La seconda via, di Alessandro Garilli

Ci parla della guerra in un clima a 40 gradi sotto zero, ma da un punto di vista cinematografico non incalza la profondità della storia che racconta.

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Nel gennaio del 1943, sul fronte russo, la Compagnia 604 si vede costretta ad attraversare la steppa per non cadere vittima dell’accerchiamento nemico. A rimanere in vita restano però sei alpini e un mulo, che sotto la neve incessante e a 40 gradi sotto zero, compiranno un viaggio ai limiti dell’estremo, nel perpetuo confronto uomo-natura. I protagonisti de La seconda via ci raccontano la vita in guerra e le pesanti implicazioni umane che ne conseguono, dall’abbandonare i figli e i propri cari con la terribile consapevolezza di non poterli vedere mai più, al rifugiarsi nel mondo onirico dei ricordi in per sentire il conforto che manca in trincea. Sarà per Ferri, Prati, Zaina, Sergente Bisi, Artico e il Tenente Sala una estenuante corsa contro il tempo.

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Il film, diretto da Alessandro Garilli, vorrebbe esplorare la lenta digressione di soldati nella guerra come il fortunato e recente Niente di nuovo sul fronte occidentale . Coglie degli spunti interessanti, come quello della vitale vicinanza dei corpi e del calore che sprigionano (l’acqua passata di bocca in bocca, l’accensione di una sigaretta) ma nello sfarzo di un’immagine più che altro standardizzata, il valore del rapporto che i personaggi vanno a creare si perde rapidamente. Nei flashback dei protagonisti è chiara la semplicità ai quali essi aspirano, quella di una vita vissuta per esempio sui monti abruzzesi  o di sunare il piano con la figlia. Il tema centrale si dimostra coerente con l’intento persecutorio, quasi ridondante del viaggio disperato della Compagnia 604, ma manca lo slancio col quale dovrebbe imprimersi nella memoria emotiva dello spettatore.

Se cercassimo nel cinema esempi di autori che raccontano il freddo glaciale dei 30 o 40 gradi sotto zero dovremmo pensare all’episodio La tormenta, che fa parte di Sogni di Akira Kurosawa. Il maestro del cinema nipponico spiega brillantemente come il sistema di ripresa debba essere vittima del ghiacciante rallentamento dei tempi, dei movimenti e dei respiri messi in scena. Forse in La seconda via gli svettanti droni ingannano questo senso di immobilità e dilatazione temporale, mostrandoci invece che il clima non incide, fino ad allontanarci troppo dal senso del freddo più dolorosamente stancante.

Regia: Alessandro Garilli
Interpreti: Ugo Piva, Nicola Adobati, Sebastiano Bronzato, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Stefano Zanelli, Neri Marcorè, Andreapietro Anselmi, Nina Pons, Anna Orso, Melania Dalla Costa, Alice La Manna, Manuel Amicucci, Ariele Vincenti
Distribuzione: RS Productions
Durata: 90′
Origine: Italia, 2022

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.2
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Il voto dei lettori
3.71 (38 voti)
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