L'Anem dice no alla tassa sui biglietti cinematografici
Il presidente Carlo Bernaschi esprime dissenso
"Le ipotesi di prelievo coatto sul biglietto sono l’ecatombe dell’esercizio cinematografico." È questa la dura risposta di Carlo Bernaschi, presidente Anem, Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, alle nuove voci di un prelievo sul biglietto, o tassa di scopo, uscite in questi giorni. "Il cinema – continua Bernaschi – è un settore industriale e non un servizio di pubblica utilità e pertanto non può essere alimentato e sostenuto da imposizioni fiscali all'anello più debole della filiera. L'esercizio cinematografico si regge su esili equilibri fra costi e ricavi e, pertanto, ulteriori aggravi finanziari provocherebbero o l'aumento del biglietto (e quindi una diminuzione di spettatori) oppure verrebbero riversati sulle sue fragili economie. In entrambi i casi potremmo assistere alla chiusura di aziende ed al licenziamento di centinaia di lavoratori. L’Anem contrasterà in ogni sede e con tutti gli strumenti a sua disposizione ogni eventuale imposizione o aggravio per le aziende rappresentate."
"Tra l’altro – osserva ancora Bernaschi – l’esercizio è solo una parte, forse la più visibile ma sicuramente la meno redditizia, di tutta la filiera cinematografica. Se davvero si vogliono recuperare risorse aggiuntive si vadano ad interessare i settori più floridi e redditizi: dalla telefonia alle televisioni, e si abbia il coraggio di chiedere a questi soggetti di sostenere il cinema italiano, senza se e senza ma" .
"Oggi – conclude il presidente dell’Anem – in tanti utilizzano la parola "cinema” ma solo alle sale ed agli spettatori viene richiesto di sostenere uno sforzo che non gli compete." (i.f.)