Le scelte dell’Academy. Il giorno dopo le nomination
Annunciate le nomination degli Oscar 2025. L’Academy premia l’audacia e la grandiosità di Emilia Perez e The Brutalist ma si mostra cauta su argomenti ritenuti tabù. Guadagnino escluso

Los Angeles è devastata dagli incendi ma questo non ferma gli Oscar 2025. Come da programma, l’Academy ha annunciato oggi le nomination per la 97° edizione, che si svolgerà il 2 marzo al Dolby Theater.
Tra alcuni grandi successi e sorprese, le scelte di quest’anno riflettono una predilezione per un cinema smodato, eccessivo ma non per questo provocatorio. Una serie di esclusioni hanno infatti fatto molto discutere. Qui tutte le nomination.
Emilia Pérez di Jacques Audiard fa scorpacciata di nomination. Il film è in corsa per ben tredici statuette, tra cui miglior film miglior regia e miglior attrice protagonista. Ben piazzati anche The Brutalist e Wicked, entrambi con 10 nomination.
In testa alla corsa, il film di Audiard si è recentemente imposto come fenomeno di massa grazie alla sua miscela di generi che va dal gangster movie al musical passando per il dramma trans e ad una narrazione tanto audace quanto rischiosa. Si tratta della storia di un boss criminale che affronta una transizione di genere e segna chiaramente quanto l’Academy sia attratta da storie fuori dagli schemi eppure capaci di sfondare a livello commerciale. Si può dire lo stesso anche per il film di Brady Corbet, Leone d’argento a Venezia 2024, in 70mm Vistavision, che si staglia nella visione epica dalla lunghezza di 3 ore e 35 minuti di un architetto ebreo ungherese fuggito negli Stati Uniti dai campi di sterminio. La portata del film sta tutta nel talento e nell’eccesso di Corbert, come l’intervallo di 15 minuti compreso nella pellicola. Ugualmente Wicked esprime un “chiaro ribaltamento delle prospettive, genuinamente figlio del contemporaneo, che mira a rileggere in prospettiva le colpe e le posizioni di personaggi finora considerati inamovibili dai loro status storici”.
Tuttavia, se da una parte l’Academy premia l’audacia e la grandiosità, dall’altra si mostra cauta quando si tratta di argomenti ritenuti in passato tabù. Ecco allora che Challengers, che esplora un triangolo amoroso tra un ormai ex campione di tennis, sua moglie e il suo rivale, viene ignorato, così come Queer, il dramma tratto dal romanzo di William S. Burroughs, che esplora tematiche di identità sessuale attraverso un racconto controverso e spigoloso. Guadagnino passa dalla possibilità di partecipare agli Oscar con due film a non essere considerato. Nonostante il clamore che questi titoli hanno suscitato, l’Academy sembra non essere disposta a premiare film che si avventurano troppo nel terreno della sessualità esplicita e dei temi politici sensibili. Lo stesso anche per gli attori, Daniel Craig è escluso dalla cinquina per il miglior attore protagonista nonostante la sua performance fisica ed emotiva totalizzante, in quella che probabilmente è l’opera più intimista del regista italiano.
Tra le nomination assente anche quella di Pamela Anderson, protagonista di The Last Showgirl di Gia Coppola, dove interpreta una showgirl che dopo 30 anni di attività deve reinventarsi. Non c’è spazio neanche per Nicole Kidman, coraggiosa protagonista di Babygirl, film che si interroga sul desiderio sessuale femminile con un approccio audace e provocatorio e scene di autoerotismo che si aggiungono ad una relazione sadomaso con un giovane stagista. Sorprende la mancata candidatura dell’attrice australiana, la cui performance è stata paragonata da molti a quella offerta in The Substance da Demi Moore, che invece è in cinquina.
Tra gli attori è stato escluso dalla corsa alla statuetta anche Denzel Washington, presente ne Il Gladiatore II e già due volte premio Oscar. In questo scenario, a rappresentare l’Italia troviamo Isabella Rossellini, candidata a miglior attrice non protagonista a 72 anni per la prima volta nella sua carriera. Rossellini ha convinto per la sua interpretazione in Conclave di Edward Berger, per la quale ha già ottenuto la candidatura ai Golden Globe e ai Bafta.
L’attrice resta però l’unica presenza italiana in corsa a questa 97° edizione degli Oscar data l’esclusione di Vermiglio di Maura Delpero, scartata dalla cinquina per il Miglior film internazionale dopo essere entrata nella shortlist.
Non manca un riferimento politico alle nomination con The Apprentice, il film sul giovane Donald Trump, che sembra essere stato apprezzato dai giurati. La pellicola, che segue le prime fasi della carriera del tycoon, vede Sebastian Stan nel ruolo di Trump e Jeremy Strong in quello dell’avvocato Roy Cohn, rispettivamente candidati come miglior attore e miglior attore non protagonista.