La recluta, di Clint Eastwood

Anche quando l’autore sembrerebbe attraversare un momento di transizione, ritrovi ancora lo stesso sguardo nella solitudine di un antieroe. Stasera, Iris, ore 23.35

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A Los Angeles spadroneggia la banda dello spietato Strom, specializzata nel riciclaggio di auto rubate di grossa cilindrata. Sulle sue tracce si mette Nick Pulovski, affiancato dalla giovane recluta Eugene Ackerman. Proprio l’inesperienza di quest’ultimo fa fallire un importante appostamento: Pulovski viene preso in ostaggio e il giovanotto dovrà liberarlo. Clint Eastwood, qui attore e regista, sulle orme di Harry Callaghan, ritorna sul tema della coppia di poliziotti e delle loro peripezie. Duro, spettacolare e violento (vedi l’inseguimento sull’autostrada), ma anche divertito e disincantato, a volte inaspettatamente sarcastico. A cosa serve contestare l’opera per troppe semplificazioni narrative e visive? A cosa serve collocare l’opera non tra i primi posti della filmografia di Clint Eastwood? La credibilità di uno dei più grandi registi viventi, oltre che uno dei più incisivi attori in circolazione, basta per lasciar andare e andare oltre le quisquiglie critiche di turno.

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È proprio un film del genere a preparare la strada per i successivi conclamati capolavori, quali Mystic River, Gran Torino, Debito di sangue, Million Dollar Baby, Changeling… ecco, è complicato pure terminare questa lista, perché poi vengono in mente anche Gli spietati, Hereafter, Invictus, Flags of Our Fathers, American Sniper, Lettere da Iwo Jima, J. Edgar… è impossibile non amare anche questo film in cui Clint Eastwood sembrerebbe attraversare un momento di transizione che, per i più, testimonia la confusione del regista in quel periodo, ormai lontano dai fasti passati ma ancora distante dai capolavori futuri. La recluta ha lo stesso sguardo nella solitudine di un antieroe, le difficoltà dell’uomo a stringere legami con i propri simili e la poesia disincantata e amarognola dell’inevitabile isolamento esistenziale. Genere apparentemente violato, trasgredito, irriso, ma in fondo ritrovi rasoiate, pugnalate e ferite inferte per riportare alla luce il classicismo, la trasparenza, l’ingenuità, la limpidezza di un mito sempre meno pallido.

 

Titolo originale: The Rookie
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Clint Eastwood, Charlie Sheen, Raul Julia, Sonia Braga
Durata: 122’
Origine: Usa 1990
Genere: poliziesco

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