La programmazione di Fuori Orario dal 28 novembre al 4 dicembre

Su Fuori Orario da stanotte a sabato 4, omaggio a Tonino De Beernardi e poi Bragaglia, Castellani, Straub, Cottavafi, Olmi e Donfrancesco

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Domenica 28 novembre dalle 2.15 alle 6.00

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

CINEMA SUL FONDO 2

da una idea di Ciro Giorgini ed enrico ghezzi (16) 

a cura di Paolo Luciani

Sono centinaia i film italiani del periodo 1929/1945 considerati perduti, scomparsi, non ancora individuati. Le condizioni oggettive di deperibilità e difficoltà di conservazione di copie e negativi,  si sono unite alle  ventate di rimozione (culturale, critica, storica, politica…) che si alzarono impetuose ed immediate nei giorni della Liberazione. Ci sono voluti alcuni decenni prima che si risvegliasse una attenzione nei confronti di “quel cinema”; anche in questo caso, va attribuito alla nuova o giovane (…di allora…) critica italiana il merito di averlo considerato in maniera del tutto originale

Fin dalla sua nascita, la Rai ha rappresentato una delle possibilità maggiori di fruizione di questo cinema;  oltre ad avere la disponibilità di decine e decine di titoli, via via diversi anno dopo anno, secondo la logica dei diritti tv, si è spesso impegnata nella ricerca, restauro e promozione di titoli importanti del periodo 1929/1945, collaborando attivamente con studiosi e cineteche. In particolare, questa funzione è stata assolta da Fuori Orario; CINEMA SUL FONDO, nasce alcuni anni fa da questa esigenza e dalla passione di Ciro Giorgini con enrico ghezzi.

Al lavoro ci CINEMA SUL FONDO si deve   ad esempio il ritrovamento di un titolo considerato scomparso come LA STELLA DEL CINEMA, che volutamente abbiamo scelto per inaugurare questa ripresa del ciclo.

Riprendiamo quindi questo progetto con la speranza di poter contribuire a tenere alta l’attenzione su questo segmento importante della storia del nostro paese.

IL PRIGIONIERO DI SANTA CRUZ              

(Italia, 1941, b/n, dur., 75’)

Regia: Carlo Ludovico Bragaglia

Con: Juan De Landa, Maria Mercader, Giuseppe Rinaldi, Carmen Navascues, Enrico Glori, Amelia Chellini, Cesare Polacco, Arturo Bragaglia

UN COLPO DI PISTOLA    

(Italia, 1942, b/n, dur., 88’)

Regia: Renato Castellani

Con: Assia Noris, Fosco Giachetti, Antonio Centa, Rubi Dalma, Mimì Dugini, Renato Cialente, Anna Capodaglio, Agnese Dubbini, Armando Francioli, Saro Urzì, Alessandro Fersen

 

Venerdì 3 dicembre dalle 1.15 alle 6.00

FIUME SENZA FINE

UNA NOTTE DEDICATA A TONINO DE BERNARDI

a cura di Fulvio Baglivi

TONINO DE BERNARDI UNA RICERCA SENZA CONFINI

(Italia 2021, colore)

[Programma del Torino Film Festival 39]

Il cinema di Tonino De Bernardi è in continua elaborazione. Un work in progress instancabile di un autore che a 84 anni non smette di sperimentare e di fare cinema come se si trattasse sempre di una «prima volta». Sta preparando un film con Isabelle Huppert e nel frattempo ha realizzato dei brevi lavori che confluiscono in questo programma. Corti suoi e non suoi, ma se non suoi diretti da filmmaker che in questo momento condividono il suo percorso. Cinema “di famiglia” aperto al e sul mondo. Nascono così le videolettere tra lui (Scrosci di vita precedente, 30’) e la cugina Tiziana Panizza (Carta sinóptica, 25’) che vive in Cile; L’appuntamento mancato – Per Piera (’10), dedicato a Piera Degli Esposti; Il mare non bagna Napoli (11’), incursione nel testo della scrittrice Anna Maria Ortese; Dissonanze (10’) di Simone Chiapino che ha montato il film ispirato a Ortese. [Dal catalogo del TFF 39]

INTORNO ALLA CASA

(Italia, 1984, colore, 30’)

ZIBALDINO 84 – DIODATA SALUZZO – PT n. 20

(Italia, 1984, colore, 30’)

ZIBALDINO 85 IL CAMMINO DIFFICILE, prima parte: FELICE FISCHETTI, POETA – PT n. 20

(Italia, 1984, colore, 30’)

ZIBALDINO 85 IL CAMMINO DIFFICILE, seconda parte: EMILIA E LA LIBERTA’ HO TROVATO IL CAMMINO DIFFICILE EMILIA E LA VITA – PT n. 21

(Italia, 1984, colore, 30’)

ZIBALDINO 86 RAMO SECCO – PT n. 20

(Italia, 1984, colore, 30’)

Cinque lavori girati da Tonino De Bernardi per la RAI Piemonte tra il 1984 e 1985 gli anni precedenti a Elettra, unico lungometraggio interamente prodotto dalla RAI. Tutti i film hanno una durata di 30’, sono girati nella zona di Casal Borgone, dove Tonino ha vissuto e insegnato per buona parte della sua vita. Protagonisti sono amici, vicini, gli alunni, i familiari. Quattro film sono per la serie Zibaldino, incentrata sulla vita e la cultura della regione, Tonino ne dedica tre alla poesia, tra cui i poeti Diodata Saluzzo e Felice Fischetti.

 

Sabato 4 dicembre dalle 2.00 alle 6.30

EUROPA 2021 – L’ETERNO RITORNO (9)

a cura di Fulvio Baglivi, Lorenzo Esposito, Roberto Turigliatto

LES GENS DU LAC                 PRIMA VISIONE TV                                             

(Svizzera, 2018, col., dur., 20′, v. o. sott. italiano)

Regia: Jean-Marie Straub

Il film rievoca l’attività al servizio della Resistenza di due pescatori sul lago di Ginevra durante l’Occupazione nazista come descritto dalla scrittrice svizzera Janine Mansard nel romanzo dallo stesso titolo. Straub segue in particolare l’itinerario sul lago del figlio dei due pescatori, Paulus, per prestare soccorso ai fuggitivi. Così come aveva fatto più di dieci anni prima tracciando l’itinerario di Jean Bricard  nell’ultimo film realizzato con Danièle Huillet, Itinéraire de Jean Bricard.  

QUALCOSA CHE VIVE E BRUCIA

(Quelque chose qui vit et brûle, Francia-Italia, 2021, col., dur., 76’16”, v. o. sott. italiano)

Regia: Giovanni Donfrancesco

Produzione: Altara Films / Bocalupo Films /Arte (La Lucarne) / Rai Cinema

Fuori Orario presenta il nuovo film di Giovanni Donfrancesco, di cui erano già stati programmati i precedenti The Stone River e Il risoluto.

In tutti i  paesi dell’Europa occupata dai Nazisti, uomini e  donne  condannati a morte hanno scritto ai loro cari le loro ultime lettere. Nel film di Donfrancesco persone altrettanto anonime dell’Europa di oggi leggono davanti alla cinepresa le lettere scritte molti anni prima. Le voci ci raggiungono al di là dello spazio e del tempo: qualcosa che vive e brucia.

Le lettere dei condannati a morte della Resistenza europea erano state pubblicate in Italia dieci anni dopo la fine della guerra in un’antologia con prefazione di Thomas Mann.  Donfrancesco ha scelto, tra le circa quattrocento lettere presenti nel libro, firmate da uomini e donne di sedici paesi, dieci lettere, nelle quali la coscienza di una morte ineluttabile  investe ogni frase di una chiaroveggenza che fa attraversare il tempo. Non si tratta di suppliche o di grida, ma di un luminoso invito –  attraverso  una singolare polifonia di voci e di musiche –  a riflettere sul senso da dare alla vita, all’amore, all’amore della vita.

“La lettura di questo libro mi ha scosso: vi ho trovato delle risonanze con l’Europa di oggi e l’ideale che rappresenta. Alcuni di questi movimenti antinazisti erano mossi anche da convinzioni nazionaliste. Ma ciò che più mi ha colpito in questi testi e che ho voluto trasporre nel mio film non è tanto il loro aspetto storico quanto quello morale. L’etica che muove gli autori delle lettere  può stupire da parte di persone ordinarie, che sono state portate a resistere dalle circostanze o dalle loro frequentazioni. Per questo ho cercato, perché si potessero sentire, delle persone di oggi altrettanto ordinarie, che parlano la stessa lingua e hanno qualcosa in comune con loro”. (Giovanni Donfrancesco, da un’intervista a “Télérama”)

IL MONDO È UNA PRIGIONE

(Italia, 1962, b/n, dur., 65’)
Regia: Vittorio Cottafavi

Con: Raoul Grassilli, Giuseppe Angelini, Gianni Bertoncin, Armando Biagetti, Lando Buzzanca, Enrico Canestrini, Rodolfo Cappellini, Livia Cordaro, Romolo Costa, Rocco D’Assunta, Amos Davoli, Renato Del Grillo

Roma, 1943. Guglielmo, sospettato di proteggere membri della Resistenza, viene arrestato dai tedeschi e portato nelle prigioni di via Tasso. Qui, insieme a molti altri, dovrà subire lunghe torture, prima di essere condotto nel carcere di Regina Coeli. La prigionia prosegue lenta e inesorabile, attraverso il diario che Guglielmo aggiorna costantemente registrando fatti, paure, tensioni, fino al giorno della liberazione. Tratto dal libro omonimo di Guglielmo Petroni.

NASCITA DI UNA FORMAZIONE PARTIGIANA

(Italia, 1973, b/n, dur., 63′)

Regia: Ermanno Olmi

Il film si apre nello studio dell’avvocato Duccio Galimberti, a Cuneo, covo segreto dove ebbe origine un piccolo nucleo di partigiani, che si riunì poi il 12 settembre a Madonna del Colleto, sopra Valdieri. Viene rievocato il dramma di Boves, incendiato dai nazisti per rappresaglia dopo aver trucidato 23 persone. Ma il movimento partigiano non viene soffocato: altre bande sorgono, si rafforzano ovunque, si moltiplicano i colpi di mano e i sabotaggi, come la distruzione del viadotto ferroviario di Vernante. Sequenze ricostruite si alternano a testimonianze e a letture di diari e memorie.

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