La programmazione di Fuori Orario dal 5 all’11 luglio
Da domani a sabato 11 su Fuori Orario saranno protagonisti i cineasti viaggiatori ed Ermanno Olmi. In programmazione anche Bella e perduta e Chaco
Domenica 5 luglio 2020
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
MILANO CI APPARTIENE derive olmiane dal pianeta rossellini
a cura di Roberto Turigliatto
LA CIRCOSTANZA
(Italia, 1974, col., dur., 93’39”)
Regia: Ermanno Olmi, sceneggiatura: Ermanno Olmi, con Gaetano Porro, Ada Savelli, Mario Sireci, Massimo Tabak.
Il film inquadra l’alta borghesia in un momento di crisi generale, attraverso le vicende che toccano una famiglia-tipo milanese, con appartamento cittadino e villa al mare: il padre, già mortificato in casa, perde il posto di dirigente, la madre indipendente e autoritaria avvocatessa e zootecnica, i tre ragazzi che cercano di costruirsi una vita diversa, uno sposato, l’altro inventore, l’altra romantica studentessa; un giorno la madre soccorre un motociclista rimasto ferito in un incidente stradale e gli si affeziona, lei dura e arida com’è sempre stata; il marito si umilia a chiederle una raccomandazione; la moglie del primogenito partorisce in campagna con mezzi di fortuna, circondata da estranei amorevoli; la ragazza infine si innamora di un ragazzo. Olmi segue le loro comuni solitudini, e descrive i loro momenti di disorientamento: l’umiliante disgrazia del padre, il repentino intenerimento della madre, i ragazzi che non capiscono ciò che succede attorno a loro. Tutto finisce con l’estate: il giovane ferito scompare e per la donna la vita deve riprendere come prima.
“Un montaggio sempre più frammentato, accompagnato dall’uso della macchina da presa a mano, conducono Olmi a fare un cinema, poco visto e poco commentato all’epoca, che oggi ci appare tra le sue esperienze più fertili e avanzate: oltre che a I fidanzati mi riferisco al televisivo Giovani, a Un certo giorno e a La circostanza: Questo stile moderno non è mai esibito, conserva la naturalezza del suo cinema in prosa. Certo, l’amarezza è alle soglie, ma si sente l’amore del regista per tutti i suoi personaggi, se non per il mondo che abitano. In questo egli è profondamente umanista, e ancora una volta rosselliniano. Non condivide certo il cinismo e il gusto per la denuncia di molto cinema italiano coevo” (Adriano Aprà).
DURANTE L’ESTATE
(Italia, 1971, col., 99’10”)
Regia: Ermanno Olmi
Con: Renato Paracchi, Rosanna Callegari
Sceneggiato da Olmi in collaborazione con lo scrittore Fortunato Pasqualino, con musiche di Bruno Lauzi, il film continua l’esplorazione di una Milano inedita e inaspettata, già avviata in film precedenti in una onalità che fonde realismo e fiaba stralunata, con risonanze da allegoria cristologica. Milano in agosto, la città deserta, è il paesaggio esteriore che segna solitudine di personaggi che non si integrano nella nuova società dei consumi, di sognatori e perdenti che si muovono ai margini. Il protagonista è un uomo solitario che fa il coloritore di cartine storiche e propone ricerche araldiche a persone del tutto ordinarie, della cui nobiltà’ si è convinto dopo attenta osservazione. Giunge a dichiarare “principessa” una ragazza umile di cui si è innamorato, ma viene arrestato per aver venduto falsi titoli nobiliari. Prodotto dalla RAI, trascurato all’epoca della sua uscita in sala, è ormai da anni riconsiderato come un film di totale intensità olmiana, un titolo essenziale della sua opera.
LA GALLERIA, CUORE E MEMORIA DI MILANO
(Italia, 1967, b/n, dur., 43’)
Regia: Ermanno Olmi
Sceneggiatura: Dino Buzzati
Musiche: Gino Negri
Animazione: Bruno Bozzetto
Con la partecipazione di Cesare Zavattini
Di questo film di Olmi si erano perse le tracce dopo la messa in onda sul Primo Canale RAI il 15 settembre 1967 come “Speciale del telegiornale”. Ritrovato dalle Teche RAI nel 2015, è stato presentato a Milano in una serata organizzata da Feltrinelli per la fine dei lavori della ristrutturazione della Galleria (8 aprile 2015). Il 2 marzo 2018 Fuori Orario lo ha presentato per la prima volta in televisione dopo cinquant’anni dalla prima e unica messa in onda.
Realizzato per festeggiare il centenario della Galleria, il film ne ripercorre la storia dal progetto di Giuseppe Mengoni con le sue meraviglie architettoniche e luministiche (le fiamme a gas) fino alla distruzione bellica e alla sua ricostruzione nel dopoguerra. Olmi si sofferma soprattutto sulla Galleria nel momento in cui il film viene realizzato, la folla che l’abita, i passanti, i perdigiorno, i capannelli di anonime figure gesticolanti, i clienti di bar e locali, il popolo notturno che vi appare al calare della sera, i netturbini, gli operai e gli immigrati alla ricerca di lavoro che l’attraversano all’alba. In tutte le ore della giornata la Galleria diventa “il cuore della città, la gente vi si affolla e si riversa nei suoi sbocchi, aorta del grande organismo. Tutte le pulsazioni della vita cittadina si ripercuotono qui” (dal commento di Dino Buzzati). E Zavattini nel finale commenta: “La Galleria era il luogo nel quale ci sentivamo sicuri, perché ci riparava da tutti gli smarrimenti e le esitazioni che specialmente in un artista sono più frequenti di quanto non si creda”
Venerdì 10 luglio 2020
WALK THE WALK
STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI
(12)
Dall’altra parte del mondo
CHACO
(Argentina, Italia, Svizzera, 2017, col., 111’49”)
Regia, sceneggiatura: Daniele Incalcaterra, Fausta Quattrini
Produzione: Start, Rai Cinema, Elefant Films
Premiato come miglior lungometraggio al festival dei Popoli del 2018 e presentato anche a Filmmaker Festival e in numerosi altri festival internazionali
“Quando Daniele Incalcaterra riceve in eredità dal padre 5000 ettari di terra nel Chaco paraguayano decide di restituirla ai Guaraní, i popoli originari “vampirizzati” nei secoli dal latifondo e dalla deforestazione. Una volta in Paraguay la realtà con cui deve confrontarsi si presenta però più complicata, la sua proprietà è inaccessibile, chiusa tra quelle di Favero, uno dei latifondisti più potenti del Paese.
La battaglia del regista per prenderne possesso diventa un film: El Impenetrable (2015), di cui Incalcaterra è anche il protagonista, un personaggio “donchisciottesco” in una sfida che appare impossibile. Grazie al sostegno dell’allora presidente del Paraguay, Lugo, Incalcaterra riesce però a ottenere che la sua terra diventi una riserva naturale col nome di Arcadia.
Da allora è passato qualche anno, Lugo è stato cacciato con un “colpo di stato parlamentare”, il nuovo governo è molto meno attento alle questioni dell’ambiente, Favero continua a spadroneggiare. Anche Daniele però è cambiato: lo ritroviamo arroccato in una stanza con vista sulla città da cui guarda il mondo con diffidenza. E se tutto questo suo sogno fosse stata solo un’ossessione? Mentre papa Francesco infiamma le folle, il regista appare sempre più lontano da quella realtà che voleva cambiare.” (dal catalogo di Filmmaker Festival, Milano)
Daniele Incalcaterra ha realizzato diversi documentari tra il 1984 e il 1995. Nel 1995 è autore di Repubblica nostra, che racconta il passaggio dell’Italia alla Seconda Repubblica e la nascita di Forza Italia. Seguono FaSinPat – Fabbrica senza padrone (2004), primo premio a Filmmaker, e El Impenetrable (2012), co-diretto con Fausta Quattrini.
Fausta Quattrini, dopo una lunga esperienza nella danza contemporanea, realizza diversi documentari tra cui La Naciòn Mapuche (2007) che racconta la vita e le lotte dei popoli originari della Patagonia.
CARTOLINE DA NAPOLI
(Italia, 1977, b/n)
Di Antonello Branca
Antonello Branca scende nel ventre di Napoli per coglierne i suoi contrasti e i suoi mali, innanzitutto il lavoro nero, il ricatto e lo sfruttamento che le persone subiscono da decenni. Un film duro e lucido, dalla parte dei dannati come sempre con Branca che diede molto fastidio al governo del ’77 e alla DC in particolare che di quel sistema erano non solo a conoscenza ma garanti.
DELTA: UN TRENO NEL CUORE DEL SUD prima parte (4° pt)
(Italia, 1985, colore, dur., 64’30”)
Girato per Rai 3 e andato in onda in due serate il 29 marzo e il 5 aprile del 1986, Un treno nel cuore del sud è un viaggio che segue le ferrovie “marginali” del meridione e gli emarginati che lungo queste si trovano. Anna Lajolo e Guido Lombardi, cineasti e viaggiatori, svelano l’Italia confinata e emarginata che niente ha in comune con le immagini patinate degli anni ’80. Come sempre con la coppia di cineasti nata sull’onda del cinema underground lo spazio filmato è uno spazio conflittuale, che “fa a pugni con la realtà”.
Sabato 11 luglio 2020
WALK THE WALK
STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI (13)
Viaggi in Italia a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto
AIMEZ-VOUS L’ITALIE? 1, 2 e 3 puntata
(Italia, 1976, col., durata totale 67’ ca)
Di Luciano Emmer
Emmer attraversa la penisola alla ricerca delle particolarità che da sempre ne fanno una meta dei soggiorni di artisti, scrittori, attori e persone note. Dalle numerose interviste emerge un interessante quadro dei visitatori stranieri, mossi principalmente dal desiderio di assorbire la cultura della nostra terra, ma altre volte semplicemente affascinati dallo spirito degli italiani e dal loro calore umano. Città, monumenti e opere d’arte sono osservati con turisti d’eccezione come Dustin Hoffman, Burt Lancaster, Walter Matthau, Michael Caine, Liv Ullman, Anthony Queen, Barbara Dane, Cassius Clay, Federico Fellini, William Wyler e altri. In questa notte le prime tre puntate, Roma, L’invasione solitaria, Musica in piazza.
PER UN VIAGGIO IN ITALIA: QUALE SARDEGNA 2° puntata
(Italia, 1983, col.)
Di Edith Bruck
Per il suo film della serie Per un viaggio in Italia Edith Bruck ha scelto di percorrere la Sardegna sul filo del racconto Mare e Sardegna di David Herbert Lawrence. Nel film un adolescente inglese, David Lewis, fermo al molo di Civitavecchia, immagina il suo viaggio con la donna sconosciuta che ha davanti (Karin Mai), dall’arrivo a Cagliari all’attraversamento dell’isola, verso nord passando per l’interno. Dal treno, a piedi, la Sardegna di Bruck è una terra primitiva e selvaggia che contrasta con le immagini spacciate per attirare turisti.
(Italia, 2015, colore, 84’)
di Pietro Marcello
Con Tommaso Cestrone, Sergio Vitolo, Gesuino Pittalis, Claudio Casadio e la voce di Elio Germano
Dalle viscere del Vesuvio, Pulcinella viene inviato nella Campania dei giorni nostri per esaudire le ultime volontà del pastore Tommaso: mettere in salvo un giovane bufalo di nome Sarchiapone. Nella Reggia di Carditello, residenza borbonica abbandonata nel cuore della terra dei fuochi, di cui Tommaso si prendeva cura, Pulcinella trova il bufalotto e lo porta con sé verso nord. Uomo e animale intraprendono un lungo viaggio in un’Italia bella e perduta, alla fine del quale non ci sarà quel che speravano di trovare.
Presentato in prima mondiale al Festival di Locarno 2015 – Concorso
DELTA: UN TRENO NEL CUORE DEL SUD seconda parte (5° puntata)
(Italia, 1985, col., dur., 56’48”)
Girato per Rai 3 e andato in onda in due serate il 29 marzo e il 5 aprile del 1986, Un treno nel cuore del sud è un viaggio che segue le ferrovie “marginali” del meridione e gli emarginati che lungo queste si trovano. Anna Lajolo e Guido Lombardi, cineasti e viaggiatori, svelano l’Italia confinata e emarginata che niente ha in comune con le immagini patinate degli anni ’80. Come sempre con la coppia di cineasti nata sull’onda del cinema underground lo spazio filmato è uno spazio conflittuale, che “fa a pugni con la realtà”.
CHI LEGGE? VIAGGIO LUNGO IL TIRRENO – 1 puntata Amici siciliani
(Italia, 1960, b/n)
Di Mario Soldati e Cesare Zavattini
Viaggio/inchiesta che ripercorre all’inverso il viaggio dei Mille lungo le coste del Tirreno, ideato da Zavattini con Mario Soldati che firma la regia e conduce in prima persona. Diviso in otto puntate in cui Soldati incontra persone diverse, lavoratori, intellettuali, emarginati per chiedere cosa leggono e che rapporto hanno con i libri. Nella notte la prima puntata Amici siciliani.