L’agenzia dei bugiardi, di Volfango De Biasi

Giampaolo Morelli è il titolare di un’agenzia che nasconde le bugie dei suoi iscritti. Poi però si innamora della figlia di uno dei suoi clienti ed la sua attività prenderà una brutta piega

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Una delle tendenze del cinema comico italiano degli ultimi tempi è di certo quella di creare prodotti dalla cornice appetibile, storie che sgomitando un po’ riescano perlomeno a giocarsela in sala con i colossi americani. 

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L’agenzia dei bugiardi di Volfango De Biasi entra di diritto in questa nuova era che potremmo definire “della lungimiranza”, in cui persino dettagli un tempo lasciati al fato come le locandine, possano diventare (guarda un po’!) elemento strategico per convincere lo spettatore a spendere i soldi del biglietto.
Perché se è vero che un libro non si giudica dalla copertina (quanto vero?), il cinema obbedisce da sempre ad acerrime leggi di marketing e non si può fingere che non sia così. Allora come non aspettarsi tanto da un cartellone come quello di L’agenzia dei buguardi, che sembra un incrocio tra l’ultimo videoclip di Ice Cube e qualche episodio di Grand Theft Auto?

L'agenzia dei buguardi

La grande esca in questo caso è però prevalentemente di tipo morale. Giampaolo Morelli è infatti il titolare di una fortunatissima agenzia che cerca di rendere credibili le bugie dei suoi clienti. Un bel giorno però si presenta in ufficio il padre della ragazza di cui si è appena innamorato (padre e figlia sono rispettivamente Massimo Ghini ed Alessandra Mastronardi) ed è lì che iniziano i guai.

Come si diceva la forza del film risiede nella cornice, ed in particolar modo nella capacità di costruire in fase di sceneggiatura dei personaggi immediatamente divertenti. Funziona il Paolo Ruffini narcolettico appena entrato a far parte dell’agenzia, così come è ben rappresentata la Mastronardi che è prima ragazza di cui innamorarsi, poi nevrotica e mentalmente instabile.

L’intenzione è quella di ricalcare certo humor europeo, conservando almeno in parte la comicità transalpina di alibi.com, film di cui L’agenzia dei bugiardi è diventato remake. Ciò che manca però è la presenza di veri e propri coup de théâtre che non rendano monocorde il correre della storia. Senza quel carattere dissacratorio tipico delle commedie inglesi e francesi, L’agenzia dei bugiardi rischia di restare impantanato nel più classico dei gineprai all’italiana, quelli che – sulla scia di Nessuno come noi – sono fatti di corna e poco altro (ed in questo sembra chiaro il passaggio di testimone tra Ghini e De Sica negli ultimi cinepanettoni).
C’è infatti da chiedersi perché, tra le tante bugie che gli italiani vorrebbero o dovrebbero nascondere, le uniche degne di essere raccontate sul grande schermo siano quelle relative a qualche tradimento. Ma soprattutto, per quale motivo per essere politicamente scorretti bisogna ancora bullizzare zebre e barboncini? 

 

 

 

Regia: Volfango De Biasi
Interpreti: Giampaolo Morelli, Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Diana Del Bufalo, Alessandra Mastronardi, Carla Signoris, Paolo Calabresi
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 102′
Origine: Italia, 2018

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