La programmazione di Fuori Orario dal 28 marzo al 3 aprile

Su Fuori Orario inizia il ciclo sui cinque maestri d’oriente con Jia Zhang-ke e Tsai Ming-liang. Poi Fiore di Giovannesi, Identificazione di una donna di Antonioni e Tempo d’estate di Lean + Comencini

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Domenica 28 marzo dalle 2.45 alle 6.00

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

OCCHI APERTI/SGUARDI SBARRATI (3)

a cura di Fulvio Baglivi

FIORE                                                 

(Italia, 2016, col., dur., 101’13’’)

Regia: Claudio Giovannesi

Con: Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Valerio Mastandrea

In un carcere per minori, Daphne, detenuta per rapina, si innamora di Josh, detenuto per lo stesso reato. In prigione i maschi e le femmine sono separati ed è impossibile incontrarsi, l’amore negato tra Daphne e Josh vive solo di sguardi fugaci, brevissime conversazioni rubate e lettere clandestine…

 “Mi sono avvicinato ai personaggi adolescenti perché sono più amorali rispetto agli adulti, perché hanno una morale diversa e questa cosa è assolutamente cinematografica: puoi raccontare un crimine commesso da un quindicenne ma si resta sempre nella dimensione del gioco, non è mai una rappresentazione adulta. Questa cosa è affascinante, perché c’è un contrasto forte.” [Claudio Giovannesi]

I BAMBINI E NOI (puntata 4 LA BICICLETTA)

(Italia, 1970, b/n, dur., 58’21”)

Regia: Luigi Comencini

Luigi Comencini ci porta a conoscere i bambini del quartiere di Prima Porta, a Roma, per scoprire le problematiche scolastiche e sociali che devono affrontare. La borgata si è molto allargata e ha accolto persone provenienti da molte parti d’Italia, col risultato che le scuole sono sovraffollate. Accanto alle classi ordinarie vi sono delle classi differenziali, che accolgono ragazzi con problemi cognitivi e comportamentali: ma queste classi riescono davvero nell’intento del recupero e della risoluzione dei problemi dei ragazzi?

Venerdì 2 aprile dalle 1.10 alle 6.00

POLVERE NEL VENTO

CINQUE MAESTRI D’ORIENTE (1)

a cura di Lorenzo Esposito e Roberto Turigliatto

STILL LIFE                   

(Id., Cina, 2006, col., dur., 109’04’’ v.o. sott. italiano)

Regia: Jia Zhangke

Con: Zhao Tao, Han Sanming, Li Zhubing, Wang Hongwei, Ma Lizhen, Zhou Lin, Luo Mingwang 

Presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e premiato con il Leone d’oro per il miglior film. Il film vede inoltre come direttore della fotografia Yu Li-wai, collaboratore di lunga data di Jia Zhangke e a sua volta regista di alcuni importanti film. Still Life è girato nel villaggio di Fengjie sulla riva sinistra del fiume Yangtze in una zona in quegli anni sottoposta e un massiccio progetto di trasformazione edilizia. 

Han Sanming arriva a Fengjie alla ricerca di sua moglie, che lo ha abbandonato sedici anni prima portandosi via la figlia appena nata. Scopre che le due non vivono più lì ma nessuno sa di preciso dove si siano trasferite. Il fratello della donna gli dice che forse questa ripasserà in futuro e così l’uomo si fa assumere come demolitore e si stabilisce in città.

Nello stesso luogo arriva Shen Hong, in cerca del proprio marito che se ne è andato due anni prima e che da allora non si è quasi più fatto vivo. Un conoscente del marito le dà una mano a rintracciarlo e, quando i due finalmente s’incontrano, la donna reagisce con estrema freddezza e se ne va.

Nel frattempo Han Sanming viene a sapere che la moglie è tornata. I due s’incontrano ma la figlia non c’è, lavora in una città più a sud. La donna invece lavora su una barca, facendo una vita difficile. Han Sanming vorrebbe portarla via con lui ma per poterlo fare deve prima pagare i debiti. Visto che è una grande somma decide di tornare al suo villaggio d’origine a fare il minatore, dove riceve una paga molto maggiore di quella da demolitore ma mette molto di più a rischio la vita. I suoi colleghi, benchè avvertiti del pericolo, decidono di seguirlo.

STRAY DOGS                                            

(Jiaoyou, Francia/Cina, 2013, col., v. o. sott. it., dur. 128’23”)         

Regia: Tsai Ming-liang

Con: Lee Kang-Sheng, Lu Yi-Ching, Yi-cheng Lee, Yi-chieh Lee, Chen Shian-Chyi

Un uomo, una donna, due figli e le loro difficoltà economiche. Dormono dove capita, si lavano nei bagni pubblici, vivono come possono ai margini della metropoli di Taipei. “Non c’è storia da raccontare”, se non quella che documenta il tragitto dei corpi degli attori sul fiume a ritroso di tutti i film di Tsai Ming-Liang stesso, fino a tornare al primigenio primo piano di Vive l’amour qui prolungato a circa dodici minuti e addizionato dalla presenza di Lee Kang-sheng. Presentato e premiato al Festival di Venezia, questo capolavoro è stato presentato da Tsai Ming-liang come il suo ultimo lungometraggio (volontà poi fortunatamente non rispettata).

Sabato 3 aprile dalle 1.20 alle 6.30

TEMPO DI AMARE TEMPO DI FILMARE

a cura di Lorenzo Esposito

TEMPO D’ESTATE                        

(Summertime., Usa/Gb, 1955, col., dur., 93’ 13’’)

Regia: David Lean

Con: Katharine Hepburn, Rossano Brazzi, Isa Miranda, Darren McGavin, Mari Aldon

Jane Hudson è una donna americana non più giovanissima che arriva a Venezia per una vacanza. Jane è entusiasta del paesaggio, tanto che filma tutto, anche l’arrivo in treno. Jane si trova una stanza con terrazzino e una visione mozzafiato su Venezia e la laguna. Inizia così la vacanza, girando per la città e continuando a filmare ininterrottamente. Un giorno, seduta a un tavolino di piazza San Marco, si accorge di essere osservata da un uomo affascinante seduto poco distante e turbata si allontana in fretta. Poco dopo entra in un negozio di antiquariato e si accorge che il negoziante è lo stesso uomo. Sempre più turbata, si fa accompagnare da Mauro (un ragazzino che vive di espedienti) nei dintorni del negozio e, inavvertitamente, cade in acqua. Tornata alla pensione, viene raggiunta dall’antiquario, Renato de Rossi, che inizia a farle la corte. Affascinata, la donna inizia a uscire con Renato, continuando a frequentarlo anche quando scopre che lui è sposato ma separato. Infine, temendo il logorio del rapporto, parte per tornare in America, con questo stupendo ricordo di un amore estivo.

Tratto da uno spettacolo di Brodway scritto da Arthur Laurents, Tempo d’estate ha avuto una lavorazione travagliata che, prima di arrivare a Lean, ha visto avvicendarsi come possibili registi nomi quali Anatole Litvak e Daniel Mann. A un certo punto si pensò anche a Vittorio De Sica nel ruolo di Renato e, a quel punto, anche Roberto Rossellini si disse interessato a dirigerlo con Ingrid Bergman protagonista. Lean infine subentrò e ne fece un film visionario e malinconico che per anni giudicò tra i suoi migliori. All’epoca ottenne anche due nominations all’Oscar come miglior film e migliore attore.

IDENTIFICAZIONE DI UNA DONNA                       

(Italia/Francia, 1982, col., dur.,126’)

Regia: Michelangelo Antonioni

Con: Tomas Milian, Daniela Silverio, Christine Boisson, Sandra Manoteleoni, Marcel Bozzuffi, Alessandro Ruspali, Paola Dominguin, Veronica Lazar, Lara Wendel, Enrica Fico.

Protagonista è un cineasta, sui 40 anni, Niccolò, che vive a Roma. E’ alla ricerca di una protagonista femminile e incontra Mavi, una giovane aristocratica, piuttosto bizzarra e, a suo modo, attraente. Niccolò ne è conquistato fino a dimenticare il suo film. Ma, da quando ha intrecciato la sua relazione con Mavi, si inserisce il “giallo” nella vita di Niccolò: telefonate che gli intimano di cessare la relazione, incontri con un emissario misterioso: è seguito, sorvegliato. Mavi, sfugge ad ogni spiegazione e alla fine scompare. Niccolò la ricerca, la rintraccia; ma senza esito, per i legami che Mavi ha contratto con un’altra donna. In tutte queste vicende, Niccolò frequenta i più svariati ambienti sociali e si sente estraneo, spaesato come in un mondo di stranieri che parlano la sua stessa lingua, ma hanno mentalità, costumi, gusti diversi. Intanto è venuta in aiuto di Niccolò un’altra donna, questa volta borghese, non più velata, lunare come Mavi, ma solare e schietta, Ida. Anche con Ida, Niccolò cerca di rivivere la situazione ambigua vissuta con Mavi, nella quale, cercando una donna per il suo film, ha trovato una donna per se stesso, dopo aver rotto con la moglie e avendo solo saltuari rapporti col figlioletto. Ma Ida è una compagna troppo lucida e concreta per accettare un’ambigua avventura, tanto più che attende un figlio, frutto di una precedente relazione, che Niccolò non riconoscerà mai. Ora a Niccolò non rimane che cambiare il soggetto del suo film: sceglierà un argomento fantascientifico; cercherà di scoprire i misteri del sole, dal momento che gli è impossibile svelare i misteri della vita terrena.

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