Larry Flynt. Oltre lo scandalo, di Miloš Forman

Larry Flynt come Lenny Bruce in un film che ha ha una forte carica emozionale amplificata da un commento musicale mai strabordante. Orso d’oro a Berlino. Stasera, ore 21, Cine Sony

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Larry Flynt è un diavolo con le ali angeliche, una persona di una certa oscenità scontata, ma nello stesso momento di una nobiltà ammirevole.” Miloš Forman

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Se c’è un tema ricorrente nella filmografia di Miloš Forman questo è sicuramente la libertà del singolo individuo e il suo rapporto con sistemi repressivi che tendono a limitarla. La biografia avvincente e drammatica di Larry Flynt, ideatore della rivista porno Hustler, diventa il pretesto per parlare del Primo Emendamento, di diritti civili, di libertà di espressione.

In questa battaglia contro una società americana bigotta e ipocrita che vede alleati forze politiche reazionarie e ali conservatrici del clero, Miloš Forman disegna il personaggio di Larry Flynt (Woody Harrelson) modellandolo su un altro grande contestatore, Lenny Bruce, comico americano degli anni ’60 i cui monologhi sboccati e iconoclasti avevano messo in moto la censura di stato.

La tragica vicenda di Lenny (morto per overdose a 40 anni) aveva ispirato l’omonimo film di Bob Fosse con un grandissimo Dustin Hoffman: qui Miloš Forman mette in bocca a Larry Flynt alcuni celebri battute del comico (“Levate il diritto di dire vaffanculo e leverete il diritto di dire vaffanculo al governo”, “Se qualcosa del corpo umano vi disgusta prendetevela col produttore”) e durante i diversi dibattimenti legali il tono assunto è quello sarcastico nell’assoluto disprezzo di qualsiasi principio di autorità (“La mia unica colpa sta nel mio cattivo gusto”). A differenza di Lenny, Larry Flynt è aiutato in questa lotta senza quartiere da tre figure determinanti: il fratello Jimmy (Brett Harrelson, fratello di Woody) che vediamo nel prologo negli anni 50 in Kentucky rimuovere insieme a Larry l’ingombrante figura paterna, l’avvocato Alan Isaacman (Edward Norton) che davanti alla Corte Suprema pronuncerà un’ arringa memorabile e la problematica moglie Althea (Courtney Love, qui fenomenale) che rimane al suo fianco anche dopo l’attentato che lo costringe su di una sedia a rotelle.

La sceneggiatura di Scott Alexander e Larry Karaszewski lascia molto spazio alla bizzarra storia d’amore: Althea incontra Larry nel 1971 quando è ancora minorenne ed è subito colpo di fulmine con il sensuale spogliarello sulle note rock di Hang On Sloopy dei The McCoys. Da qui Larry e Althea si legheranno tra crisi, transitorie conversioni religiose, varianti porno del mago di Oz e di Babbo Natale, processi e condanne, droga e Aids.

Il film ha una forte carica emozionale amplificata da un commento musicale mai strabordante: ricordiamo Wagner (Tannhauser Overture) durante la scena della Convention a Cincinnati nella quale Larry Flynt discute sul concetto di osceno mostrando diapositive in cui confronta i danni della guerra rispetto alla innocuità delle immagini pornografiche e quella nel finale con Larry che guarda le vecchie videocassette di Althea (profetico il suo “io non diventerò mai vecchia e brutta”) mentre il commovente Stabat Mater di Dvorak invade le stanze vuote.

I momenti più divertenti sono gli oltraggi alla corte nei diversi processi: Larry Flynt utilizza un perenne turpiloquio davanti al giudice (quello del primo processo è il vero Larry Flynt) e assume atteggiamenti provocatori come utilizzare un pannolone con i colori della bandiera americana, indossare un giubbotto antiproiettile, rovesciare sacchi di denaro in aula e muoversi su una carrozzina d’oro. Tra gli antagonisti ricordiamo il perfido Charles Keating (James Cromwell) che muove le fila del potere contro il ribelle lussurioso e il reverendo Jerry Fallwell (Richard Paul) che imbastisce una causa multimilionaria contro il diritto di satira.

Orso d’oro 1997 al Festival di Berlino e miglior regia e sceneggiatura ai Golden Globe, Larry Flynt. Oltre lo scandalo è una lucida lettera sulla tolleranza e sui diritti civili scritta con l’inchiostro di una biografia avventurosa e di una storia d’amore d’altri tempi. Il quesito fondamentale a cui tutti noi dobbiamo rispondere è quello proposto dall’avvocato Isaacman nella sua arringa finale: “Non dovete essere d’accordo con ciò che Larry Flynt ha fatto nella vita, ma rinuncereste a causa sua alla libertà di espressione illimitata?”.

 

Titolo originale: The People vs. Larry Flynt
Regia: Miloš Forman
Interpreti: Woody Harrelson, Courtney Love, Edward Norton, Brett Harrelson, Donna Hanover, James Cromwell, Crispin Glover, Jerzy Skolimowski, Richard Paul
Durata: 130′
Origine: USA, 1996
Genere: drammatico

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