferite, di grandi lotte, ma anche segni di grande vita. Ho trovato qualche cosa in loro che credo c’entri con la verità, la bellezza, l’arte, la fede. E forse con quel Vangelo in cui tanto credeva mia madre”. (Pippo Delbono)

LA CASA È NERA

(Khanehsiahast, Iran, 1963, b/n, dur., 22’54”, v.o. sott. in italiano)

Regia: Forough Farrokhzad

 Il 13 febbraio 1967 alle 16.30, Forough Farrokhzad è morta a 32 anni in un incidente automobilistico a Teheran. Era una dei più grandi poeti persiani contemporanei e resta purtroppo la regista di un solo film. Praticamente sconosciuto in Europa, il film fu commissionato alla regista per documentare l’inguardabile: un lebbrosario in Iran. Il dolore, la bruttezza, la deformità delle persone che lo abitano sono visti mirabilmente senza compiacimenti e commiserazione. Ammirato da Chris Marker e riscoperto negli ultimi anni come uno dei grandi capolavori ignorati della storia del cinema, una preghiera laica sulla folgorante bellezza della creazione divina in tutti i suoi aspetti.

“Forough Farrokhzad, che è con Larisa Šepit’ko e Tanaka Kinuyo la necessità stessa del genio femminile nel cinema, immerge la sua splendida poesia, la sua bellissima voce in questo film quasi-unico, prodotto dal compagno Ebrahim Golestan, nel momento più alto del cinema iraniano, perdurante oltre l’alternanza delle censure politiche. “L’ebbra di cinema” potremmo chiamare Forough in questo film che reagisce a un universo di lebbrosi (come in Pollet), e nel finale l’uscita dalla casa nera compie il gesto di Lumière e Comerio”. (Sergio M. Grmek Germani)

GLI INDESIDERATI D’EUROPA

(Italia/Spagna, 2018, b/n., dur., 112’)

Regia: Fabrizio Ferraro

Con: Vicenc Altaió, Bruno Duchêne, Euplemio Macri, Pau Riba, Marco Teti, Catarina Wallenstein

Al confine tra Francia e Spagna, sui Pirenei, alla ricerca dei sentieri di Walter Benjamin (in fuga dall’Europa nazista), Ferraro realizza il suo film più aperto e più audace. Di Fabrizio Ferraro Fuori Orario ha mostrato la maggior parte dei film.

POESIA E ATTUALITA’: LA DIVINA COMMEDIA E ALTRO   (3 puntate)

(Id., Italia, 1992, colore)

Nel 1992 il Dipartimento Scuola e Educazione della Rai insieme al Teatro di Roma organizza e filma una serie di incontri al Teatro Argentina di Roma in cui scrittori, poeti, musicisti leggono un canto della Commedia di Dante. Tra le personalità invitate ci furono Franco Fortini, Attilio Bertolucci, Nelo Risi, Luciano Berio, gli incontri furono proposti nello stesso anno su Rai 2.

In questa notte l’undicesimo canto letto da Dario Bellezza, il quattordicesimo canto letto da Elio Pagliarani e il diciassettesimo letto da Luciano Berio.

Venerdì  30  luglio dalle 00.45 alle 6.00

RACCONTI DELLE QUATTRO STAGIONI OVVERO CHE COSA È IL CINEMA (1)

a cura di Roberto Turigliatto

“Avevo pochi soggetti da trattare, li ho trovati quando ero molto giovane –  come del resto avviene spesso – , e in seguito mi sono attenuto a quelli e ho cercato di riprenderli, svilupparli e adattarli alla forma cinematografica” (Eric Rohmer).

Dopo i sei film dei Racconti morali e gli altrettanti delle Commedie e proverbi  Rohmer realizza tra il 1990 e il 1998 una terza serie, i Racconti delle quattro stagioni. Fuori Orario aveva già programmato  in passato singolarmente ognuno dei quattro film, ma li presenta ora  per la prima volta insieme e in versione originale con sottotitoli italiani. Fin da uno dei suoi primi  testi critici, “Pour un cinéma parlant”, Rohmer aveva deplorato che il cinema, pur essendo diventato parlato fin dal 1930, accordasse un’importanza secondaria alla parola. “Filmare la parola” sarà una delle principali sfide estetiche del suo cinema: “per me c’è maggiore  messa in scena cinematografica quando faccio parlare delle persone piuttosto che se mostrassi qualcuno tirare un colpo di pistola”. Attraverso la parola si mette in scena il  gioco della verità e della menzogna, dello scarto inevitabile tra la consapevolezza e l’illusione: ma anche il tema della scelta e del caso, ricorrente nella sua opera. Talvolta nella sua rappresentazione dell’intrigo amoroso lo si è accostato a Marivaux e ai suoi “giochi dell’amore e del caso” ma Rohmer ha dichiarato di non essere particolarmente interessato a questo autore, preferendo riferirsi esplicitamente (in La mia notte con Maud e Racconto d’inverno) al tema pascaliano della scelta.

Più di tanti altri registi Rohmer è stato capace di rispondere all’interrogativo posto dal suo amico André Bazin: Che cosa è il cinema?  Un’arte dello spazio, aveva scritto negli anni Cinquanta.

RACCONTO DI PRIMAVERA

(Conte de printemps, Francia, 1990, col., 102’, v.o. sottotitoli italiani)

Regia e sceneggiatura: Eric Rohmer

Con: Anne Teyssèdre, Hugues Quester, Florence Darel

Jeanne, giovane professoressa di filosofia di liceo nella regione parigina,  abita a casa del fidanzato Mathieu. Quando questi si assenta per una settimana Jeanne  vorrebbe  ritornare nel suo appartamento, che però in quel momento è occupato dalla cugina, alla quale l’ha lasciato per qualche giorno.  Invitata a una festa Jeanne conosce la giovane Natacha, che l’invita nella casa di famiglia a Fontainebleau per vedere la primavera….

RACCONTO D’INVERNO

(Conte d’hiver, Francia, 1994, col., 109’)

Regia e sceneggiatura: Eric Rohmer

Con: Charlotte Véry, Frédéric van den Driessche, Michel Voletti, Hervé Furic, Jean-Claude Biette

Félicie trascorre l’estate con Charles, un giovane che ha incontrato in vacanza e di cui si è innamorata.  Ma a causa di un banale lapsus, quando alla fine della vacanza gli comunica il suo indirizzo perché possano  rivedersi, commette un errore. Sarà impossibile per Charles ritrovarla e ignorerà che dalla loro relazione è nata una bambina. Félicie non riesce a dimenticare Charles e anni dopo il caso li farà reincontrare a Parigi…

Sabato 31 luglio dalle 1.15 alle 06.30

RACCONTI DELLE QUATTRO STAGIONI OVVERO CHE COSA È IL CINEMA (2)

a cura di Roberto Turigliatto

RACCONTO D’ESTATE 

(Conte d’été, Francia, 1996, col., 109’, v.o. sottotitoli italiani)

Regia e sceneggiatura: Eric Rohmer

Con: Melvil Poupaud, Amanda Langlet, Gwenaëlle Simon, Aurélia Nolin

A Dinard, sulla costa bretone, il 17 luglio. Il giovane Gaspard, studente di matematica, chitarrista a tempo perso, aspetta Léna, di cui dice di essere innamorato. Incontra Margot, studentessa di etnologia e cameriera in una crêperie, che diventa sua amica e confidente nel corso di lunghe camminate sulla spiaggia. In una serata in discoteca fa la conoscenza di  Solène, che fa di tutto per sedurlo. Quando ormai Gaspard spera che Léna non arrivi più, questa fa la sua comparsa e la situazione amorosa si complica.

RACCONTO D’AUTUNNO

(Conte d’automne, Francia, 1998, col., 106’, v.o. sottotitoli italiani)

Regia e sceneggiatura: Eric Rohmer

Con: Marie Rivère, Béatrice Romand, Alain Libolt, Didier Sandre

Magali, vedova da cinque anni,  è viticoltrice nella Drôme. La sua amica d’infanzia Isabelle mette un annuncio su  un giornale di incontri e conosce Gérald. Cominciano a frequentarsi ma al terzo incontro Isabelle gli confessa di essere felicemente sposata e che vorrebbe invece farle conoscere la sua amica Magali. Nel frattempo Rosine, la fidanzata del figlio di Magali, prepara il terreno per farla incontrare con il suo ex professore di filosofia e amante, Etienne. Gli incontri avranno luogo durante la festa di matrimonio della figlia di Isabelle…

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