“Avrei portato la mia chitarra se avessi saputo che eravate così tanti“. Si schernisce così Abel Ferrara alla vista del folto pubblico accorso al Teatro Rossetti per assistere alla serata conclusiva del Trieste Science Fiction Festival e alla visione del suo Zeros and Ones, vincitore del premio alla Miglior Regia al Festival di Locarno e presentato qui a Trieste in occasione del premio Asteroide alla carriera che è stato assegnato al regista newyorchese.

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Ma è una battuta che dietro l’apprezzamento numerico saluta a suo modo il ritorno alla presenza fisica di questa edizione dato che la pandemia è la vera protagonista del suo ultimo film. Rispondendo alle domande del pubblico dopo la visione, con la guida del moderatore del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro – che ricorda di ammirarlo sin da quando scriveva sulle pagine di Sentieri Selvaggi – Ferrara ricorda infatti le condizioni clandestine in cui è stato girato, con la star Ethan Hawke portato segretamente in Italia proprio nel periodo di maggiore restrizione dei voli aerei internazionali. Il Covid-19 era un argomento ineludibile per un artista da sempre attento all’attualità, come dimostra il fatto che seppure la situazione abbia ri-assunto parvenze di normalità siamo ancora tutti con le mascherine ed il pubblico deve porre le domande a viva voce (in un teatro molto grande) considerata l’impossibilità igienica di far girare lo stesso microfono ai presenti. Così anche la scelta di far aprire e chiudere Zeros and Ones da un intervento video di Ethan Hawke che motiva la sua scelta di partecipare al film, oltre che diventare un marchio stilistico dei suoi ultimi film (come ricorda egli stesso, lo stilema appariva già con Gerard Depardieu in Welcome to New York e con Willem Dafoe in Siberia), qui vuole ricordare i video vimeo che attori e registi sono stati costretti in grande misura a mandare ai festival quando non potevano ritirare i premi.

Girare in una Roma deserta e militarizzata per lui è stata la scelta più ovvia sia perché vive da anni nella capitale italiana e sia “perché dovevo far esplodere il Vaticano, dove sarei dovuto andare? A Denver?“. Ferrara sfida il pubblico a continue domande rispondendo sempre con grande energia e passione, infastidendosi solo quando gli chiedono i motivi dell’assenza di una vera linea narrativa in Zeros and Ones: “La storia a volte è un intralcio al processo di realizzazione del film, voi vi aspettate una storia ma io non me ne preoccupo. Piuttosto cerco il processo organico della realtà“. In effetti difficile aspettarsi un arco narrativo canonico da una “sceneggiatura che aveva 18 pagine, in Tommaso ne aveva 25, qui i dialoghi non sono nemmeno stati improvvisati, sono tutte frasi che avete sentito da altre parti“. Sulla presenza della moglie nel film che ha una scena di sesso con Ethan Hawke, il regista infine scherza: “è una perversione tutta nostra”. Un rapporto sanamente kinky (questo il termine che lui stesso usa) dato che al ritiro del massiccio premio Asteroide alla carriera dichiara: “Quando vedo questo tipo di trofei penso sempre chissà che effetto farà quando mia moglie me lo sbatterà in testa!“.

Nella serata conclusiva del Trieste Science+Fiction Festival 2021 sono stati annunciati i vincitori e le varie menzioni speciali dei Concorsi. Eccoli.

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