La rieducazione sentimentale di Fratelli unici: incontro con il regista ed il cast

Esce il 2 ottobre Fratelli unici, il nuovo film di Alessio Maria Federici che verrà distribuito da 01 con un numero di copie che oscillerà tra le 250 e le 300 copie. A raccontare l’esperienza sul set e l’interazione tra attore e personaggio il regista Alessio Maria Federici e i quattro attori principali: Raoul Bova, Luca Argentero, Carolina Crescentini e Miriam Leone.

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Esce il 2 ottobre Fratelli unici, il nuovo film di Alessio Maria Federici che verrà distribuito da 01 con un numero di copie che oscillerà tra le 250 e le 300 copie. A raccontare l’esperienza sul set e l’interazione tra attore e personaggio il regista Alessio Maria Federici e i quattro attori principali: Raoul Bova, Luca Argentero, Carolina Crescentini e Miriam Leone.

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Come giudicate i personaggi che siete stati chiamati ad interpretare?

 

Luca Argentero: La parola chiave per definire l’evoluzione che vive Francesco durante la storia è “rieducazione sentimentale”. All’inizio del percorso il mio personaggio è irresponsabile, immaturo, ha dimenticato o meglio non ha mai imparato ad amare. Durante lo svolgimento degli avvenimenti cresce, educa se stesso a pensare agli altri, diventa finalmente adulto.

 

Raoul Bova: Pietro è protagonista di una sorta di positiva regressione allo stato infantile: diventa un bambino e come tale cambia il modo di vivere alcuni sentimenti, primo tra tutti l’amore. Dopo l’incidente scatenante, Pietro vede l’amore in chiave romantica. Lo stesso rapporto tra i due fratelli (i personaggi interpretati da Bova e Argentero) diventa un’occasione per ritrovarsi, per perdonare perché la vita conduce spesso alla distanza, all’allontanamento.

 

Carolina Crescentini: Dopo aver interpretato Giulia, posso dire che è una donna forte, ma vulnerabile. Sta tentando di ricominciare una nuova vita quando l’uomo che ha amato e che continua ad amare, spinto dall’incidente a dimenticare pesanti torti subiti, la sceglie nuovamente, infondendole speranza per un futuro insieme.

 

Miriam Leone: Collegandomi alle parole di Luca (Argentero), sono convinta che anche Sofia viva una rieducazione sentimentale. Attraversando conflitti riesce, entrando attivamente nella travagliata vicenda dei due fratelli, ad educarsi, a tornare ad amare.

 

 

Si è creata una giusta intesa tra i due fronti attoriali, Crescentini-Leone da una parte e Bova-Argentero dall’altra?

 

Carolina Crescentini: Per la mia personale esperienza, sui set ho riscontrato spesso troppo ego, mentre questa volta ho lavorato con delle brave persone, non solo professionalmente parlando. Si è instaurata sin da subito una buona sinergia tra tutti noi che è spesso sfociata in vere e proprie crisi di riso.

 

Miriam Leone: Era come se ci fossimo trovati a scuola, sembravamo compagni di classe uniti ed affiatati.

 

Alessio Maria Federici: credo che il comportamento delle persone sia fortemente influenzato da colui che dovrebbe essere la loro guida, se sul set si incontrano prime donne la colpa è di chi permette loro di esserlo.

 

 

Come avete incominciato la preparazione (Raoul Bova e Luca Argentero) per interpretare due fratelli? 

 

Luca Argentero: Prima delle riprese io e Raoul (Bova) siamo andati a casa di Alessio (Maria Federici) per una prima lettura del copione. Dovevamo provare ma, appena arrivati, abbiamo iniziato a parlare di nostri fatti personali senza menzionare nulla che riguardasse il film. Alessio (Maria Federici) ci osservava senza intervenire.

 

Raoul Bova: Alla fine la giornata è trascorsa senza che provassimo a leggere il copione, ma il regista era soddisfatto: aveva intelligentemente intuito che, dovendo farci interpretare due fratelli, lasciare che noi parlassimo e ci sfogassimo a vicenda poteva essere un ottimo esercizio.

 

 

Cosa pensate l'uno dell'altro e in quali aspetti del vostro carattere vi siete scoperti diversi?

 

Luca Argentero: Chi rimane sulla scena per venti anni come ha fatto Raoul (Bova) deve essere un professionista, sapevo che avrei incontrato un ottimo collaboratore. Approfondendo la conoscenza sul set, ho notato che Raoul è più ricettivo di me, è una persona aperta sia professionalmente sia umanamente, mentre io tendo a innalzare una barriera tra me e gli altri.

 

Raoul Bova: Incontrare Luca (Argentero) è stato stimolante e molto divertente. Mi sono trovato molto bene a lavorare con lui, mi ha fatto ride e sorridere. Nonostante giochi a fare il seduttore, crede saldamente nei valori della vita e ha sani principi che porta avanti con fermezza. Come ha sottolineato lui, affrontiamo in modo diverso il rapporto con gli altri.

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