Largo Winch – Il prezzo del denaro, di Olivier Masset-Depasse
Quasi un Bond Movie a bassa fedeltà, incapace tuttavia di fare tesoro delle sue ristrettezze e delle sue intuizioni e che forse si rende conto troppo tardi di non poter ambire al suo nobile modello

Ci sarebbe da scrivere davvero moltissimo sul personaggio di Largo Winch, miliardario avventuriero protagonista dei fumetti (e di alcuni romanzi) scritti dal maestro Jean Van Hamme fin dagli anni ’70 e divenuto negli anni icona della striscia franco-belga. Perché è evidente che oggi il personaggio di Largo Winch, che torna al cinema per la terza volta, è di quelli particolarmente difficili da maneggiare, sballottato com’è tra il suo essere miliardario “etico”, che sulla carta si batte per la giustizia, il corretto governo delle finanze, il rispetto dei lavoratori e la complessità nel liberarsi di quell’alone da 1% che lo potrebbe rendere il protagonista perfetto di tanto cinema Eat The Rich.
Forse anche per questo il film di Olivier Masset-Depasse è quello che finora svela in maniera mai così evidente il suo legame anche stilistico con l’immaginario bondiano, uno spazio sicuro, conosciuto, accogliente, di cui Largo Winch – Il prezzo del denaro riprende tutte le ossessioni e gli elementi ritornanti, dal titolo evocativo alla spettacolare sequenza d’apertura passando per la sigla e per la caratterizzazione del villain. Di quel mondo, tuttavia, a Largo Winch interessano soprattutto i fantasmi che riemergono dal passato per regolare i conti con il protagonista. Dalla giovinezza di Largo proviene infatti Ezio Burntwood, che ha giurato vendetta contro l’impero del magnate e che orchestra contro di lui un complesso piano per portarlo sul lastrico e che inizia con il rapimento di suo figlio. Ma la caccia all’uomo va in fame d’aria quasi subito. Largo Winch – Il prezzo del denaro pare in effetti giocarsi le sue carte più forti nel prologo action (in prospettiva il momento migliore del film per impatto ed economia narrativa) e poi soffrire in maniera neanche troppo velata le pressioni di un budget che non solo non riesce a sostenere le sue ambizioni, ma pare impedirgli anche di lavorare ad alternative di regia più contenute ma ugualmente efficaci. A tratti ci prova a confermare il suo ascendente tutto bondiano a bassa fedeltà, come con il goffo (ma appassionato) inseguimento in slittino ma alla fine il racconto non può che chiudersi nelle classiche risse in stanze anonime, come a confermare l’incapacità di questo piccolo film a fare tesoro del suo essere davvero piccolo.
Forse è anche un problema di personaggi, retti da buone intenzioni (a partire dall’attivista/influencer che si rivelerà inaspettata alleata di Largo) ma incapaci di incidere davvero sul racconto, spesso abbandonati a sé stessi o comunque quasi invitati a ricalcare modelli con cui hanno magari più confidenza (come accade con lo stanchissimo James Franco, che pare voler fare il verso al “suo” cattivo di Homefront).
E a soffrire davvero è prevedibilmente il Largo Winch di Torner Sisley, che forse risulta davvero convincente solo nel prologo tutto giocato sul rapporto padre/figlio ma che poi finisce inevitabilmente per appiattirsi, perdere forza. E forse il film se ne rende conto perché si affanna a ricreare quella stessa dinamica indugiando (senza mai troppa convinzione) sulla piega da buddy movie avventuroso che il film prenderà con l’ingresso in scena della giovane alleata di Largo, salvo poi cercare l’affondo (troppo meccanico, affogato nei cliché) da romanzo di formazione ed infine accantonare per un attimo l’action per cambiare pelle e trasformarsi in un thriller economico à la Wall Street che tuttavia pare incapace di appassionarsi davvero ai numeri.
Largo Winch – Il prezzo del denaro sembra sempre più disaffezionarsi alla sua storia, ai suoi personaggi, divenire sempre più un progetto laboratoriale, sempre più distaccato dall’oggi, da un cinema e da un pubblico davvero contemporanei, a cui si sforza di parlare e da cui rischia, tuttavia, di essere ignorato.
Titolo originale: Largo Winch: Le prix de l’argent
Regia: Olivier Masset-Depasse
Interpreti: Tomer Sisley, Narayan David Hecter, Paibool Poolsuk, Supachai Girdsuwan, James Franco, Naruapan Khiawram, Clotilde Hesme, Denis O’Hare, Denis Marchand, Koen De Bouw, Mark Irons
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 100′
Origine: Francia, Belgio, 2024