L’amour flou. Come separarsi e restare amici, di Bohringer&Rebbot

Una coppia a nudo, con una storia d’amore che parte dalla fine e i registi/protagonisti che si mettono in gioco. Qualche siparietto di troppo, ma il vissuto è autentico

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L’amour flou parte dalla fine. Dalla fine di una storia. Quella tra gli attori Romane Bohringer e Philippe Rebbot nel loro ‘amour flou’. Lei, figlia dell’attore Richard, aveva raggiunto una grande notorietà neanche ventenne nel 1992 nel cult Notti selvagge di Cyril Collard. Lui, anche sceneggiatore, ha lavorato tra gli altri anche con Cédric Kahn (La noia), Laurence Ferreira Barbosa (La vie moderne), Joachim Lafosse (Les chevaliers blanc) e Sólveig Anspach (L’effetto acquatico). Si sono conosciuti nel 2004 sul set del telefilm Le triporteur de Belleville, hanno avuto due figli e poi hanno deciso di separarsi dopo 10 anni di vita in comune. Però decidono quasi di vivere sotto lo stesso tetto; traslocano infatti in due appartamenti separati che comunicano tra loro attraverso la camera dei bambini.

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L’amour flou mette una coppia a nudo. Dalle foto insieme ai filmati amatoriali con i bambini. Sembrano brandelli di ‘tutta una vita’ che sembrano ripresi di nascosto. E invece vengono rivissuti, riscritti dalla coppia. Il tono è apparentemente leggero. In realtà convivono insieme, nel film, l’impossibilità di stare insieme e anche quella di separarsi. Sembra un Lelouch più studiato. Con l’imprevedibilità. L’imprecisione. Il flou del titolo. I casi della vita e del destino. Con tutti gli amori provvisori della coppia. Con momenti esilaranti come quello delle allergie della giovane ragazza che sta frequentando Philippe. O ‘gruppi in un interno’ a casa Bohringer e Rebbot, dove entrambi comunicano alle loro famiglie la decisione di separarsi. Forse c’è qualche siparietto di troppo. L’inevitabile conto da pagare nella riscrittura della propria vita. Come quello in cui Philippe incontra Clémentine Autain, politico e giornalista francese e deputato del partito “La France Insoumise”, in cui poi si mettono a parlare del problema della crisi degli alloggi. Ma la metamorfosi nel corso di un decennio nella vita di Romane e Philippe si vede anche nel film. Un vissuto così istintivo che a volte è un piccolo miracolo per come torna nel film. Con una frase che resta come una cicatrice indelebile: “Accetti di essere il mio ex-marito per il resto della vita?”.

 

Titolo originale: L’amour flou
Regia: Romane Bohringer, Philippe Rebbot
Interpreti: Romane Bohringer, Philippe Rebbot, Rose Rebbot-Bohringer, Raoul Rebbot-Bohringer, Reda Kateb
Distribuzione: Academy Two
Durata: 97′
Origine: Francia 2018

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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