La programmazione di Fuori Orario dal 9 al 15 ottobre

Omaggio a Rodolfo Sonego, The Rossellinis, Incompresa di Asia Argento e Frederick Wiseman (Ex Libris) e Annie Ernaux

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Domenica 9 ottobre dalle 2.10 alle 6.00

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

RODOLFO SONEGO

LA SCENEGGIATURA DI UN PAESE MANCATO (1)

a cura di Paolo Luciani

Rodolfo Sonego (27/2/1921–15/10/2000) nasce  a Belluno. Il padre Umberto fa avanti e indietro con l’Italia, spesso emigrato in Germania ed Australia. Da ragazzo si appassiona a testi storico- scientifici grazie all’influenza della madre Olga Roella. Si trasferisce a Torino per studiare all’Accademia di Belle Arti, per assecondare il suo talento per il disegno e la sua passione per la pittura. Entra nel corso allievi ufficiali a Rivoli; per contrasti con i suoi superiori finisce nel campo di correzione di Bruzolo di Susa. Dopo l’8 settembre raggiunge le formazioni partigiane nel bellunese e con il nome di battaglia di Benvenuto Cellini diventa commissario della sua Brigata Garibaldi. Alla fine della guerra si sposta a Venezia per iniziare, tra grandi difficoltà, la sua attività di pittore e disegnatore; qui conosce gli artisti Vedova, Turcato, Santomaso. Si fa presto la fama di grande affabulatore di storie vissute raccontate ai frequentatori di osterie veneziane; incontratolo in una di queste, il produttore Paolo Bianchini lo invita a mettere su carta qualcuna di queste storie. Poche settimane dopo riceve l’invito di Rossellini a raggiungere a Roma  lui e Sergio Amidei. Nel dopoguerra Roma è il centro della vita culturale ed artistica del paese; l’osteria Menghi e il caffè Rosati sono due dei luoghi per gli incontri e le frequentazioni; qui Sonego incontra di nuovo Turcato, insieme ad altri pittori come Guttuso, Mafai ed allo scultore Consagra, e a tutto il cinema italiano che si sta riorganizzando. La sua passione per la pittura lo accompagna nelle sue prime esperienze cinematografiche; dalla collaborazione con il regista Glauco Pellegrini nel 1949 prendono vita due cortometraggi documentari assolutamente innovativi per la produzione italiana: PARLIAMO DEL NASO ed ESPERIENZA DEL CUBISMO, scritto insieme a Guttuso. Subito dopo con LEZIONI DI ANATOMIA, Sonego si cimenta direttamente con la regia ed il montaggio. Le sue dure condizioni di vita romana nel dopoguerra trovano un sostegno nelle sue prime sceneggiature per Giorgio Ferroni (tra cui nel 1946 PIAN DELLE STELLE, nel 1947 TOMBOLO); nel 1951 conosce Zavattini, in occasione della sceneggiatura del film di Giuseppe De Santis ROMA ORE 11).  Del 1953 è LA SPIAGGIA  di Lattuada, film che viene unanimemente considerato capostipite della “commedia all’italiana” di cui Sonego sarà tra i protagonisti. Nel 1954 incontra Sordi per il film IL SEDUTTORE di Franco Rossi; il sodalizio con Sordi durerà per quaranta anni, dando vita ad uno dei sodalizi più longevi e cinematograficamente più fecondi. Dal 1946 al 1961, nei 35 film in cui appare ufficialmente il suo nome, Sonego lavora con tutti gli sceneggiatori attivi nel nostro cinema: da Age a Pirro, Flaiano,  Metz, Steno, Vincenzoni, ma anche Bassani, Montanelli, Parise, Malerba, Berto, Brancati, Brusati…

Nel 1961 firma da solo il soggetto e la sceneggiatura de UNA VITA DIFFIFILE diretto da Dino Risi; molte vicende delle sue esperienze di guerra e dopoguerra prendono forma in quello che sarà forse il suo titolo migliore ed uno dei caposaldi della commedia all’italiana. Continua a partecipare negli anni a decine di film, anche non accreditato (è cosa nota la sua problematica non partecipazione a IL SORPASSO di Risi). Già dai tempi di COSTA AZZURRA ( di Vittorio Sala, 1959) e BREVI AMORI A PALMA DI MAJORCA ( Giorgio Bianchi, 1959) si specializza e fornisce un impulso decisivo a quel particolare genere di film  che si può definire di viaggio ed emigrazione (tra quelli che vedono la sua presenza LA RAGAZZA IN VETRINA di Emmer, UN ITALIANO IN AMERICA di Sordi, IL DIAVOLO, LE SVEDESI, UNA MOGLIE AMERICANA,  LA MOGLIE GIAPPONESE tutti per la regia di Gian Luigi Polidoro, LA RAGAZZA CON LA PISTOLA di Monicelli, BELLO, ONESTO, EMIGRATO IN AUSTRALIA… di Zampa) e che trova il suo massimo sviluppo in tutti gli anni ’60, tra le spie più evidenti della mutazione del costume nazionale. Ancora per tutti gli anni ’70 e ’80 lo troviamo al lavoro con Comencini, De Sica, Sergio Corbucci, Franco Rossi, ancora Sordi, Magni, Vicario, Verdone, ecc. ecc. Negli anni ’90 si cimenta con alcune serie televisive (LINDA E IL BRIGADIERE, ANNA – UNA STORIA DEI NOSTRI GIORNI, PROVINCIA SEGRETA).

UNA MOGLIE AMERICANA

(Italia, 1965, col., dur., 107’)

Regia: Gian Luigi Polidoro

Con: Ugo Tognazzi, Rhonda Fleming, Graziella Granata, Juliet Prowse, Ruth Laney, Carlo Mazzoni, Marina Vlady, Louisette Rousseau

Il ragioniere Riccardo Vanzi (Tognazzi) accompagna a New York il suo datore di lavoro, un tipico piccolo industriale lombardo, che nel week end il contabile decide di lasciare provvisoriamente da solo in albergo, in modo da poter incontrare Carlo, suo vecchio amico e compaesano, emigrato ormai da dieci anni nella metropoli. In questa occasione, Riccardo scopre quanto sia migliorata la condizione dell’amico, grazie soprattutto al matrimonio contratto con una donna americana. Decide così di tentare anche lui questa possibile soluzione, incoraggiato dall’amico, che lo accompagna in Florida, raccontandogli come il suo primo contatto con una donna americana fosse con una anziana villeggiante di Miami. Da questo momento inizia un grottesco ed inutile  girovagare di Riccardo alla ricerca della sua ambita “moglie americana”; le sue esperienze con realtà e modi di vita tanto diversi non faranno che evidenziare l’arretratezza e i luoghi comuni di un costume nazionale.

All’inizio Sonego fornisce solo il soggetto del film; l’ambientazione poi è quella degli stati del sud che aveva girato con Monicelli nel 1958 quando avrebbero dovuto realizzare UN ITALIANO IN AMERICA, progetto poi fallito e ripreso da Sordi nel 1967. Anche in questo caso però, difficoltà produttive portano Sonego e sua mogli Allegra a raggiungere il regista Polidoro e gli sceneggiatori, Azcona e l’amico Flaiano, a New York e a rimettere mano alla sceneggiatura. “Io, in quel periodo, venivo sempre convocato per l’estremo consulto, come il cardiochirurgo prima del come e della camera di rianimazione… E io andai a New York con mia moglie Allegra e ci mettemmo in un alberghetto. Feci subito amicizia con Azcona, abituale compagno d’avventure della coppia Ferreri6 Tognazzi. Era difficile immaginare qualcuno che potesse centrare di meno con New York e l’America di Azcona, Era l’uomo più fuori posto dell’intero pianeta e fu matematicamente certo che a quel copione non avrebbe portato nulla di nulla. Era spagnolo fino al midollo: contorto, blasfemo, picaresco. …Un simpatico mascalzone che era stato pagato e se ne andò presto a casa.” “…Flaiano arrivò volentieri a New York, ma non con l’animo di narrare il tourbillon degli incontri che Ugo Tognazzi avrebbe avuto con la Femmina Americana: la miliardaria, la hostess, la casalinga inquieta, la teen-ager, la call girl. Lasciò a me questi personaggi e queste fatiche. Ennio giunse nella metropoli  più.  rumorosa e più incasinata del mondo a cercare quella pace che in casa non aveva più (…per via della grave malattia che affliggeva sua figlia da anni). Venne a New York a cercarsi un angolo tranquillo dove starsene per conto suo. E certe pause, certi piccoli dubbi, certe fantasie di pace e addirittura di mediocrità di questo ragioniere di Magenta, altrimenti sempre frenetico, sono di Flaiano”. (Tatti Sanguineti: IL CINEMA SECONDO SONEGO – Transeuropa/Cineteca del Comune di Bologna, 2000)

UN ITALIANO IN AMERICA

(Italia, 1967, col., dur., 92’)

Regia: Alberto Sordi

Con: Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Bettina Brenna, Alice Condon, Lou Perry, Valentino Macchi, Gray Frederickson

Giuseppe (Alberto Sordi) benzinaio in Italia, partecipa negli Usa ad uno show televisivo che gli fa ritrovare il padre (Vittorio De Sica) del quale non aveva avuto più nessuna notizia da quando questo era emigrato negli Stati Uniti, Giuseppe riceve dagli organizzatori dello spettacolo tv anche un premio in denaro e un’automobile lussuosa. Abbagliato da questa esperienza Giuseppe decide di rimanere   a vivere in America, sicuro che la sua vita possa cambiare in meglio. In breve tempo, però, scopre che il padre è un giocatore d’azzardo, tanto incallito quanto perdente e che si porta appresso una giustificata fama di truffatore, qualità che non esita ad esercitare anche nei confronti del figlio. Nel suo disilluso girovagare, Giuseppe conosce la cognata del padre, proprietaria di un distributore di benzina…mentre viene raggiunto dalla notizia dell’arresto del padre, decide di rimanere negli Usa riprendendo a lavorare per una pompa di benzina. Il film avrebbe dovuto essere diretto circa dieci anni prima  da Mario Monicelli, prodotto da De Laurentiis e parlato in italiano. Sonego e Monicelli girano in lungo ed in largo l’America per un mese e mezzo, entrando in contatto con la comunità italoamericana. Per ovviare alla sceneggiatura in italiano, la Paramount, coproduttrice, mette a disposizione di Sonego la collaborazione di John Fante; ma una serie di crescenti difficoltà produttive, dovute in gran parte al disconoscimento di accordi da parte della produzione americana, (lingua, location, ecc.) affossano quello che negli intenti di Sonego e Monicelli aveva tutte le potenzialità di un gran film. Il progetto sarà ripreso nel 1967 dal solo Sordi, rappresentando certo una delle tappe del “fascinoso” rapporto dell’attore romano con l’universo americano, ma mantenendosi su un piano purtroppo necessariamente diverso per quanto riguardava in particolare la crudezza dell’analisi delle società altre con cui Sonego entrava in contatto, sostanziata da un approccio e sguardo al limite del documentarismo.

 

Venerdì 14 ottobre dalle 1.15 alle 6.00

VIAGGI ALL’INIZIO DEL MONDO (1)

a cura di Fulvio Baglivi

GLI ANNI      PRIMA VISIONE TV

(Italia/Francia,2018, col., & b/n, dur., 22’)

Di: Sara Fgaier

Realizzato da Dugong Film nell’ambito del progetto Re-Framing Home Movies, sostenuto dalla Cineteca Sarda, Gli anni mescola immagini di una Sardegna fuori dal tempo: filmati di famiglia,frammenti di vita e luoghi riemergono mutati e mutanti sotto una nuova luce. Fuori campo la voce di una donna (Sara Fgaier stessa) riprende pezzi dell’omonimo libro della scrittrice Annie Ernaux dando vita a uno scambio tra archivio e parola, immagini e scrittura che diventano scoperta di sé.

EX LIBRIS – THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY        

(USA, 2017, col., dur., 197’, v.o. sott.it.)

Regia e montaggio: Frederick Wiseman

Titolo doppio per questo ennesimo capolavoro di Fred Wiseman, pluripremiato cineasta americano (tra i vari riconoscimenti sei lauree honoris causa, Leone d’oro e Oscar alla carriera) di cui Fuori Orario ha mostrato quasi tutti film. Mentre racconta, con il suo inconfondibile metodo, la Public Library di New York, la città che ha filmato più di ogni altra, Wiseman ci parla dei libri, la sua più grande passione, del sapere in essi conservato, in cui ognuno di noi può trovare pezzi del proprio mondo e che rappresenta una fragile ma forse unica ancora di salvezza dalla catastrofe umana.

“Durante le riprese del film sono rimasto colpito nello scoprire la grande varietà di servizi, opportunità ed esperienze che le biblioteche pubbliche forniscono a chiunque vi acceda. Le biblioteche odierne sono diventate dei centri comunitari. A prescindere dall’attuale contesto politico americano, la biblioteca rimane un ideale di inclusione, democrazia e libertà d’espressione”. (Frederick Wiseman, dal catalogo della Mostra del Cinema di Venezia del 2017)

 

Sabato 15 ottobre dalle 2.00 alle 7.00

VIAGGI ALL’INIZIO DEL MONDO (2)

a cura di Fulvio Baglivi

THE ROSSELLINIS

(Italia, 2020, col., dur., 102′)

Regia:  Alessandro Rossellini

Con: Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Alessandro Rossellini, Tommaso Rossellini

Alessandro Rossellini, nipote di Roberto, decide di incontrare tutti i componenti della sua numerosa famiglia e di indagare la “rossellinite” ovvero una specie di malattia dovuta alla fulgida e ingombrante figura di suo nonno, l’immenso Roberto Rossellini. Alessandro è convinto che Roberto ha finito per condizionare, suo malgrado, le esistenze umane e professionali dei suoi familiari quanto delle persone che negli anni si sono legate alla famiglia, a partire da sua madre, la ballerina afroamericana Katharine Brown.

INCOMPRESA

(Italia/Francia, 2014, col., dur., 98′)

Regia: Asia Argento

Con: Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko, Gianmarco Tognazzi, Giulia Salerno, Max Gazzè

Aria vive in una “famiglia allargata” e a soli 9 anni si ritrova suo malgrado a vivere la violenta separazione dei suoi genitori e l’allontanamento dalle sue sorelle acquisite. La bambina sente che i suoi genitori non la amano quanto lei vorrebbe: sballottata tra padre e madre, respinta e allontanata, Aria attraversa la città con una sacca a strisce e un gatto nero, sfiorando l’abisso e la tragedia e cercando solo di salvaguardare la propria innocenza.

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