"La sfida è quella di far conciliare l'anima cinematografico/televisiva con quella che riguarda l'attualità": FILM TV cambia, intervista al nuovo direttore Aldo Fittante

Piccola rivoluzione nel settimanale di cinema più letto dai cinefili italiani: dopo tanti anni l’editore ha salutato Emanuela Martini, ormai totalmente presa dagli impegni del Torino Film Festival, e dato l’incarico a uno dei più seri ed assidui giornalisti cinematografici del giornale. Come sempre i cambiamenti non passano mai senza le code polemiche, rilasciate soprattutto da alcuni ex redattori sui blog. Ma come dice Fittante “i giornali rimangono, le persone vanno e vengono”. E col primo numero di febbraio uscirà allora un Film Tv nuovo, con un restyling grafico e qualche rubrica nuova, qualche sorpresa. Auguri dunque al neo direttore e al neo caporedattore Mauro Gervasini. ASCOLTA L'INTERVISTA

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Siamo qui a parlare di questo nuovo Film TV: abbiamo sottomano il nuovo numero, con Denzel Washington in copertina, e c’è un tuo editoriale che in qualche modo cerca di intervenire, di spiegare cosa sta accadendo e cosa è accaduto a quello che rimane l’unico settimanale di cinema che c’è in Italia. Ce lo puoi raccontare questo cambio di direzione, di rotta, di progettualità del giornale?

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Davvero vorrei gettare un po’ di acqua sul fuoco: io non drammatizzerei come è stato fatto da qualcuno: certo, sono andate via delle firme storiche del giornale. Ma non dobbiamo dimenticare che i giornali rimangono, le persone vanno e vengono. Per quanto mi riguarda, ho sempre pensato che nessuno sia insostituibile da nessuna parte, ed è nel corso naturale delle cose che ogni tanto i giornali cambino, come pure il fatto che l’editore abbia deciso di sostituire la direzione.  Poi come tutti quelli che lavorano nei giornali sanno bene, quando un direttore se ne va, solitamente se ne va via una parte della sua squadra che lo ha votato ai tempi della sua nomina, viceversa quando un direttore nuovo arriva, porta anche delle persone in cui crede. Ciò detto, la linea del giornale non cambierà di una virgola, anche perché la redazione è rimasta la stessa, con le stesse persone che ci lavorano da diverso tempo. I cambiamenti riguardano alcuni collaboratori esterni, non tutti. Ti do un’anteprima: dopo qualche settimana di sbandamento, proprio in queste ore sto ricevendo parecchie telefonate di persone che si stanno già pentendo di essere andate via e vogliono tornare nel giornale. Probabilmente perché pensavano che linea del giornale cambiasse: io posso garantire che non cambierà. Se Film TV vive da 16 anni è perché ha una sua specificità, dei valori aggiunti, una parte televisiva unica nel suo genere: nessun giornale in Italia fa le trame – con i giudizi – di tutti i film che passano sia in chiaro che sul satellite, e in più offre la possibilità di approfondire i temi delle uscite cinematografiche che escono in sala ogni venerdì. Riesce magicamente ad unire queste due facce.

 

Proprio queste due facce ci sembrano l’elemento centrale di quello che potrebbe essere un cambiamento, o un ritorno del giornale verso una centralità del servizio. Noi abbiamo assistito in questi anni ad una progressiva ‘cinefilizzazione’ del giornale, con un maggiore impegno redazionale verso l’aspetto critico, e una minore attenzione verso l’elemento informativo sulla programmazione televisiva, com’era invece nelle origini del giornale…

 

La seconda parte del giornale concentrata sui film in televisione tornerà ad avere lo spazio che aveva due o tre anni fa. C’era stato un cambiamento di impaginazione, che non era piaciuto molto ai lettori, e quindi torniamo alle origini, ad una formula che piace tanto. Quindi sostanzialmente tutto rimane così com’è. La sfida rimane quella di far conciliare quest’anima cinematografico/televisiva con quella che riguarda le uscite in sala, i film nuovi, l’attualità, e quindi c’è tutta la prima parte del magazine che cercherà di mantenere la coerenza e lo stile che ha sempre avuto. Io ho un vantaggio nei confronti della direzione precedente: sarò sempre presente, a dedicarmi anima e corpo a Film Tv. E quindi starò molto attento all’attualità dei pezzi, che mi pare sia l’anima di Film TV.  Noi veniamo spesso erroneamente considerati “un giornale televisivo” – noi non siamo un giornale televisivo, siamo veramente una mosca bianca nel panorama editoriale che va in edicola tutte le settimane. La sfida è dunque quella di presentare e recensire i film che vanno nelle sale, puntando sull’attualità dei pezzi. E poi mantenendo la seconda parte, il cui pubblico è lo stesso.  Non è vero come a volte è stato detto che chi ci compra per le trame televisive sono le massaie o i pantofolai che stanno davanti alla tv tutta la vita: il nostro è un pubblico onnivoro, che segue il cinema a 360 gradi, che vuole sapere tutto sui film in sala, che escono in dvd, o che passano in televisione anche alle tre di notte, non sono attratti solo dal prime time o dalla fiction becera e scadente, ma è lo stesso pubblico che va al cinema almeno una volta alla settimana, che guarda i film in televisione, in dvd. Ecco noi ci rivolgiamo a queste persone, agli appassionati veri dell’immagine.

 

Oltre a questo servizio, cosa cambierà nella linea editoriale? Ci sarà una maggiore attenzione verso il cinema più spettacolare, il cinema hollywoodiano, a certe frange del cinema italiano, o il giornale rimarrà con la sua vocazione cinefila?

 

Cercherò di trovare un equilibrio maggiore rispetto al passato verso tutte le facce del cinema. Chi mi segue da molti anni, non solo su Film TV, sa che non mi sono mai fatto condizionare da alcuna ideologia o pregiudizio. A me piace il cinema di qualità, il cinema bello, che, per dirla con Fassbinder, abbia la testa. Per esempio noi presentiamo alla stessa maniera e nella stessa maniera sia il film d’essai come può essere Cous Cous, che un blockbuster come Io Sono Leggenda. All’interno del giornale da sempre ci sono delle rubriche, come Cinetracce, che sono rivolte a tutto il mondo della comunicazione, quindi Film TV ha sempre avuto un’attenzione particolare verso le mostre, le rassegne particolari, i festival di nicchia ma anche Venezia e Cannes: ecco questa è una metafora di quanto ti ho detto finora: grande attenzione ai grandi eventi, ma anche alle cose di nicchia che pare siano molto gradite ai nostri lettori.

 

Avete in mente iniziative particolari, firme particolari, rubriche particolari?

 

Possiamo già annunciare il graditissimo ritorno di Steve Della Casa, storico collaboratore di Film TV in passato, e una new entry che ci da lustro e ci fa piacere segnalare, Mario Sesti, uno dei responsabili della Festa di Roma, e poi io punterò molto sui giovani. Io credo che ogni giornale, qualunque giornale, di cinema di economia di politica di arte, ha bisogno ogni tanto di una rinfrescata, di firme nuove, di giovani che hanno uno sguardo fresco, perché è chiaro che chi ha vent’anni o trent’anni ha uno sguardo altro. E’ quindi giusto dare a questi giovani l’opportunità di esprimersi. E sono tutti giovani che comunque hanno un curriculum di tutto rispetto, come Cristina Borsatti, autrice del Castoro su Benigni, Andrea Giorgi, grande esperto del cinema italiano, e la locandina stavolta non sarà più commentata unicamente da Gianni Amelio, ma ogni settimana da una diversa personalità del mondo dello spettacolo, registi, attori, scrittori, critici, addetti ai lavori. Siamo impegnati in questi giorni, sino alla fine di gennaio, sul versante grafico, dell’impaginazione – operazioni che i giornali fanno ogni 5/6 anni: col primo numero di febbraio uscirà allora un Film Tv nuovo, un’operazione di restyling grafico con una impaginazione sostanzialmente invariata, ma con qualche aggiustamento, qualche rubrica nuova, qualche sorpresa, con una qualità dei pezzi molto potenziata.

 

Tu che sei uno studioso e un appassionato di un personaggio come Adriano Celentano, 70 anni proprio lo scorso 6 gennaio, non ti è venuto in mente di affidargli una rubrica?

 

Adriano Celentano è una delle persone più pigre della storia: si è preservato così bene proprio perché non ama lavorare tantissimo. Se non fosse pungolato dalla moglie Claudia, che è il suo esatto contrario, molte delle cose che ha fatto negli ultimi anni non le avrebbe nemmeno messe in cantiere. E’ una persona molto solitaria, ha fatto una scelta di vita vent’anni fa quando si è trasferito da Milano a Galbiate , su questa collina in cui ha una villa pazzesca in questa cittadella separata dal mondo dove ha lo studio di registrazione, il cinema, il teatro.  Lui è anche un grande pittore sconosciuto, nasce orologiaio quindi ama molto aggiustare le cose. Quindi lui in questa sua vita appartata non si è fatto mai coinvolgere da queste cose, avessi saputo il contrario non avrei esitato a proporglielo.

 

Per quanto riguarda internet, ci sono novità per quanto riguarda il vostro sito?

 

Il sito sta crescendo davvero in maniera esponenziale, anche se nasce come community, non ripropone sul web quanto viene pubblicato sul cartaceo, quindi è un flusso straordinario di opinioni, pareri, playlist, scambi, che ha un successo sempre maggiore – 40.000 contatti per la newsletter, 6.000.000 di pagine consultabili, facendo affidamento sull’archivio di Film TV, che nei prossimi mesi sarà rimpinguato degli articoli più vecchi, sino alle origini: ovviamente questo va di pari passo con gli investimenti sul web che sono aumentati considerevolmente in Italia nel 2007. Quindi se il trend continuerà ad essere positivo come lo scorso anno, l’idea è quella di costruire una vera e propria redazione parallela a quella del cartaceo, che si occupi unicamente del sito.

 

Il commerciale è uno dei punti dolenti dell’editoria indipendente italiana. Film TV è una rivista che nonostante abbia un suo pubblico costante e consolidato nel corso degli anni, non riesce comunque a sfondare dal punto di vista del commerciale.

 

Io delle idee chiare al proposito, anche perché in passato mi sono occupato di questo settore. Ho scritto un editoriale qualche mese fa, che si intitolava E se domani ed era in pratica un appello alle case di distribuzione medio-piccole d’Italia, perché io sono convinto che le strategie di comunicazione che vengono usate in Italia per lanciare i film d’essai sono strategie che non funzionano. E non lo dico io, lo dicono le cifre: per fare un esempio, lo stesso Valerio De Paolis dopo un mese dal passaggio dei suoi film alla Mostra di Venezia che non sono andati come ci si aspettava sul piano commerciale, ha rilasciato un’intervista al Giornale dello Spettacolo in cui sostiene quello che sostengo io: e cioè che vanno cambiate le strategie di comunicazione. Le major vivono di passaggi televisivi a ridosso del lancio del film in sala, ci sono però tantissimi prodotti sia in uscita in sala che in dvd, che andrebbero seguiti in maniera molto più particolareggiata, e Film TV o Sentieri Selvaggi, che raggiungono i veri appassionati di cinema, dovrebbero essere presi in considerazione in maniera più seria. E da quando abbiamo preso in mano questi temi a metà 2007, qualche piccolo segnale in controtendenza lo abbiamo avuto.

 

Un enorme in bocca al lupo allora per questo rinnovamento del giornale…

 

Sul piano grafico! Voglio rassicurare i lettori: sin dal numero di gennaio ora in edicola, con Denzel Washington in copertina, ci sono già i primi accorgimenti grafici, abbiamo già cominciato a ripulire il giornale, a rinfrescarlo un po’. Mettendo a confronto il numero 1 di gennaio con quello in edicola, già si possono notare i primi cambiamenti. Vi ringrazio per il vostro affetto, la vostra attenzione, e do appuntamento ogni settimana in edicola con Film TV.

 

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