"Larry Crowne – L'amore all'improvviso", di Tom Hanks

 Tom Hanks aveva una scelta: aggiornarsi alla nuova commedia romantica ed apparire patetico, oppure fare a modo suo insieme ad un'altra regina imbolsita come Julia Roberts? Più che una commedia romantica, L'amore all'improvviso è una commedia nostalgica. Non si riesce a capire se siano più passati gli attori, la visione del mondo che propongono o il cinema in cui credono. Per quanto se ne rendano conto, inseguono con ammirevole tenacia il regalo di un classico, prevedibile ed appagante lieto fine.

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Prima di parlare di Larry Crowne bisognerebbe capire chi è più passato di moda: se lo è Tom Hanks, se lo è l'idea degli Stati Uniti che vuole rappresentare o se lo è il cinema in cui l'attore continua a credere. Nessuno si ricorderà di Larry Crowne ed è un peccato: negli anni novanta avrebbe avuto molta più fortuna. Più che una commedia romantica, il suo film è già una commedia nostaglica. E' triste accettare che sia così antica da non aver trovato un pubblico: sarebbe stato bello illudersi che chi va al cinema possa ancora lasciarsi ingannare da una coppia d'oro come Tom Hanks e Julia Roberts. I due ne sono così consapevoli che prima tentano di aggiornarsi nel contesto di una commedia liceale e poi si regalano un happy ending così classico, così prevedibile e così appagante che è quasi impossibile non tornare indietro ai vecchi tempi. Nello stesso momento in cui regalano un sorriso malinconico ai loro spettatori più affezionati, i due celebrano un orgoglioso distacco e decretano l'impossibilità di una loro rinascita all'interno del cinema contemporaneo. I miracoli accadono solo nei film: solo lì è possibile che la generazione di oggi possa stringersi intorno alla loro storia d'amore. Per i nostri standard, il modello di Cameron Diaz e di Bad Teacher è molto più funzionale e seducente. I due hanno provato a fare il salto di una seconda giovinezza ma poi devono essersi dedicati a riprodurre le atmosfere dei loro film con appassionata devozione. Larry Crowne è come quei vecchi studenti che affittano la palestra per il ballo di fine anno solo per provare a congelare il tempo, con la musica e i vestiti della loro epoca: se ai due va riconosciuta una dote, è quella di non essersi piegati al patetico tentativo di aggiornarsi con i tempi. E' vero che Tom Hanks torna dietro i banchi dell'università e si confronta con un ambiente che gli estraneo: ma per quanto i due universi non siano mai del tutto impermeabili, non c'è mai quel moralismo di fondo per cui uno deve insegnare qualcosa all'altro. Nonostante impari ad andare sullo scooter e ad aggiornare il suo guardaroba, lui resta un adulto e loro restano dei giovani. Continua a non andare su Internet, a parlare come uno di cinquant'anni e a credere nelle cose di venti anni fa. Semmai, Larry Crowne rispolvera luoghi comuni che fanno tenerezza per la loro ingenuità: gli Stati Uniti sarebbero un posto migliore se la gente si accontentasse di un appartamento invece che di una villa, se passassero del tempo con i vicini di casa invece che su Facebook, se studiassero duramente invece che mandarsi dei messaggi al cellulare. Tom Hanks preferisce muoversi nel suo mondo e mettersi nei panni del suo personaggio: un uomo che viene licenziato, che non si perde d'animo, si iscrive all'università e incontra l'amore della sua vita. Non poteva aspettarsi un successo e sapeva che qualcuno lo avrebbe abbandonato, sedotto inevitabilmente dalla moda: ma se c'è ancora qualcuno che pensa che C'è post@ per te sia il film più sdolcinato e riuscito di tutti i tempi…

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Titolo originale: Larry Crowne
Regia: Tom Hanks
Interpreti: Tom Hanks, Julia Roberts, Bryan Cranston, Taraji P. Henson, Wilmer Valderrama, Rami Malek, Pam Grier, Rob Riggle, Jon Seda, Nia Vardalos
Origine: USA, 2011
Distribuzione: Medusa
Durata: 99'

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    Un commento

    • commediòvora

      non sono d'accordo: il soggetto, con quel cast, poteva anche funzionare, è la sceneggiatura che è troppo minimale (forse proprio perché cercava di essere, in questo modo, più 'moderna'), e invece doveva calcare la mano alla 'vecchia maniera', esagerare, pompare la trasformazione del protagonista, esplicitare di più i sentimenti dei personaggii e le loro istanze drammatiche. Idem la regia: troppo minimale, timida, per una storia così banale non va certo bene, hanks se vuole fare il regista dovrebbe guardare indietro ai suoi anni '80, o (meglio) lasciar perdere.