La programmazione di Fuori Orario dal 30 maggio al 5 giugno

Su Fuori Orario parte il ciclo Truffaut con Tirate sul pianista e Mica scema la ragazza. Poi ci sono Ray (La donna del bandito), Sirk (Donne e veleni) e Jarmusch (The Limits of Control)

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Domenica 30 maggio dalle 2.20 alle 6.00

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta 

HOTEL DES APOLIDES (3)

a cura di Donatello Fumarola

À PROPOS DE VENISE

(Francia, Svizzera, 2013, col., dur., 22′ 27”, v.o. sottotitoli in italiano)

Regia: Jean-Marie Straub

Gloria e crollo della grande Repubblica (di Venezia): le ragioni sono molteplici, complesse,  storiche, psicologiche e umane, fin troppo umane. Sono gli stessi ingredienti la cui miscela e i cui movimenti decideranno se e in che condizioni l’Europa attuale sopravviverà? Jean- Marie Straub ci pone la domanda…“Nel 1902, dopo diversi viaggi in loco, Maurice Barrès pubblica La mort de Venise. Nel 2014 Jean-Marie Straub isola nove pagine e ne fa un film, À propos de Venise, con un lago al posto dei canali. Per entrambi, la Serenissima è già perduta nel ‘700, quando due “cariatidi” come Goethe e Chateaubriand la frequentano…” (Rinaldo Censi)

THE LIMITS OF CONTROL                  

(id.,  Usa, Giappone, 2009, col., dur., 111’08’’’)

Regia: Jim Jarmusch

Interpreti: Isaach De Bankolé, Bill Murray, Tilda Swinton, Gael Garcia Bernal, Hiam Abbas, Paz de la Huerta, John Hurt, Jean-François Stevenin.

Un killer originario del Camerun segue una serie di indizi improbabili per effettuare una misteriosa missione che lo porterà a vagabondare per vari paesi, al di fuori della legge. Durante il cammino, incontra una serie di mandanti di diverse nazionalità che gli indicano, come in un gioco (alla Rivette), la mossa successiva da intraprendere attraverso un punto di vista sulla realtà. Una geografia sentimentale della coscienza umana.

 

Venerdì 4 giugno dalle 1.10 alle 6.00

ESSI VIVONO DI NOTTE

Il realismo romantico di François Truffaut (1)

a cura di Lorenzo Esposito

TIRATE SUL PIANISTA                    

(Tirez sur le pianiste, Francia, 1960, b/n, dur. 80’ v.o. sottotitoli in italiano)

Regia: François Truffaut

Con: Charles Aznavour, Marie Dubois, Nicole Berger, Michèle Mercier, Albert Rémy

Parigi, 1960. Un pianista classico fallito, Charlie Kohler/Edouard Saroyan (Charles Aznavour), tocca il fondo dopo il suicidio della moglie, suona il piano in una bettola parigina. Lena (Marie Dubois), la cameriera, si sta innamorando di Charlie, che si scopre non essere chi dice di essere. Quando i suoi fratelli si mettono nei guai con i gangster, Charlie viene inavvertitamente trascinato nel caos ed è costretto a riunirsi alla famiglia da cui è fuggito.

Secondo film di Truffaut, tratto dall’omonimo romanzo di David Goodis (autore americano di romanzi di noir, tra cui il famosissimo Dark Passage) e tanto sottovalutato all’epoca quanto stupefacente a rivederlo oggi. Tirate sul pianista non è solo un omaggio all’amato noir hollywoodiano ma un gioco sottile tra eccesso del melodramma e durezza realistica che verrà via via approfondito in molti film successivi. Diceva Truffaut: “Col Pianiste vorrei far piangere le donne e ridere gli uomini… Sarà indubbiamente un documentario sulla timidezza”.

LA DONNA DEL BANDITO             

(They Live by Night, USA, 1949, b/n, dur., 91’37”)

Regia: Nicholas Ray

Con: Howard Da Silva, Jay C. Flippen, Cathy O’Donnell, Farley Granger

Bowie Bowers, ingiustamente condannato per omicidio, evade di prigione insieme a due criminali evasi con lui da una prigione di stato. Conosce la nipote di uno di loro, se ne innamora e, insieme, fuggono per mezza America cercando di dimenticare il passato; ma in uno scontro con la polizia rimane ucciso. Esordio alla regia di un grandissimo cineasta, Nicholas Ray, che mostra subito le sue credenziali liberal – in un noir teso alla valorizzazione morale dei due giovani protagonisti. Il disegno è di un mondo violento e astioso dove armonia e sentimento sembrano non poter mai approdare. Gli eroi di Ray non sono colpevoli, bensì vittime, angeli perduti fagocitati da una società brutale e da un sistema insensibile. Con questa opera, Ray crea l’archetipo del gangster movie incentrato sulla coppia criminale, ripreso al cinema infinite volte da Gangster Story (1967) a Getaway! (1972), da La rabbia giovane (1973) ad Assassini nati (1994). Da ricordare le due scene dell’inseguimento (nel campo di grano e in automobile), interamente riprese da una telecamera fissata su un elicottero in volo; stratagemma che fece risparmiare alla RKO ben 10.000 dollari (del 1949). Il film verrà scoperto ed apprezzato in Europa prima di essere distribuito (tardivamente) negli Stati Uniti.

 

Sabato 5 giugno dalle 1.45 alle 6.30

ESSI VIVONO DI NOTTE

Il realismo romantico di François Truffaut (2)

a cura di Lorenzo Esposito

MICA SCEMA LA RAGAZZA                                        

(Une belle fille comme moi, Francia, 1972, b/n, dur., 96’04” v.o. sottotitolato in italiano)

Regia: François Truffaut

Con: Bernadette Lafont, André Dussolier, Claude Brasseur, Charles Denner, Guy Marchand, Philippe Léotard

Stanislas Previne (André Dussolier), un giovane sociologo che prepara una tesi sulle donne criminali, incontra Camille Bliss (un’indimenticabile Bernadette Lafont) in prigione per intervistarla. Camille, accusata di aver ucciso il suo amante Arthur e suo padre, racconta a Stanislas la sua vita e le sue storie d’amore. Stanislas si innamora presto di Camille e trova le prove della sua innocenza. Una volta libera, Camille diventa una star della canzone. Stanislas la incontra dopo un’esibizione e lei lo seduce a casa sua, ma il marito li scopre e Camille lo uccide lasciando cadere la colpa su Stanislas. Quando Stanislas viene imprigionato per omicidio, Camille non farà nulla per aiutare l’uomo che l’ha liberata.

Con questo film, tratto dal romanzo Such a Gorgeous Kid Like Me di Henry Farrel, Truffaut prosegue nella sua interpretazione romantica del dato reale, mettendo ironicamente a soqquadro già paludati luoghi comuni sociologici e affidandosi con lucidità alla modernità del cinema.

DONNE E VELENI            

(Sleep, My Love, Usa, 1948, b/n, dur. 92’ 19’’)

Regia: Douglas Sirk

Con: Claudette Colbert, Robert Cummings, Don Ameche, Rita Johnson, George Coulouris, Queenie Smith, Ralph Morgan

Alison Courtland, una ricca newyorkese, non ha idea di come sia finita su un treno diretto a Boston. Quando telefona a suo marito Richard, la polizia la ascolta e apprende da Richard che sua moglie lo ha minacciato con una pistola. Su un volo di ritorno a casa, il compagno di viaggio Bruce Elcott si innamora di Alison, sposata ma infelice. Il marito fa sì che Alison inizi a vedere il dottor Rhinehart, uno psichiatra, in realtà un fotografo di nome Charles Vernay assunto da Richard Courtland, che ha una relazione con un’altra donna, Daphne, per liberarsi di Alison portandola al suicidio. Elcott però arriva giusto in tempo per trovare Alison, apparentemente sotto ipnosi, che sta per saltare da un balcone verso la morte.

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