La scuola degli animali magici, di Gregor Schnitzler

Un film per ragazzi, dove la magia del cinema permette la convivenza di fantasia e realtà. Un grande lavoro tecnico che, però, non viene supportato da un altrettanto significativo impianto narrativo.

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Ida si trova in grande difficoltà. Si è appena trasferita con sua madre in un’altra città. Ha dovuto lasciare tutto ciò che amava di più al mondo, la sua vecchia scuola e i suoi amici. Appena arrivate in città, fa la rocambolesca conoscenza di Benni, un bambino timido con la passione per i pirati e le avventure. Entrambi vorrebbero una vita diversa rispetto a quella che hanno. Una vita di avventure, magia e amicizia. Ma ecco che, durante una notte “nera come l’inchiostro”, ai due bambini si presenta l’occasione per avverare i propri sogni. Una stella cometa e un desiderio, questo è tutto ciò che serve per creare la magia. Il giorno dopo, nella scuola di Ida, si presenta una nuova insegnante, Miss Cornfield, poco propensa ad insegnare le classiche materie ai ragazzi. Magia, amicizia e fratellanza entrano a far parte del vocabolario di Benni e Ida a cui sono assegnati due nuovi amici: la volpe Rabbat e la tartaruga Henrietta. Animali e bambini non solo possono comunicare tra loro, ma come ne Il Piccolo Principe, diventano amici, compagni di avventura e sventura, in un mondo dove adulti e bambini non sembrano parlare la stessa lingua.

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A partire dai libri realizzati nel 2013 da Margit Auer, Schnitzler realizza un film per ragazzi, dove la magia del cinema permette la convivenza di fantasia e realtà. I sogni e desideri dei bambini si avverano attraverso un ottimo uso della computer grafica, in grado di far entrare in contatto i giovani esploratori con degli animali magici. Un grande lavoro firmato Tomer Eshed, direttore dell’animazione e stretto collaboratore del regista. Live action e animazione convivono senza problemi per tutta la durata della pellicola. In questo senso, il dialogo bambini (live action) animali (animazione) acquista una dimensione meta cinematografica.

Purtroppo, non è possibile dire lo stesso dal punto di vista narrativo. Una scrittura a dir poco claudicante e degli intermezzi musicali che scimmiottano i suoni della musica Trap più mainstream non aiutano La scuola degli animali magici a lasciare il segno nella memoria dello spettatore. I grandi temi del film come amicizia e solitudine sembrano essere solo accennati dal film. A dominare la scena ci sono i siparietti (poco) comici tra bambini e alcuni strampalati adulti come il preside della scuola o il bidello.

Si potrebbe discutere sul tipo di target a cui è dedicata un’operazione produttiva di questo tipo, forse scuole elementari (decisamente più accessibile come target), forse scuole medie. Resta il fatto, che ad una sperimentazione tecnica di questo tipo servirebbe il supporto di una scrittura altrettanto in grado di farci sognare.

Titolo originale: Die Schule der magischen Tiere
Regia: Gregor Schnitzler
Interpreti: Emilia Maier, Leonard Conrads, Loris Sichrovsky, Nadja Uhl, Justus von Dohnány
Distribuzione: Adler Entertainment
Durata: 93′
Origine: Germania, Austria 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.3
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Il voto dei lettori
3 (2 voti)
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