L'Aquila: the show must go on

Problemi con la burocrazia, ma lo spettacolo si risolleva

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Ad un anno dal terremoto che devastò L’Aquila, colpisce la determinazione degli operatori dello spettacolo nel portare avanti l’attività in condizioni difficilissime e malgrado una spesso drammatica situazione personale. Tra gli obiettivi principali  il desiderio di aiutare i propri concittadini a riconquistare una condizione di “normalità” e quelle radici sociali e culturali strappate dal terremoto. Ma anche se le istituzioni, e in particolare il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si sono impegnate, restano da risolvere vari problemi: primi fra tutti quello dei luoghi di spettacolo e dei tempi della burocrazia. Dopo un anno, l’unico teatro in funzione è il Ridotto del Comunale. Il Teatro Stabile d’Innovazione “L’Uovo” avrebbe trovato degli sponsor per la costruzione di un nuovo teatro, “ma il Comune – spiega Antonio Massena, direttore de “L’Uovo” – non ha ancora individuato un’area idonea. Così stiamo rischiando di perdere il supporto di tutti quegli sponsor che si erano resi disponibili a sostenere la costruzione di un nuovo teatro. L’Aquila – continua Massena – rimane il nostro punto di riferimento organizzativo e amministrativo, ma non avendo uno spazio adeguato dove esibirci rischiamo di perdere il pubblico, la riconoscibilità sul territorio, le nostre radici”. Note positive vengono invece dal MIBAC e dalla Regione. Infatti, spiega Massena, “i contributi ministeriali nel 2009 sono stati confermati al livello del 2008, mentre per il 2010 stiamo aspettando la riunione delle Commissioni, ma abbiamo avuto rassicurazioni dagli uffici del ministero sul mantenimento della consistenza del contributo pari al 2008. La Regione invece ha impiegato dei fondi europei che sono stati destinati alle attività di spettacolo aquilane”. A restare chiuso, oltre al Teatro S. Filippo e al Teatro Comunale, è anche il cinema Massimo. “I palazzi accanto al cinema – spiega il gestore Francesca Ruzza – sono pericolanti e ancora non sono stati messi in sicurezza. Nel cinema ci sono crepe sul pavimento, la scala interna è compromessa e tutti gli impianti, da quello elettrico a quello idraulico, sono saltati. Una prima stima dei danni parla di circa un milione di euro. Non abbiamo idea di quali possano essere i tempi per rivedere aperto il cinema”. Decisamente migliore la situazione del multiplex Movieplex che si trova poco fuori L’Aquila e che ha ripreso la sua attività già a giugno scorso, dopo i lavori di ristrutturazione per i danni riportati nel sisma. “Subito dopo la riapertura – spiega il gestore Carlo Bernaschi – non è stato facile. Le persone avevano paura di rientrare in un luogo chiuso. Ora la situazione è decisamente migliorata e, addirittura, nel primo trimestre di quest’anno abbiamo registrato, rispetto all’analogo periodo 2009, un incremento degli incassi del 59% e delle presenze del 36%, dati ben al di sopra della media nazionale”. Il 14 dicembre scorso ha riaperto il Ridotto del Teatro Comunale, sede dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Positiva anche la situazione attuale del Conservatorio “Alfredo Casella” che, per i danni provocati dal terremoto, aveva perso la sua sede storica. Al Teatro Stabile d’Abruzzo il presidente Mauro Di Dalmazio, assessore regionale alla Cultura, afferma che l’attività, sia in termini di ospitalità, sia di produzione, non si è mai fermata. “Siamo riusciti – dice – ad offrire all’Aquila, malgrado le difficoltà, una stagione di prosa importante. Stiamo inoltre portando avanti progetti che coinvolgono l’intero territorio abruzzese, in particolare con iniziative dedicate ai giovani. Anche gli abbonamenti sono andati molto bene e abbiamo chiuso i bilanci in pareggio”. Per quanto riguarda invece la sede, il Teatro Comunale è ancora inagibile e per questo lo Stabile sta utilizzando l’Auditorium della Guardia di Finanza e il Ridotto. Sui finanziamenti messi a disposizione dalla Regione per le attività di spettacolo, Di Dalmazio spiega che si tratta di una riprogrammazione delle risorse stanziate dalla Comunità Europea. “Sono fondi – dice – per le attività di spettacolo che si trovano nell’area colpita dal sisma e che abitualmente sono finanziate dal Fus e dalla Regione. Chi svilupperà, nel rispetto del bando pubblicato, progetti culturali effettivi potrà beneficiare di importi considerevoli che potenzialmente sono pari alle risorse che le stesse istituzioni hanno ricevuto dalla Regione nel 2008”. (G.A.)

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